mercoledì 30 luglio 2008

Quaderni dal Consiglio - Tutto è bene quel che si spaccia per bene (se non ci sono testimoni)

Ancora una volta non c’è alcun problema. Le nostre mozioni tutte respinte, le nostre argomentazioni ignorate. Ancora un Consiglio Comunale deprimente per il livello delle argomentazioni portate dalla maggioranza per supportare le proprie scelte.

ATO
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L’ATO è una sorta di comitato pubblico che dovrebbe controllare un servizio. Esiste già da diversi anni l’ATO acqua che ha così bene controllato la gestione dell’Asa del servizio idrico. Visto che con l’acqua è andata così bene, questa bella pensata sarà estesa anche ai rifiuti. Dunque tutti i comuni delle province di Lucca, Massa Carrara, Pisa e Livorno faranno parte di un unico ATO che controllerà il servizio. Chi saranno i gestori? Potranno rimanere più aziende che gestiscono i rifiuti o dovrà esserci un unico gestore comune? Con quali indirizzi strategici, con quali piani industriali e con quali livelli di occupazione. Infine quali livelli tariffari per i cittadini. È presumibile che in tutte e quattro le province si dovranno pagare le stesse tariffe. Si sceglierà di uniformare tutti i prezzi sulla tariffa più bassa o su quella più alta come è avvenuto con l’acqua?

Facciamo i maghi e proviamo a prevedere le conseguenze di questa scelta. Le tariffe saranno portate per tutti ai livelli più alti attualmente pagati nelle province, sarà consentito alle aziende esistente di fondersi in una Associazione Temporanea d’Impresa in modo tale che tutto cambi perché tutto rimanga uguale, si dirà che con tale riorganizzazione del servizio si possono risparmiare due-trecento lavoratori che saranno messi alla porta e si comincerà a fare la voce grossa per costruire qualche inceneritore senza affrontare il vero nodo dei rifiuti ovvero la diminuzione della produzione di rifiuti solidi urbani.

Queste le nostre previsioni, la maggioranza, visibilmente in imbarazzo, non fa previsioni e auspica che tutto vada bene. Speriamo che abbiano ragione loro e speriamo di sbagliare noi.

Viabilità

Problemi sulla viabilità? No, non ce ne sono. La pista ciclabile è sicura e perfettamente fruibile, la viabilità del centro urbano è ottimale ecc… Alla fine della replica della maggioranza sulla nostra mozione, il cui testo è leggibile nel post precedente, si poteva credere che i gabbiani cacassero petali di rose e che la l’acqua del mare di San Vincenzo fosse davvero pulita.

Tuttavia l’Assessore competente ha confermato che le traversine di cemento che delimitano la pista ciclabile in Via della Principessa, ora intermittenti, saranno unite in un unico cordolo, che saranno messi i catari frangenti e questo in seguito a segnalazioni.

NO. In realtà questo era il progetto iniziale poi, non avendo soldi a sufficienza, l’Amministrazione ha deciso di mettere una traversina sì e una no mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini. Ora che i soldi si sono trovati, si completa l’opera. È un po’ come se si costruisse un’autostrada, la si aprisse al pubblico ma tra una collina e l’altra non si fossero fatti i viadotti per mancanza di soldi. Complimenti per la strategia.

La scelta dei tempi poi è stata tragica. Possibile non capire che a San Vincenzo certe cose vanno realizzate d’inverno? Anche su questo nessuna risposta.

Peccato che, ancora una volta mancasse la cittadinanza ad assistere a questo spettacolo piuttosto indigeribile. Finché non ci saranno testimoni l’Amministrazione potrà dormire sonni tranquilli. Dobbiamo impegnarci per essere i suoi incubi.

BerN

lunedì 28 luglio 2008

Sviati

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Ecco la mozione sulla viabilità presentata per il Consiglio Comunale di DOMANI MATTINA ALLE ORE 9:00 alla Torre.
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Come introduzione posso riferire quanto un assessore ha annunciato in occasione di una commissione consiliare: i blocchetti di cemento alternati saranno ricondotti a unità. Infatti non ci sarebbero stati i soldi per costruire da subito la pista ciclabile con il cordone di cemento omogeneo e sono stati posizionati a intermittenza.

Oggetto: viabilità del centro urbano e realizzazione della pista ciclabile nella sede stradale di Via della Principessa.
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Premesso che è stata preclusa la possibilità di accedere a Corso Italia da Via San Francesco all’altezza di Piazza Grandi;
Considerato che tale modifica alla viabilità comporta un congestionamento del centro urbano e finisce con l’aumentare il traffico anziché diminuirlo;
Ritenuta ingiustificabile la soppressione dello svincolo in questione;
Premesso che, l’Amministrazione ha realizzato una pista ciclabile lungo Via della Principessa che raggiunge il parco di Rimigliano;
Rilevato che, dalla posa delle traversine di cemento che delimitano la pista ciclabile sono già avvenuti numerosi incidenti di una certa rilevanza;
Considerato che la soluzione progettuale scelta non offre garanzie sufficienti per la sicurezza e l’incolumità sia dei ciclisti sia degli automobilisti;
Rilevato infine l’assenza di un percorso di partecipazione o quanto meno d’ascolto della cittadinanza in vista della realizzazione di opere che condizionano in modo consistente la vita di ciascuno;

Il Consiglio Comunale
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Invita l’Amministrazione a ripristinare lo svincolo all’altezza di Piazza Grandi così da decongestionare il centro urbano;
Invita l’Amministrazione a riprogettare la pista ciclabile in oggetto in modo da eliminare gli elementi di pericolosità riscontrati;
Invita l’Amministrazione a riprogettare la pista ciclabile in modo da limitarne l’impatto visivo e da renderla più sicura per automobilisti e ciclisti;
Impegna l’Amministrazione a ricercare ogni incentivo alla cosiddetta mobilità alternativa tenendo comunque presente come principale obiettivo quello dell’incolumità dei cittadini;
Impegna l’Amministrazione nella discussione di un piano complessivo della viabilità;
Impegna l’Amministrazione a porre in atto, nelle future scelte di viabilità, un percorso partecipativo serio in grado di cogliere in anticipo le istanze e le problematiche di cittadini e operatori.
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BerN

domenica 13 luglio 2008

BUCO



Oggi il Tirreno dedica giustamente un’intera pagina alla questione cave di Campiglia.
La lettura è molto interessante per chi voglia farsi un’idea dei profitti che vengono realizzati col saccheggio programmato del territorio.

Sbaglieremmo di grosso a pensare che le stesse considerazioni non valgono per San Vincenzo, non solamente perché il territorio della Cava sul Monte Calvi ricade anche nel Comune di San Vincenzo, ma anche perché la cava di San Carlo non costituisce un danno minore per il paesaggio (si vedano le dimensioni delle due cave nell’immagine riportata).

Ormai, lo abbiamo detto più volte, il ritorno occupazionale della cava di San Carlo è assai poca cosa, trattasi infatti di 46 dipendenti di cui molti esterni alla Solvay e, con l’eliminazione della teleferica si sono persi 20 posti di lavoro ma la dimensione della voragine a est di San Carlo aumenterà con velocità crescente.

In compenso il treno a gasolio che passerà sulla ferrovia che ha finito di sbudellare una valle, dopo la realizzazione negli anni ’80 della pista camionabile che condusse ad inchieste giudiziarie nei confronti degli Amministratori d’allora, permetterà alla Solvay di portare via più materiali con meno manodopera impiegata.

Solo una concezione che veda nella risorsa ambientale un qualcosa di illimitato ed asservibile ad interessi particolari e speculativi può spiegare tale condotta. Tuttavia nessuno è particolarmente turbato dalla continua e crescente sottrazione di risorse ambientali e di strategie per la riconversione delle attività estrattive non se ne parla neppure per scherzo.

A San Vincenzo, d’altra parte, c’è da parlare molto della speculazione edilizia. Eppure le dimensioni della voragine parlano da sole, e in certi casi le dimensioni contano eccome.

Ber N