mercoledì 31 ottobre 2007

Nuova Partecipazione


Respinta la richiesta di Referendum sui fanghi di Bagnoli. Il Partito Democratico si dimostra tale e s'incarta su inesistenti questioni tecniche per escludere la cittadinanza da una scelta di portata enorme. A San Vincenzo invece il referendum non si può fare a prescindere dalle commissioni.
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Ogni Amministrazione nel nostro Paese è abbondantemente democratica. Ogni partito, puntualmente all’approssimarsi delle elezioni, si sciacqua la bocca (si fa i gargarismi e qualcuno persino il clistere) con la famosa partecipazione.

Poi se 4750 persone firmano contro l’arrivo dei Fanghi a Piombino e chiedono il Referendum, si risponde che il fatto che arrivino a Piombino non è di competenza piombinese perché da qualche parte partono. Non è una questione di democrazia né un problema di scarsa partecipazione. È un problema tecnico.

A San Vincenzo il problema tecnico è a monte: nel nostro democratico e partecipativo Statuto Comunale non si può fare il referendum su una sfilza incredibile di argomenti tra cui l’assetto del territorio(!).

A più riprese abbiamo presentato mozioni perché tale incredibile limitazione venisse eliminata. Picche. Oggi discutiamo nel Consiglio Comunale la nostra quarta mozione in tal senso e ogni volta ci viene risposto che non è proprio cosa. Naturalmente non viene fornita una spiegazione razionale. La logica spiegazione è che i nostri democratici Amministratori non vogliono che la cittadinanza si esprima.

Avete votato liberamente? Ve l’avevamo detto cos’avremmo fatto? Col voto c’avete delegato a fare quello che vi avevamo detto? E allora aspettate le prossime elezioni e non rompete i coglioni. Trattasi di un fine sillogismo e di un ragionamento fortemente democratico.

Chi non è d’accordo, peggio per lui.

Ber N

venerdì 26 ottobre 2007

Multe sulla Principessa. Proibito l'accesso a Rimigliano

Questo post è lungo, me ne rendo conto, vi prego tuttavia di dedicare qualche minuto in più alle questioni che VI riguardano, leggendolo per intero e possibilmente scrivendo qualche commento.
L’attività edilizia è fuori controllo al punto che sotto la teleferica, zona che sarebbe assolutamente inedificabile, sono spuntati come funghi graziosi “annessi agricoli” a più piani con parabola satellitare e giardinetto Hollywood style.

I maggiori controlli sulle attività di cantiere che avevamo richiesto per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, non sono stati neppure presi in considerazione.

Strutture nate per essere Residenze Turistico Alberghiere usate come seconde case, prime residenze usate come case vacanza, persino alloggi alla zona PEEP usati come seconde case e nessuno si sogna di intervenire.

Varianti in corso d’opera sia su lavori pubblici (porto, sovrappasso, viabilità) che negli strumenti urbanistici con regali volumetrici gettati alla rinfusa come il cacio sui maccheroni. Privati che si arricchiscono a spese dei beni collettivi, uso improprio di beni demaniali, occupazione abusiva di suolo comunale… Tutto bene.

Ma il divieto di sosta signori… Quello sì che è un problema degno di attenzione che rischia di mettere in pericolo la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. L’Amministrazione Biagi dev’essere inflessibile con chi parcheggia alla Principessa.

Non è solo il solito vizio di fare cassa. Il Comune di San Vincenzo usa l’autovelox per rimpinguare le finanze comunali e pagare inutili quanto costose consulenze esterne. Le multe sono una vera leva fiscale e una vera emergenza visto che al 31 agosto il Comune poteva vantarsi d’aver sanzionato 8.000 infrazioni al codice della strada.

Non è neppure il solito vizio di dimostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti come avviene per il parcheggio di proprietà comunale al villaggio turistico di proprietà PROMITAL, conosciuto come Garden Club, usato da quindici anni dal privato come fosse roba sua.

Stavolta c’è un intento malcelato nelle multe affibbiate a chi ha osato parcheggiare al parco di Rimigliano. È legittimo temere che quest’irrigidimento incomprensibile da parte dell’Amministrazione sia parte della strategia che da diversi anni denunciamo.

L’area deve essere libera dai cittadini che sino ad oggi l’hanno frequentata. Gli interessi che si muovono nel lato a monte della Principessa sono forti e non saranno fermati se non con una grande mobilitazione popolare.

Ricordiamo che a monte sta per essere approvato un piano che prevederà la costruzione di un grande albergo e di almeno 260 unità immobiliari. Secondo voi a chi sarà asservita la fascia a mare una volta che quest’intervento sarà realizzato?

Inoltre ricordiamo che l’Amministrazione ha dato il via libera nel piano spiaggia alla possibilità d’affittare ombrelloni anche a Rimigliano, ha approvato un piano per la fascia a mare che incrementa i volumi presenti e prevede aumenti considerevoli dei consumi idrici.

La “soluzione” ventilata da Biagi è inaccettabile. Individuare tre aree per parcheggio (magari a pagamento) una a nord una in mezzo ed una a sud lungo la Via della Principessa rappresenterà di fatto l’estromissione dei sanvincenzini da Rimigliano e la monetizzazione del diritto dei residenti ad usufruire del parco.

In questo modo sarà più facile per i privati che realizzeranno la speculazione edilizia (voluta dall’Amministrazione) nella Tenuta sottrarre in modo definitivo la Fascia a mare alla libera fruizione sia d’estate che d’inverno.

Anche per Rimigliano, dietro le parole sviluppo e valorizzazione si cela l’asservimento di ampie porzioni dell’area ad un privato e la mercificazione del diritto dei cittadini di fruire liberamente di un bene collettivo di inestimabile valore.

Chi legge queste parole comprenderà che ogni piccolo intervento nell’area deve vedere un'opposizione forte e attiva perché necessario alla privatizzazione del parco. Il Forum del Centrosinistra non può bastare a scongiurare un disegno dietro cui si muovono e consolidano interessi economici e politici così forti e arroganti.

Chi legge queste parole, se vuole salvare per sé e per le future generazioni un bene come il parco di Rimigliano ha il dovere civico d'attivarsi coinvolgendo gli ampi settori della cittadinanza non disposti a farsi scippare Rimigliano (a cui il Forum del Centrosinistra non riesce ad arrivare) in una lotta popolare a questo sciagurato progetto.

Occorre rifondare il Comitato per Rimigliano oppure rassegnarsi a vedere il parco spolpato come una povera carcassa. È una battaglia sociale totale. Investe infatti il valore ambientale e paesaggistico dell’area ma anche la sua funzione sociale ed economica. Si tratta di lottare per salvare il significato storico del parco ma anche la valenza turistica che ha. Parliamo di riaffermare la priorità dell'interesse pubblico sul lucro del privato, di riproporre la questione etica di una politica schiacciata sul mondo degli affari ed ormai indistiguibile da esso. Certamente non ultima, si tratta di una questione di dignità. La dignità che viene palmo a palmo sottratta ai sanvincenzini sempre meno in diritto di usare liberamente il bene collettivo. Un territorio sempre più asservito e svenduto a interessi privati.

E visto che nel territorio ci siamo anche noi, siamo noi stessi venduti e asserviti agli interessi dell’imprenditore di turno. È la nostra qualità della vita svenduta assieme alle nostre prospettive, a quelle delle future generazioni.

Con le multe sulla Principessa non si sanziona il divieto di sosta. Si vuol eliminare la consuetudine dei cittadini di considerare Rimigliano un bene di tutti.

Per tutto questo il Forum del Centrosinistra per San Vincenzo richiederà l’annullamento delle sanzioni e la garanzia per i sanvincenzini di poter fruire del parco tutto l’anno e in modo assolutamente gratuito.

Per tutto questo il Forum del Centrosinistra per San Vincenzo continuerà la battaglia per scongiurare la speculazione edilizia sperando di non ritrovarsi da solo a farlo e ben sapendo che, se rimarrà solo, un pezzo fondamentale di San Vincenzo sarà perduto per sempre.

Ber N

martedì 23 ottobre 2007

La fretta e i "cattivi consiglieri"

Non vogliamo mettere fretta a nessuno tuttavia rileviamo come, tra poco, ricorra l’anniversario da quando abbiamo sollevato il problema del parcheggio PUBBLICO impropriamente usato dal complesso turistico denominato Garden Club.

Nel dicembre 2006 sollevammo la questione. L’assessore ci dette ragione e s’impegno per una rapida risoluzione del problema. Oggi nulla è cambiato.

Nel frattempo il Comune ha persino venduto per una miseria (400.000€) due ettari e mezzo con sopra 12.600metri cubi di costruzioni al Villaggio turistico di proprietà PROMITAL denominato Garden Club.

Ripeto ci piace vedere le cose fatte bene e con calma e non vogliamo sollecitare oltre il lecito nessuno, tuttavia, possiamo chiederci come mai i nostri amministratori ci mettano un anno ad affrontare una semplicissima questione?

La situazione è semplice per stessa ammissione del gestore del villaggio. È stato l’Amministratore Delegato della società Garden Club a sollevare il problema rivendicando orgogliosamente l’uso privato fatto del parcheggio pubblico da parte della struttura e, invece di impegnarsi per tornare al più presto al rispetto della convenzione, chiedendo un maggior numero di parcheggi asserviti al complesso turistico.

Ricordiamo infine che anche la lecceta di fronte al Garden Club (proprietà PROMITAL) è PUBBLICA. Possiamo tutti andarci a passeggiare, eppure è recintata (c’è solo un piccolo pertugio in corrispondenza del sottopasso del villaggio turistico) e a nessun sanvincenzino viene in mente di andarci.

Aspettiamo fiduciosi l’azione amministrativa, quella dovuta. Ovvero attendiamo che i nostri rappresentanti, individuata la non applicazione di una convenzione stiupulata con un soggetto privato, intervengano, a tutela dell’interesse pubblico, ingiungendo al privato di adeguarsi a quanto sottoscritto. Ovviamente applicando le dovute sanzioni.
Ovviamente.

Grave sarebbe, come è stato annunciato, se anziché sanzionare l’abuso, si concedesse l’uso privato del parcheggio al villaggio turistico. La fretta è cattiva consigliera ma non è detto che tutti i consiglieri siano saggi se non hanno fretta.

Ber N

giovedì 18 ottobre 2007

Fanghi: il Tortolini "non ci fa paura"


Gravissimi “inviti” rivolto dall’ex segretario dei DS Val di Cornia, Matteo Tortolini, al Comitato. Praticamente si vorrebbe che chi ha chiesto il referendum, in caso di diniego, garantisse di NON ricorrere al TAR.

Con quale diritto e con che percezione del ruolo delle Istituzioni di questa Repubblica Tortolini fa certe affermazioni? Per quale motivo il Comitato dovrebbe garantire di rinunciare a ricorrere alla terzietà del TAR?

In realtà Tortolini esterna e rende chiara a tutti la posizione del Partito Democratico sulla vicenda. Essendo democratico e dunque etimologicamente favorevole al governo di tutti, Tortolini suggerisce alla Commissione che dovrà esprimersi circa l’ammissibilità del quesito referendario che ci sarebbero validi motivi per bocciare il quesito.

Perché? Evidentemente perché sebbene si dichiari che “il Referendum non ci fa paura”, sarebbe preferibile non farlo. Dunque cercasi urgentemente motivazione per bocciare la richiesta senza offuscare l’immagine celestiale del nascente Partito Democratico.

“La materia non è di esclusivo interesse locale” si dice. Ma il Referendum non chiede che da Bagnoli non si spostino i fanghi, chiede che non arrivino a Piombino. Dunque se non del territorio di Piombino, di chi dovrebbe essere la decisione? Se dovessero essere disposti anche i ministri firmatari a prendersi qualche badilata di rifiuti e portarseli in giardino, il discorso cambierebbe. Per ora, i fortunati sono i piombinesi. Possibile non possano esprimersi circa la loro fortuna?

Negare questo diritto, con qualsiasi argomento o cianfrusaglia tecnica, sarà una bella prova di democrazia per il nascente Partito Democratico e crediamo che, persino per un abile oratore come Tortolini, sarà una scelta difficile da motivare dinnanzi ai cittadini.

Ber N

martedì 16 ottobre 2007

PESCAGHIOZZI - ANIZNECNIVNAS ALLA ILLORTNOC

Nell’ultimo Consiglio Comunale, quando abbiamo fatto notare quanto il Comune sia bravo a controllare le velocità delle auto per fare le multe ma sia un po’ meno attento circa la sicurezza nei luoghi di lavoro o l’attività edile, abbiamo ricevuto una risposta piuttosto piccata secondo cui i controlli sono puntuali ed anzi è il caso di dire che è tutto sotto controllo.

Ne deduciamo che è con la consapevole approvazione del Comune che, ad esempio subito a monte di Via del Giardino, sono state edificate le aree esattamente sotto la teleferica (ricordiamo che un paio di settimane fa sono caduti alcuni carrelli).

Ne deduciamo che è grazie ai puntuali e vigili controlli che abbiamo ancora un non quantificabile (certamente alto) numero di residenze fittizie persino nella zona PEEP. Se così è, e non vogliamo dubitarne, l’Amministrazione controlla che tutto avvenga nel peggiore dei modi.

A dimostrazione di quanto sopra, pare che negli ultimi giorni l’Amministrazione comunale di San Vincenzo, dopo accurati controlli, abbia concesso i permessi per costruire un capannone industriale nella zona la Valle. Il problema è sorto quando ci si è resi conto che tale capannone sorgeva proprio sopra la ferrovia Solvay. Dopo studi accurati e minuziosi controlli si è deciso di permettere la costruzione del capannone e si è fatta passare la ferrovia per andare a San Carlo da Siena. Si sono disboscate altre trentacinque valli e i sassi arriveranno a Rosignano in sei giorni.

Mentre controllavano che il sottopasso ferroviario non interessasse falde acquifere, sembra che i funzionari del Comune pensassero alle spiagge delle Fiji. Ora che c’è un lago al posto del sottopasso pare che la soluzione da adottare possa essere la concessione di uno stabilimento balneare lacustre termale. Naturalmente per non interferire con le attività balneari si tornerà al progetto del sovrappasso.

Elaborando nuove strategie sinergiche di area vasta per la tutela e valorizzazione della qualità ambientale delle risorse produttive, pare che l’Amministrazione, che ha già permesso ad alcuni privati di occupare gli accessi a mare, abbia ideato un sistema efficace per controllare le attività svolte sulla spiaggia.

Ci saranno cioè controlli in entrata. In pratica addetti del Comune metteranno un timbro sulla mano e forniranno una bandierina ai primi cento che arriveranno sulla spiaggia che avranno il diritto di occupazione dell’arenile e potranno, di qui in avanti, farci quel che vorranno: palazzi, stabilimenti abusivi, discoteche, guerre… potranno persino sostare sulla battigia senza rischiare di essere multati dalla Polizia Municipale.

Un po’ come si è già sperimentato con la costruzione del nuovo porto ad opera della Sales. Varianti su varianti si fa sempre e solo ciò che vuole la ditta privata, ma nel più stretto, rigido, serio, puntuale e severo sistema di controlli.

Ber N

domenica 14 ottobre 2007

Primati


Oggi ci sono le primarie per la segreteria del Partito Democratico. Cosa gliene viene al Forum del Centrosinistra per San Vincenzo? Niente. Tuttavia una breve analisi del “programma” del futuro segretario regionale Manciulli può giovare molto anche a noi poveri mortali.

È consigliabile, persino terapeutica, una visita attenta del suo sito personale:
http://www.andreamanciulli.it/
alla sezione “le mie idee”.

Dovrebbe interessare anche noi sanvincenzini perché Manciulli è anche Consigliere regionale è quello che ha attraversato un periodo difficile in cui era costretto a lamentarsi sulla stampa dei 3.500 € netti al mese che percepiva. Leggendo attentamente il programma ci convinciamo che Manciulli vale molto di più.

Dovrebbe interessare anche noi sanvincenzini perché ci comunica cose importanti sulla concezione democratica del partito di cui il nostro Sindaco fa parte. Insomma per tenerci informati e non solo, soprattutto per meditare. Alcuni passaggi sono di pura filosofia e mettono in discussione le nostre teorie sullo spazio tempo.

Tutti coloro che lo vorranno potranno passare il pomeriggio a riflettere sul significato profondo della frase: «lavoro per una Toscana che sappia rifuggire l’appagamento di un passato ingombrante e al tempo stesso sappia usarlo come tesoro culturale per costruire un futuro fortemente proiettato nella contemporaneità.»

Oppure possiamo meditare sul punto 6:
«6. COESIONE, GENEROSITA’ E SICUREZZA
Puntare su una Toscana coesa, generosa e sicura. Coesa perché penso che questo nostro livello di coesione debba essere difeso dalle nostre tendenze demografiche. Per questo contano i giovani e le donne e le loro potenzialità.Conta anche un’idea forte di sicurezza: è un elemento fondamentale della coesione e questo tema non può essere lasciato a nessuno.

Cos’è un futuro fortemente proiettato nella contemporaneità?
Cosa sono le nostre tendenze demografiche e perché minacciano il nostre “livello di coesione”?
Voi di che tendenza demografica siete?
Meditate gente, meditate!

Ber N

giovedì 11 ottobre 2007

La "VALORIZZAZIONE" di Rimigliano


Venite a discuterne all'assemblea pubblica di domani sera ore 21:00 alla Sala Multimediale.

Arriverà presto l’accelerazione che tanto temiamo sull’affare Rimigliano. Già nel bilancio sta scritto a chiare lettere che uno degli obiettivi di qui a dicembre è proprio quello di approvare la Variante al Piano Strutturale.

Se così avverrà il lavoro che il Forum del Centrosinistra per San Vincenzo ha fatto contro il progetto sarà messo a dura prova. Non è purtroppo il Consiglio Comunale il luogo in cui si prendono le decisioni e, anche se fosse, non abbiamo una forza sufficiente ad opporci in modo determinante.

Facile prevedere che neppure la maggioranza avrà una posizione “granitica” sulla speculazione edilizia che ci si appresta a varare per la Tenuta. tuttavia, come spesso accade, potrà contare sull’apporto di voti e di argomenti del centrodestra.

Ricordiamo che il progetto che si profila per la Tenuta è il seguente:
  • Completo recupero del patrimonio edilizio esistente –12.500mq – destinazione d’uso SECONDE CASE
  • Nuova edificazione attorno ai poderi –5.000mq- destinazione d’uso SECONDE CASE
  • Nuova edificazione non si sa bene dove –più di 5.000mq- destinazione d’uso ALBERGHIERA.

Rimigliano è l’ultimo pezzo di San Vincenzo ad essersi conservato nei suoi tratti paesaggistici ed ambientali. Immolare questi ultimi 500 ettari sull’altare della speculazione ediliza è una follia che gli attuali amministratori non possono permettersi di perpetrare ai danni delle generazioni future.

È necessario che la cittadinanza si organizzi, magari ri-fondando il Comitato per Rimigliano attivo alcuni anni fa, a difesa di questo patrimonio insostituibile. Infatti ci sono gli strumenti amministrativi e politici per approvare un altro piano che preveda il recupero del solo patrimonio edilizio esistente da destinare anche ad attività alberghiera e la valorizzazione dell’attività agricola nell’area.

La cittadinanza deve pretenderlo dagli amministratori. Cominciamo a farlo da domani partecipando all’assemblea del Forum del Centrosinistra alla sala multimediale in Piazza Osvaldo Mischi alle ore 21:00.

Ber N

lunedì 8 ottobre 2007

Spiaggia estinta

Lo stabilimento "Il Nettuno" all'indomani del ripascimento

Non starebbe a me monitorare il litorale sanvincenzino. C’è la Sales che ci pensa. Tuttavia un’occhiata ogni tanto alla spiaggia la do e non riusco a non vedere. Speriamo non se ne abbia a male l’utilissima “Commissione Consiliare Temporanea sui Lavori d’ampliamento del porto turistico” che vigila sull’intera operazione e dove il Forum non è voluto entrare. Dicemmo allora che non ci interessava controllare che il paese venisse rovinato nei tempi previsti, avevamo altre perversioni. In realtà ora mi dispiaccio di aver perduto un'occasione per andare coi piedi a mollo a constatare l’estinzione della spiaggia.
Bene dunque che persino la Sales riconosca il fenomeno ma cosa si aspetta a dire qual è la soluzione? Infatti se si individua un problema si dovrebbero indicare le soluzioni… Oppure si preferisce aspettare che ghiozzi e cefali raggiungano il secondo piano del Comune per prendere atto della gravità della situazione?

Viene il dubbio che né la Sales né la Commissione Temporanea vogliano dire chiaramente che l’unica soluzione sarebbe la de-costruzione della diga foranea.

L’ampliamento del porto turistico, lo sappiamo, ha provocato un processo erosivo a nord del centro urbano tanto forte quanto inedito ed ha aggravato l’erosione a sud del porto stesso. E la rapidità con cui il mare mangia la spiaggia è quantificabile.

L’arenile sud è stato oggetto, nell’aprile di quest’anno, di un enorme “ripascimento”, operato con mezzi piuttosto grevi invero, che aveva fatto avanzare la linea di costa di qualcosa come 20 metri, in alcuni tratti persino di più.

Fu impressionante vedere come una sola mareggiata portò via tutto quanto i tubi della Sales avevano scaricato sulla costa in settimane. Nello specchio del nuovo porto turistico c’erano qualcosa come 50.000 metri cubi di sabbia che è stata già spalmata a nord (Viale Marconi) e a sud della costa. Oggi di quei 50.000 metri cubi nulla rimane e in molti tratti la costa è persino indietreggiata.

Per capirsi 50.000 metri cubi sono una quantità pari, ad esempio, ai volumi dei casermoni di via Biserno (quelli davanti alla Coop). Ecco sulle nostre spiagge mancano quei volumi e qualcosa di più.

Il tutto in appena sei mesi. A voi i conteggi.

Ber N

sabato 6 ottobre 2007

PASSATO IL LIVELLO


Rumorosità fuori norma? Vibrazioni insostenibili? Salute dei cittadini messa a repentaglio? L’importante è che la Sales possa risparmiare. È così che l’Amministrazione difende l’interesse collettivo. Talvolta però ci sono degli imprevisti.

Di fronte ad un’Amministrazione sorda alle proteste dei cittadini e talmente garantista con la Sales da concedere una deroga ai livelli di rumorosità ammessi senza interpellare l’ASL, il cittadino è costretto, per veder riconosciuti i propri diritti ad accollarsi l’onere del ricorso alla magistratura.

Ma non è solo della solita arroganza dimostrata nel rapporto con i cittadini che stiamo parlando: cos’ha fatto l’Amministrazione dopo aver ricevuto la relazione dell’ARPAT in cui si diceva chiaramente che il cantiere era fuori norma? Niente, il Comune non ha neppure risposto e ha concesso una deroga alla Sales per continuare a sfondare i timpani e crepare le case dei cittadini che abitano nei dintorni.

Dunque si passa persino sopra il parere dell’ARPAT pur di garantire ad un privato di lavorare fuori norma, risparmiando immaginiamo centinaia di migliaia di euro, e a tutto discapito della salute dei cittadini.

Ovviamente con un comportamento così si è messo a rischio l’esecuzione nei tempi previsti delle opere in questione. Col passaggio a livello definitivamente chiuso il ritardo nei lavori che inevitabilmente deriverà da questo stop sarà un grave ulteriore disagio per tutti i cittadini.

Siamo certi che da questa vicenda emergeranno particolari interessanti che aiuteranno a comprendere a quali istanze l’Amministrazione sia più sensibile. Intanto, sebbene non spetti a noi individuare la responsabilità giuridica dell’accaduto, possiamo tranquillamente affermare che la responsabilità politica è da ascriversi per intero ad un’Amministrazione che, pur di non svolgere il proprio ruolo di controllo, arriva ad ignorare il parere degli enti pubblici e le istanze dei propri cittadini. Quando si permette ad un cantiere di lavorare fuori norma, si calpestano i diritti dei cittadini e ci si espone al concreto rischio di ritardi anche rilevanti.

Complimenti all’Amministrazione che, dopo aver rimandato per un decennio il superamento della ferrovia, riesce a realizzare un simile capolavoro sacrificando anche, è bene ricordarlo, la pinetina.

Ber N

giovedì 4 ottobre 2007

Detassiamo le imprese


Perché mai la Sales, la Solvay e la Rimigliano SRL hanno finanziato festestate 2007 con così grande generosità? Ce lo siamo chiesti a lungo e, in ritardo di un mese per aver rinviato tale interrogazione, il Sindaco c’ha spiegato come vanno le cose nel nostro Comune.

L’Amministrazione stabilisce un calendario di iniziative considerando non i soldi che ha in cassa ma aggiungendovi una quota che conta di avere dai privati. I privati vengono contattati dal Sindaco (perché un Sindaco deve fare anche questo ha spiegato Biagi) e viene loro rivolta una domanda del tipo: “V’avanzerebbero mica 20, 30 o 40.000€ per far venire Bennato sul porto?”

Tra parentesi, uno dei grandi problemi del nostro paese, secondo Sindaci come Domenica, Cofferati ecc… non erano i mendicanti? Faranno eccezione quelli eleganti che hanno il Suv?

Comunque, di fronte ad una simile richiesta, il privato decide che sì, magari risparmiando un po’ sui manutenzione degli impianti o sulla retribuzione dei lavoratori, qualche decina di migliaia di euro a diposizione ce l’ha. Lo farà per filantropia? Direte voi, lo fa per pubblicità. Sempre meno comprensibile: la Sales lavora su grandi appalti, e la Solvay nel nostro Comune che cosa sponsorizza, la cava? Oppure voleva sponsorizzare il bicarbonato al concerto dei Tiromancino? Infine la Rimigliano SRL ha richiesto espressamente di non comparire tra gli sponsor, perché?

Allora si ripropone la domanda: perché dare decine di migliaia di euro per una manifestazione estiva senza che vi sia il benché minimo tornaconto? È una sorta di donazione gratuita? Secondo Biagi questo non solo è normale ma è persino inevitabile perché, ci ha spiegato che le aziende che operano sul territorio sono tenute a contribuire a manifestazioni o iniziative simili.

Una sorta di imposta sugli spettacoli o meglio una tassa d’esistenza in attività per avanspettacoli. Ci tocca credere ciecamente a ciò che c’ha raccontato il Sindaco sebbene il tutto sia ben poco logico e molto strano, altrimenti dovremo pensare che, per far mantenere il consenso alla classe dirigente che garantisce buoni affari, le aziende siano disposte a implementare le voci di bilancio del comune destinate al “panem et circenses”.

Ma quando il Sindaco ci dice che non è così, ve la sentite di non crederci?

P. S. in un momento in cui in Italia pare che la ricetta per garantire un roseo futuro a tutti sia quella di abbattere la tassazione alle imprese, gravando ovviamente sulla fiscalità generale o producendo tagli a scuola, sanità e servizi in genere, non sarebbe forse il caso di tagliare queste tasse alle imprese e lasciare le altre? O se lo si vuol considerare da una prospettiva diversa, perché se le imprese sono oberate dalle tasse trovano i soldi per far cantare Bennato sul porto e non per aumentare gli stipendi ai dipendenti? Cercasi risposte disperatamente

Ber N

martedì 2 ottobre 2007


Per chi non ha raccolto l'invito ad andare a vedere di persona l'erosione in atto alla Conchiglia, ecco come si presenta la spiaggia proprio al confine nord del Comune. Potete notare, oltre alla panchina che emerge essendo scomparsa la sabbia, tracce di trattori che ancora scorrazzano sull'arenile e uno "scalino" di trenta centimetri sulla sinistra. Bello eh?

lunedì 1 ottobre 2007

GUIDA TURISTICA

Niente foto oggi. Andate prima voi alla Conchiglia. Percorrete tutto Viale Serristori fino in fondo, finché la staccionata non vi fermi. Entrate sulla spiaggia dall’ultimo pertugio o persino, per un miglior effetto, dal fosso che segna il confine tra edificato e non, tra San Vincenzo e Castagneto.

Ho un quarto di secolo e, fino ad una dozzina d’anni fa, andavo tutta l’estate alla Conchiglia a fare il bagno. Andavo proprio dove il fosso si confonde alla spiaggia. Giocavo a costruire dighe altissime e mura poderose per castelli fatti di una sola torre franata in alto non per un attacco nemico, semplicemente perché ancora non era stata completata.

Provate voi ora a costruire un castello di sabbia. Andate a vedere cos’ha potuto un po’ di mare mosso, una mareggiata niente di speciale dopo due mesi di bonaccia.

Proseguite nel Comune di Castagneto. Avrete i pugni stretti per la rabbia che vi divora la gola se, come me, conoscevate quei metri di spiaggia. Proseguite già guardando in avanti, seguendo punte e gole mai viste in quel luogo. Un profilo nervoso ha la Conchiglia, un profilo di mare agitato.

Troverete la duna erosa, ormai duecento metri di “salto”, duecento metri di scalino e rupe. Panchina di nuovo scoperta e ginepri con le radici a pescare nell’aria. A quel punto potrete tornare indietro e ammirare la diga enormemente protratta a largo e vedrete quant’è vicina. È vicina nonostante sia lontana. È vicina nonostante sia due chilometri più in giù.

Come d’altronde giustamente nota Fabrizio Ferri, Presidente del Consorzio del porto di Salivoli (altro esempio di sostenibilità) il porto di San Vincenzo “interrompe in modo innaturale la continuità di una costa lineare”. Peccato che nessuno se ne sia accorto guardando le sole carte del progetto ma ci siano voluti decine di migliaia di metri cubi di massi scaricati in mare e la spiaggia alla Conchiglia ridotta com’è ridotta.
Perchè fosse chiaro c'è voluto un Sindaco che costruisse un'alta diga non di sabbia ma di massi, non per gioco sulla battigia ma sul serio nel mezzo del paese. E il Sindaco, nascondendo la ruspina dietro la schiena, riesce ancora a sostenere che se c'è l'erosione non è certo colpa Sua.

Ber N