venerdì 29 maggio 2009

GALLERIA SOTTO LE STELLE

Presentato il progetto di copertura della zona blu.
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Alla fine del dibattito e dopo le molte domande, ecco le molte - confuse e contraddittorie - risposte. Si parla di fare del centro urbano un centro commerciale con una lunga passeggiata coperta ma trasparente eliminando gli attuali gazebo che, ora che siamo sotto elezioni, non piacciono più né a Biagi né a Lera (che ha in lista Morandini, assessore anche ai gazebo fino a due anni fa).
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Dunque per togliere i gazebo si fa una galleria d’alluminio apribile e chiudibile di ben 350 metri e dal costo su cui i tecnici non hanno voluto nemmeno tentare una stima di massima.
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Ci vuole coraggio, bisogna innovare, è un progetto coraggioso, è una realizzazione innovativa, va nel segno della qualità … Ci sarà anche lavoro perché è stato spiegato che tutta la struttura va pulita una volta al mese (immaginate la sabbia e la salsedine cui sarebbe esposta con lo scirocco e con il vento di mare).
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Sempre la stessa solfa con tanto di definizione di “grande opera” e di ammicco al volano dell’economia. Archiviata la pratica porto serve un altro mastodontico progetto fuori scala e in grado di divorarsi un altro pezzo di caratteri architettonici identitari per la nostra comunità.
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La copertura sarebbe una lunga galleria stile aeroporto molto bassa e soffocante (nel centro 2,5 metri) tutta in vetro che se non venisse oscurato (come da disegni) produrrà un effetto serra che renderà invivibile il corso da maggio a ottobre. Se venisse oscurato con tessuti particolari, come ventilato ad un certo punto della presentazione, la dizione “galleria sotto le stelle” diverrà una colossale scemenza. Infine se venisse oscurato con pannelli fotovoltaici, come ventilato in un altro momento della presentazione, sarà un luogo molto freddo d’inverno e decisamente poco piacevole per i residenti nelle case del corso.
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Si è presentato insomma un progetto che, per raccogliere i consensi di tutti, è tutto e il contrario di tutto: passeggiata centrale (usando lo spazio liberato dai gazebo) ma anche spazio destinato ai tavolini che oggi sono sotto i gazebo (e allora dove si passeggia?), tetto trasparente per vedere le stelle e perché da sopra si veda la via, ma anche tetto coperto per fare ombra o per produrre energia …
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Un progetto “d’impatto, invasivo, pesante” come è stato definito dagli stessi progettisti. Un progetto che è stato avallato senza esitazione da Biagi e su cui Lera non si è voluto esprimere. Dopo tutti i chiarimenti me la sento di prendere un impegno preciso e semplice.
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SE DOVESSIMO VINCERE LE ELEZIONI UN SIMILE PROGETTO NON SAREBBE PORTATO AVANTI DALLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
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Non se ne ravvisa infatti la necessità, la ragione economica e la possibilità di integrazione nel contesto urbano. Il corso d’inverno è deserto perché mancano iniziative in grado di richiamare turisti e residenti nella zona pedonale e non perché ogni tanto piove. Se così fosse nelle giornate serene in inverno sarebbe affollato di turisti. Invece...
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Un investimento di tali proporzioni perché i gabbiotti sono brutti è insensato. Esistono soluzioni leggere ed amovibili per eliminare l’impatto estetico dei gazebo e liberare l’area pedonale. Inoltre le vere emergenze, come la scarsa sicurezza della zona blu, dove transitare coi mezzi di soccorso è decisamente problematico, non vengono risolte da un simile progetto che, anzi, le aggrava.
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E dopo tale infernale discussione uscimmo a riveder le stelle.
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BerN
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lunedì 25 maggio 2009

Dibattito televisivo a GRANDUCATO (2° round)

Nessun post polemico o programmatico del forum. Un post per segnalare la presenza su youtube il dibattito tenutosi a Granducato TV, e messo in onda il 24-05-2009.
Così, tanto per metterlo a disposizione di chi non ha potuto vederlo.
La qualità non è delle migliori perchè scarsa la ricezione da parte di chi lo ha registrato.
Il filmato di circa 42min è suddiviso in parti di circa 10min l'una, perchè youtube impone questo limite temporale per l'upload di video.
Questi i 5 link:

Buona visione.

domenica 24 maggio 2009

FUORI DAL COMUNE

Una serata di arte e spettacolo di rara bellezza quella di ieri sera in Piazza della Costituzione.
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L’iniziativa, promossa dal Forum del centrosinistra, e realizzata esclusivamente grazie ad artisti che – a titolo gratuito – hanno impiegato tempo e energie per la riuscita dell’evento, ha visto una buona partecipazione di pubblico e ha mostrato uno spaccato delle grandi qualità artistiche presenti nel nostro Comune e nei dintorni.
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Sulla riuscita della serata e sul talento degli artisti intervenuti c’è poco da dire. Occorre però ringraziare ancora tutti, TUTTI quelli che hanno partecipato all’evento e che lo hanno organizzato (un ringraziamento particolare a Mario Manetti, fermato da un virus – evidentemente simpatizzante Biagi – che lo ha costretto a casa).
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Ai nostri eroi occorre dire, per amor di chiarezza, che il pubblico di ieri sera non vede l’ora di un bel bis. Stanchi del conformismo imperante vorrebbero un'altra serata fuori dal Comune.
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BerN
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giovedì 21 maggio 2009

Bentornato Assessore!


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Oggi sulla stampa arriva una notizia che merita il giusto risalto.

Se Biagi vince i socialisti hanno indicato in Massimo Nannelli l’assessore in grado di rappresentare il partito.
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Nessun caso di omonimia, Massimo Nannelli è l’attuale Consigliere comunale eletto cinque anni fa nella lista di “Cambiare San Vincenzo”, appoggiata dal centrodestra, di cui era il CANDIDATO SINDACO. Massimo Nannelli è anche, tanto per gradire e ingarbugliare la matassa, l’attuale CONSIGLIERE DI SAN VINCENZO PRESSO IL CIRCONDARIO IN RAPPRESENTANZA DELLE OPPOSIZIONI. Non vogliamo neppure immaginare quanto e quando si sia opposto.
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Ecco perché Biagi vuol scegliere gli assessori esterni. Come l’avrebbe presa la base elettorale di Biagi che già sa d’avere tra i propri sostenitori l’ex coordinatore di Forza Italia Paolo Foti, e l’ex Consigliere Comunale di Forza Italia, attuale Vicesindaco e futuro assessore, Fabio Camerini, alla presenza in lista dell’ex candidato Sindaco della lista di destra Massimo Nannelli? Ci permetterete di ricordare come nel 2006 all’approvazione del Regolamento Urbanistico Nannelli, e il suo Gruppo (Michelotti, oggi col Lera, e Benvenuti), abbia fatto mancare il numero legale uscendo dall’aula del Consiglio e salvando così la maggioranza che, quel giorno, sarebbe caduta.
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Tutto legittimo, ma che triste panorama quello che si propone ai cittadini. Le voci circolavano già da tempo: “se Russo ottiene parecchie preferenze, Nannelli fa il Vicesindaco”.
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San Vincenzo ha visto nelle proprie istituzioni la migrazione di Foti, Camerini, Nannelli dalla “destra” alla coalizione che sostiene Biagi e parallelamente Dani, Morandini e Sergio Giomi passare dalla coalizione di Biagi, dove sono stati assessori e vicesindaci, alla “lista civica” sostenuta dal Popolo delle Libertà di Berlusconi, che candida il forzista Lera.
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Il Forum del Centrosinistra a tutto questo non partecipa. Guarda, osserva e, consentitecelo, rimane perplesso.
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Soprattutto ci permettiamo di sperare che la cittadinanza venga ben informata e risulti chiaro a tutti quali sono le forze in campo: due schieramenti che si scambiano i dirigenti in un continuo gioco di vasi comunicanti e dall’altra parte il Forum che resta fedele al mandato elettorale ed estraneo a questi vorticosi giri di trottola.
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BerN
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martedì 19 maggio 2009

PRIMA CASA. Una ricetta del FORUM!


Vorrei cercar di spiegare un punto importante del programma del Forum di Centrosinistra, ovvero la nostra ricetta per il problema casa per chi non ha le possibilità economiche di accedere ad un mutuo alle attuali condizioni di mercato (soprattutto a causa degli alti prezzi degli immobili), o anche per chi ha difficoltà nel pagamento di un affitto.
Il FORUM propone il ritorno ad un “piano-casa” di tipo popolare,quindi alloggi a prezzi di acquisto o di canone favorevoli per il sociale.
Una delle soluzioni, innovative nel nostro territorio, e che noi proponiamo è quella dell’AUTOCOSTRZIONE. Ma vediamo più nello specifico cos’è.
Intanto è bene specificare che oltre ad essere un argomento già normato, ci sono cooperative a livello nazionale che si occupano di tutti gli aspetti connessi con questa tipologia edilizia:da quelli burocratici a quelli di affiancamento, a quelli progettuali. La più importante è ALISEI (http://www.alisei.org/)
Riporto per maggiore completezza, anche di esposizione, quello che è specificato sul loro sito e che descrive molto bene le finalità di questo tipo di progetti, la fattibilità, e la loro organizzazione.

Si tratta di un processo di produzione dell’habitat nel quale i futuri proprietari realizzano materialmente le proprie abitazioni, all’interno di un gruppo organizzato.La pratica di costruire con la propria fatica fisica la casa in cui si andrà ad abitare, è molto antica ed affonda le sue radici nell’esigenza di soddisfare comunque un bisogno primario, indipendentemente dalla scarsità delle risorse economiche disponibili. L’impegno degli autocostruttori a prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero prestabilito di ore, consente un forte contenimento dei costi di costruzione; ma le ore di attività, contabilizzate e monetizzate, rappresentano anche un valore economico che andrà ad aggiungersi a quello finale delle abitazioni. Il lavoro degli autocostruttori rappresenta dunque una sorta di capitale immobilizzato da ciascuno di loro.
Va precisato che oggi l’autocostruzione non è un lavoro artigianale autogestito, un bricolage o una attività del tempo libero. È una pratica edilizia con precise modalità e tecnologie costruttive, diretta ed assistita da professionisti. Per questo il prodotto architettonico dell’autocostruzione non può essere collocato in una sorta di sottomercato rispetto a quello regolare dell'abitazione; presuppone infatti l'esistenza di conoscenze, professionalità, metodologie, modalità e certificazioni nel corso dell’intero processo edificatorio.Sul piano metodologico due sono gli elementi cardine dell’autocostruzione associata: la partecipazione in gruppo dei futuri proprietari all’atto fisico del costruire e l’affiancamento di un organismo di mediazione. E' fondamentale la formazione del gruppo, perché costituisce un know how associato, importante per l’economia generale del progetto, ma soprattutto perché dà forza e determinazione collettive all’intendimento di costruire la propria abitazione. La “squadra” deve essere responsabilizzata in ogni fase del processo edilizio ed essere sostenuta durante tutto il percorso (dalla costituzione della cooperativa alle varie fasi dell’edificazione). Il fatto che ogni nucleo familiare sia tenuto a lavorare alla costruzione di tutte le case indistintamente fino alla loro ultimazione (l’attribuzione dei singoli alloggi avverrà solo a case ultimate e per tiraggio a sorte) spinge a condividere un impegno fisico per raggiungere un obiettivo comune. Si creeranno così forti legami che potranno essere alla base di buoni rapporti di vicinato. L’affiancamento di un organismo di mediazione, invece, punta a stimolare ed accompagnare la squadra prima e durante il processo di costruzione, questo poichè estraneo da qualsiasi logica di profitto, lavora alla risoluzione dei problemi e dei conflitti che dovessero insorgere. L'organismo di mediazione deve necessariamente avere conoscenze e competenze perchè si propone come strumento operativo che si occupa di:- attivazione del consenso all’iniziativa;- ricerca e selezione di nuclei familiari seriamente interessati a rendere effettivo il loro desiderio di una abitazione in proprietà (e determinate a farlo in forma associata);- ricerca di agevolazioni creditizie;- sostegno nelle pratiche urbanistiche;- ricerca sul territorio del gruppo di professionisti cui competerà la progettazione edilizia, la direzione e l’assistenza in cantiere;- mediazione e al tutoraggio per tutta la durata del processo di edificazione.
Il percorso dell’autocostruzione consta di una serie di attività sintetizzabili in fasi che precedono ed accompagnano quella stessa del costruire. Si tratta infatti di:

- individuare Amministrazioni pubbliche disponibili a promuovere e sostenere l’iniziativa;

- individuare aree sulle quali edificare, di preferenza in terreni di edilizia popolare;

- promuovere la conoscenza dell’iniziativa presso l'opinione pubblica locale;

- sensibilizzare e coinvolgere nuclei familiari, italiani e stranieri;

- selezionare i beneficiari e costituire la cooperativa edilizia di autocostruttori:

- sollecitare l’assegnazione degli eventuali terreni di edilizia popolare alla cooperativa;

- contribuire alla scelta dei professionisti che si incaricheranno del progetto edilizio e della definizione dei suoi costi;

- individuare l’istituto di credito disponibile ad erogare il mutuo;

- adempiere le pratiche amministrative necessarie;

- aiutare nella ricerca di professionisti competenti ed esperti per la progettazione e l’assistenza tecnica;

- formare gli autocostruttori al lavoro di squadra e garantire una mediazione nel corso dei lavori di edificazione;

- stimolare buone relazioni tra gli autocostruttori e la comunità locale;

- contribuire a mantenere all’interno del cantiere rapporti di convivenza interetnica e di coesione sociale.

Particolare impegno deve essere prestato dall’organismo di mediazione alla selezione dei potenziali autocostruttori. Si tratta infatti di una operazione rilevante ai fini del successo di un’iniziativa che è rivolta a gruppi multietnici, per i quali non si tratta di soddisfare solo un bisogno abitativo, ma anche di intraprendere un percorso comune di convivenza che non è di per sé scontato. I potenziali autocostruttori debbono infatti essere persone di differente appartenenza etnica, soggetti in condizione di disagio abitativo, comunque in grado di far fronte al costo di un mutuo ipotecario, disponibili a prestare la loro opera manuale all’interno di un gruppo organizzato e quindi realmente determinati a mettere a disposizione il tempo necessario all’iniziativa.”


C’è da precisare una cosa: non è che un comune come San Vincenzo contattando ALISEI possa poi ottenere la progettazione e successiva Autocostruzione di 100 alloggi a basso costo, perché si cadrebbe in ulteriori speculazioni che noi non vogliamo ma che è la stessa ALISEI a non volere.essa infatti stabilisce, a seconda delle necessità e della tiologia del Comune, un numero basso di alloggi (generalmente tra 10 e 20) da costruire con queste modalità. Ma ritengo sarebbe una risposta importante e immediata alla ricerca di una Prima abitazione.

Come si vede questo tipo di progetto è non solo fattibile, ma già applicabile da subito.

Ulteriori approfondimenti li metterò a livello di commento, visto che già questo post iniziale è diventato lunghissimo....


TEPUZZO

venerdì 15 maggio 2009

NO AL PIANO CASA, Sì AL PIANO LAVORO

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In risposta a quanto comparso sul Blog del candidato Lera e sul Tirreno.
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Come agire su un territorio colpito dalla speculazione edilizia che ha cancellato attrattive e qualità del paesaggio? Innanzi tutto chi, come fa il candidato Sindaco Davide Lera, si dice favorevole al “piano casa” di Berlusconi ma contrario alla speculazione edilizia, è già in grave contraddizione. Il Piano casa deriva dall’idea che ampliando e costruendo si fa reddito a prescindere dal perché, dal come o dal cosa si costruisce.
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Quest’errore c’ha portati sull’orlo di una gravissima crisi. A San Vincenzo si sono costruite centinaia di seconde case e ciò ha prodotto rendita per pochi, l’impossibilità di trovar casa per i giovani, e un territorio cementificato e dequalificato.
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Pensiamo ai dati ISTAT riportati dal Prof. Settis sul Tirreno: negli ultimi 15 anni in Trentino Alto Adige il consumo di suolo è aumentato del 2,7% contro il 26,1% della Calabria. Se quello che affermano Berlusconi e i suoi discepoli locali fosse vero, in Trentino si dovrebbe fare la fame mentre la Calabria dovrebbe essere una delle regioni più ricche d’Europa. Così non è, ci pare.
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Adesso la crisi internazionale OBBLIGA ad una transizione che può determinare spaventose conseguenze sociali ed economiche. Le case si vendono con difficoltà. Quel mercato che alcuni hanno voluto immaginare come perennemente in ascesa, è in crisi. In un momento come questo, il piano casa compromette le risorse territoriali residue ed è economicamente dannoso.
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A San Vincenzo Biagi e Lera vogliono costruire persino a Rimigliano, una grande risorsa per il Comune dove il Sindaco uscente vuol realizzare 250 seconde case e un albergone di 7.000 mq mentre lo sfidante di destra, sostenuto da diversi ex assessori come Morandini, Dani e Sergio Giomi, propone di realizzare alberghi e abitazioni di “qualità” VICINE AL MARE. Questi progetti erano già superati negli anni ’70.
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La nostra proposta di pieno recupero di ciò che c’è nella tenuta (12.500mq) da destinarsi ad attività alberghiera e parallelo potenziamento dell’attività agricola, è più che remunerativa per il privato e rappresenta una forte opportunità per l’interesse collettivo.
E ancora, Biagi e Lera pensano di buttar giù mezzo palazzo comunale per farci un albergo e Biagi vuol buttar giù le scuole per costruirci appartamenti!
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Oggi occorre puntare tutto sul recupero dell’esistente e sul restauro del patrimonio edilizio. Occorre mettere a disposizione risorse per le ristrutturazioni con recepimento delle tecniche di bioedilizia e bioarchitettura. Così facendo il settore dell’edilizia manterrebbe gli attuali livelli di lavoro non occupando nuovo suolo ma migliorando l’efficienza degli edifici esistenti. Si creerebbero inoltre nuovi posti di lavoro, ANCHE QUALIFICATI, nell’indotto.
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Ci vogliono aziende che producano pannelli isolanti, infissi, pannelli fotovoltaici e termici… Un’enorme opportunità che parte dalle esigenze dei cittadini, poco esposta alle crisi finanziarie, in grado di generare un circolo virtuoso di progresso sociale, economico e ambientale.
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Gli interventi da realizzare al più presto sono quelli dell’edilizia popolare visto che la speculazione ha negato il diritto alla casa soprattutto ai giovani.
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Da parte nostra non c’è nessuna “paura” dell’urbanistica. Noi abbiamo un piano pubblico innovativo per tutelare le nostre risorse territoriali ed identitarie e sappiamo come applicarlo con misure concrete e semplici. Per uscire da questa grave crisi gli stessi discorsi e le stesse ricette di cinque anni fa, non sono più buone. Ci vuole una nuova classe politica con idee adatte ad un nuovo scenario che presenta grandi rischi ed offre, a chi saprà dare risposte adeguate, grandi possibilità.
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BerN
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mercoledì 13 maggio 2009

FANTASIA TATTICA

Mentre il mistero avvolge il programma del Biagi, quello del Lera è sfortunatamente visionabile da chiunque.

Come forza di cambiamento "San Vincenzo per tutti" è piuttosto conformista sia nella forma che nel contenuto e i nostri lettori più attenti hanno già cominciato ad analizzare. Bella, molto bella quella delle case a Rimigliano (di qualità s'intende). Sviluppo, crescita, qualità ...
Alternativi a Biagi a badilate.
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Ma molto più interessante è capire quale fine e democratica "tattica" politica sia quella di segretare il programma. Nella mia infinita ingenuità, credevo che una forza politica dovesse andar fiera delle sue proposte e dunque aspirasse a farle conoscere il prima possibile ai cittadini. Evidentemente non sono un abile tattico.
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Però anche noi cerchiamo di non galoppare troppo con la fantasia. Chi ha scritto che Biagi vuole attaccarmi sui punti deboli del programma fa un errore di valutazione enorme. Il nostro programma elettorale, che invito tutti a scaricare (due post più sotto), è frutto di una elaborazione partecipata in assemblee pubbliche, recepisce le istanze dei cittadini e prende le mosse da un'analisi approfondita del contesto economico e sociale in cui viviamo.
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Non voglio dire che sia inattaccabile, per carità. Dico che è un buon lavoro se si prescinde per un attimo dalla valutazione di merito.
Che sia inattaccabile lo dice invece l'ultimo commento al post precedente. Registriamo questa opinione anche se mi pare un po' troppo generosa nei nostri confronti.
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La "tattica" di segretare il programma non può essere destinata a limitare eventuali danni al confronto pubblico. Biagi ha "programmato" per cinque anni quindi la sua impostazione amministrativa la conosciamo bene, e dopo gli articoli di Asor Rosa, Manfellotto e Salvatore Settis, la conosce tutt'Italia.
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Prendiamo semplicemente atto che, un candidato alla carica di Sindaco del nostro Comune nonché Sindaco in carica, ritiene che rimpiattare il documento in cui dovrebbe raccontare ai cittadini come vuol amministrare il Comune nei prossimi cinque anni, sia logico nell'ambito di una "tattica" politica predefinita.
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Bella concezione democratica, complimenti.
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BerN
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lunedì 11 maggio 2009

MERCOLEDì SI FA IL BIS

Ottimo confronto a Granducato TV. Ce ne saranno altri due, uno il 22 e l'altro il 3 giugno.

Peccato non ci fosse la possibilità di intervenire sulle dichiarazioni altrui. Altrimenti sarebbe stato ancora più divertente.

MERCOLEDì in sala delle esposizioni alle ore 21:00 si fa il bis e stavolta il dibattito prevede la possibilità di rispondere agli avversari. Inoltre ci sono gli interventi dal pubblico.

Pertanto venite a divertirvi.

BerN

sabato 9 maggio 2009

PROGRAMMONE

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Da questo link potete scaricare il programmone del Forum:



Due Ovvietà:

Ovviamente sarà disponibile a breve una sintesi. L'elaborazione del documento ufficiale "programma di mandato" è, e deve essere a garanzia dell'elettore, complessa. Nel programma vanno dettagliati un gran numero di interventi. Credo che comunque, diviso in paragrafi non più lunghi d'una mezza paginetta, non sia troppo difficile leggere, almeno in parte, le nostre proposte.

Ovviamente ogni programma, per quanto esteso e dettagliato, non riesce ad esaurire la complessità e la mole dei problemi di una comunità e non può entrare nel dettaglio sul come si attuano gli obiettivi di ogni songolo punto.

Per i punti non espressamente citati o per i meccanismi attuativi degli obiettivi fissati, si rimanda al manifesto etico politico già pubblicato su questo blog.

Facciamo inoltre presente che uno dei pilastri di questa forza politica è la partecipazione, intesa nel senso più ampio e coinvolgente del termine. Per cui, va da sè che in presenza di scelte di rilevanza strategica e di grande ricaduta sulla cittadinanza il Forum del Centrosinistra si impegna a chiedere il parere degli elettori con tutte le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti.

BerN

lunedì 4 maggio 2009

Confrontiamo?

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Abbiamo invitato gli altri due candidati alla carica di Sindaco a confrontarsi in un pubblico dibattito, aperto agli interventi della cittadinanza, il giorno 13 maggio (data concordata) alle 21:00 nella sala delle esposizioni (ex biblioteca).
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Riteniamo necessario che il confronto elettorale sia impostato sui programmi e non su personalismi o vuoti slogan. Niente di meglio di un VERO dibattito pubblico in cui i tre candidati possano misurare le loro proposte per la prossima amministrazione.
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Cinque anni fa, l'unico "confronto" che riuscimmo a fare fu una sottospecie di recita con le domande consegnate il giorno prima ai candidati che dovevano prepararsi una lezioncina da sciorinare ad un pubblico muto senza, peraltro, la possibilità di intervenire su quanto detto dagli avversari.
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Una farsa in piena regola. Stavolta no. Domanda, cinque minuti per ogni candidato per rispondere, poi nove minuti di dibattito tra i candidati e infine la domanda successiva.
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Dopo cinque domande del moderatore, si aprano gli interventi del pubblico a cui i candidati dovranno rispondere.
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Insomma proponiamo la normalità e null'altro che la normalità. L'appuntamento è per il 13. Non prendete altri impegni.
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BerN
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domenica 3 maggio 2009

MI RIFIUTO

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Oggi sul tirreno un interessante articolo su una delle questioni più sottovalutate di questa campagna elettorale: i rifiuti.
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Mentre le Amministrazioni si gloriano di raggiungere percentuali persino superiori al 40% di raccolta differenziata, si invocano nuovi termovalorizzatori perché le discariche scoppiano. In effetti quasi nessuno sa che anche Ischia di Crociano è arrivata al capolinea e che, ad oggi, non sappiamo che fine faranno i nostri rifiuti tra qualche mese.
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Pare che nessuno se ne preoccupi e, dimenticando le priorità, dimenticando i numeri, sfruttando l’onda emotiva dell’emergenza campana, si cerca di piazzare qualche termovalorizzatore alias inceneritore sul territorio.
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Canta Benigni nell’inno del corpo sciolto “ … perché è dimostrato, ci si pulisce il culo dopo aver cacato” Di questo principio basilare nessuno tiene conto.
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Il problema del “che fare” con il rifiuto arriva solo ed esclusivamente dopo la produzione del rifiuto stesso. Se non si produce non si ha il problema di disfare. Concetto di una banalità oscena che viene preso in seria considerazione nel resto d’Europa e dall’UE stessa che nell’ordine di priorità nel trattamento dei rifiuti pone al primo posto la RIDUZIONE della produzione di rifiuti e al secondo il RIUSO. Questi due concetti basilari che dovrebbero orientare le buone politiche sui rifiuti, sono rimossi dal dibattito italiano e si parla solo di differenziata, di inceneritori e di discariche.
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Mentre le Amministrazioni si gloriano di raggiungere percentuali superiori al 40% di raccolta differenziata nessuno si chiede cosa ci facciamo con tutti quei materiali che separiamo in bidoni colorati. Meno male che non se lo chiede nessuno. Infatti attualmente non c’è mercato per tali materiali e, la maggior parte della differenziata, finisce come tutto il resto in discarica o all’inceneritore.
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I numeri poi, dovrebbero essere eloquenti. Gli inceneritori in Toscana sono 8 e smaltiscono, si afferma nell’articolo, 300.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Le discariche ospitano invece in Toscana 900.000 t l’anno di rifiuti. In Toscana abitano 3.500.000 cittadini. I soli inceneritori bruciano più di 85 kg di rifiuti per ogni abitante l’anno. Se si parla di una famiglia di tre persone i cosiddetti piccoli inceneritori presenti sul territorio coprono una produzione, per quest’amena famiglia, di oltre due quintali e mezzo di rifiuti. Oggi le discariche accolgono altri 257 kg a testa di rifiuti pertanto l’amena famigliola può produrre una tonnellata di rifiuti in un anno.
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A occhio mi pare sia un po’ troppo. Eppure la produzione di rifiuti è in costante crescita anche nel nostro Comune e divora fette sempre più importanti di risorse. A San Vincenzo (e in Val di Cornia) la maggioranza ha sempre approvato acriticamente i piani aziendali ASIU in cui non si fa mai neppure riferimento alla riduzione della produzione di rifiuti e le uniche iniziative sono state volte all’aumento della differenziata.
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Il problema è che mentre la quota differenziata aumenta, cresce enormemente anche la produzione totale: 7.763 tonnellate nel 2003, 8.905 nel 2007, ovvero da 1125 kg per ogni abitante a 1300 kg a testa l’anno.
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Il V° programma di azione ambientale della commissione europea del 1996 fissava l’obiettivo di riportare la produzione dei rifiuti ai livelli del 1980 ovvero 300 Kg/abitante/anno. Siamo distanti anni luce persino da quest’obiettivo nient’affatto rivoluzionario se pensiamo che molti comuni italiani stanno perseguendo l’obiettivo “rifiuti zero”.
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Riducendo drasticamente la produzione di rifiuti e ottimizzando la differenziazione, gli otto piccoli inceneritori esistenti sarebbero più che sufficienti per le nostre esigenze.
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Ecco perché (non) servono gli inceneritori. Si vuol continuare a produrre quantità crescenti di rifiuti senza scomodare nessuno: nessuna seria politica di contenimento degli imballaggi, nessun limite imposto alle confezioni dei prodotti, nessun incentivo per le realtà di vendita di latte o altri prodotti “alla spina” né, tantomeno, campagne per il consumo dell’acqua del rubinetto.
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Quando la politica smette di fare politica si abbandona alle dinamiche economiche anziché condizionarle. La falsa politica di oggi costruisce più inceneritori se ci sono più rifiuti, una vera politica agisce per la riduzione dei rifiuti ponendosi un obiettivo alto ma possibile da realizzare.
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Un obiettivo tutt’altro che utopico che segnerebbe un bel miglioramento per la qualità della vita di ciascuno ma, simili particolari, pare non interessino più. Meglio mobilitare l’esercito per imporre a qualche sciagurata comunità un inceneritore o una discarica per aggravare il problema anziché risolverlo.
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BerN
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