sabato 6 novembre 2010

Diritto di replica

Ricevo e pubblico integralmente una replica del cronista del Tirreno Paolo Federighi che risponde ad alcuni commenti e propone una analisi del nostro blog, dei suoi limiti e dei suoi difetti.
Corre l'obbligo da parte mia di prendere ovviamente le distanze, esattamente come fa il giornalista, da chi scrive che il tirreno fa pena, rivendoco viceversa, con tutto quello che comporta, la scelta, fatta in tempi diversi ed in diverse circostanze, di accettare ogni tipo di commento anche anonimo, per dar vita ad una forma di dibattito.
Comprendo le critiche rivolteci dal cronista ma devo anche ringraziare i due anonimi che hanno mantenuto in vita nell'ultimo anno e mezzo il blog, Tepuzzo e Effegi. L'anonimato in tal caso è peraltro relativo. Per chi si trincera dietro l’anonimato, un invito modesto ed umile ad uscirne, all’inizio può sembrare una tutela che soddisfa, alla lunga ci si accorge che si rimane schiavi di tale condizione. Per quanto concerne invece che dello scadimento del dibattito su questo contenitore porto pesanti responsabilità.

BerN (Nicola Bertini)

Buongiorno a tutti. Ho deciso di intervenire su questo blog per esprimere alcuni concetti che credo essenziali. Ho potuto leggere, ne IL CITTADINO, un commento di un ANONIMO che si riferiva, di riflesso, a me. Diceva “a me fa pena IL TIRRENO”, in risposta ad un altro precedente commento che recitava: “quest’amministrazione mi fa pena”.

Ora, io sono aperto a qualsiasi tipo di critica, anche dura (non le offese, sarei ipocrita), ma a 2 condizioni: che la si motivi e che, SOPRATTUTTO, la si FIRMI. L’ANONIMATO è inaccettabile. L’onestà intellettuale non si compra al mercato, così come sono mestieri troppo in voga l’ATTIVITA’ ADULATORIA e l’ANONIMATO DI CONVENIENZA. Anche l’essere CODARDO e irresponsabile come cittadino, è qualcosa che uno ha dentro. Il problema di questo paesello, come ho scritto più volte, è l’OMERTA’, il NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO quando si tratta di esprimersi su chi comanda. Seguo questo blog da un po’ di tempo, così come ne seguo altri che reputo altrettanto interessanti.

Purtroppo, negli ultimi tempi, esso è cosparso di commenti inutili e privi di contenuto, sempre sotto ANONIMATO. E non parlo di chi mi ha dato contro, ma anche di chi dice tre o quattro frasi a vanvera sull’amministrazione comunale, senza portare fatti concreti. Volete criticare? Siete arrabbiati? Spiegatelo, santo Dio. Non vi limitate a dire “quest’amministrazione mi fa pena”, perché non regge, è inconsistente, è querulo chiacchiericcio da viuzza, ancor più che da bar.

Il blog IL CITTADINO, proprio a causa dell’ANONIMATO di chi vi interviene, delle ridicole scaramucce verbali fra ANONIMI, delle accuse a questo o quello fatte da chi non mette il proprio nome (è come scambiare idee con un incappucciato…), beh, a causa di tutto questo il blog IL CITTADINO ha perso molto del suo interesse. Sta succedendo il triste spettacolo mostrato dal forum di discussione sul piano strutturale: 55 interventi, quasi tutti contrassegnati da soprannomi, sigle, al massimo da nomi senza cognomi. Uno scenario drammatico. E il timore, il nascondersi al momento di venire allo scoperto, il non metterci la faccia, in breve, è il più grande problema di questo paese.

Ora, per quanto riguarda il mio articolo da alcuni commentato, ricordo a tutti che su IL TIRRENO io sono un cronista, e che non posso prendere posizione. Se lo facessi, sarebbe un errore imperdonabile e passibile di grossi guai per il sottoscritto. Vorrei sapere se chi ha commentato, e soprattutto chi ha fatto capire che gli faccio pena e gli fa pena il giornale perché mi ha scelto, vorrei sapere, dicevo, se era presente quel giorno. Altri, per la strada, mi hanno criticato perché a loro non risultava ciò che ho descritto. Alla mia domanda : “Ma Lei c’era?”, e alla risposta, ormai classica qui: “No, ma me lo hanno riferito persone affidabili”, ho salutato e me sono andato. “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”, questo è ciò che penso. Sarebbe come fidarmi del giudizio di qualcuno su un film, decidere di non andare a vedere la pellicola, e dopo, magari, raccontarla ad altri come se l’avessi vista.

Così non va. E’ proprio il modo, e, aggiungo, IL MODO DI PENSARE COSI’ che non accetto. Si può scrivere per una volta la parola FINE all’ANONIMATO e alla DISONESTA’ INTELLETTUALE? Si può? So che per molti sarà difficile. Ma provateci. Ho cercato di scrivere in modo pacato, senza mostrare tutta la mia infinita repulsione per simili atteggiamenti così generali e comuni. Vi ringrazio per l’attenzione. Arrivederci a tutti.

PAOLO FEDERIGHI

venerdì 3 settembre 2010

Rimigliano: le sorprese non finiscono!



Ancora caldi della riunione su Rimigliano del 01/09 sera (e cogliamo qui l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno voluto e potuto partecipare), su “La Nazione” del 02/09/2010, nella cronaca di Piombino/Val di Cornia leggiamo questo articolo che illustra la valutazione fornita da CNA riguardo al progetto per la Tenuta di Rimigliano, e che qui riportiamo fedelmente:

Rimigliano, la Cna favorevole al progetto per la Tenuta

«VALUTIAMO, nel complesso, positivamente l’attivazione del procedimento per la variante al Regolamento urbanistico della tenuta di Rimigliano». A sostenerlo sono Marco Valtriani, direttore Cna provinciale e il coordinatore Cna Val di Cornia, Emanuela Minelli. «Dopo molti anni si è pervenuti ad una proposta concreta e realizzabile di un intervento che appare equilibrato tra gli aspetti economico-imprenditoriali e di tutela del patrimonio. I contenuti espressi nella proposta hanno ricadute sul settore del turismo, dell’agricoltura e delle costruzioni. Per quanto riguarda il primo aspetto, l’ipotesi di una nuova proposta ricettiva, è da noi valutata positivamente. Ci auguriamo soprattutto che venga traguardato l’obiettivo di un’attività non limitata alla mera stagione balneare, ma che possa offrire occupazione stabile anche per gli altri mesi dell’anno. Per le nostre imprese artigiane, il recupero delle strutture esistenti e le nuove previste, costituisce occasione di lavoro. L’analisi del Piano di Miglioramento Agricolo Ambientale ci convince sull’aspetto della conferma della vocazione del territorio e delle sue tradizioni. Il terzo aspetto, quello più significativo è il recupero degli edifici poderali esistenti e le nuove costruzioni. Questa è sicuramente un’opportunità di lavoro che presuppone una capacità d’intervento tipica delle attività artigiane. Le opportunità edilizie sono gradite in un momento di fortissima crisi del settore; condividiamo l’approccio volto alla qualità dell’intervento e alla sua armonizzazione con il contesto paesaggistico ed ambientale. Sollecitiamo l’amministrazione a procedere nei tempi più brevi possibili al fine di concretizzare le opportunità di lavoro».


Al di là delle considerazioni che ciascuno potrà fare sulle valutazioni dell'intervento e sulla posizione tenuta da CNA, la cosa che ci preme invece portare all'attenzione si intende dopo la lettura di un comunicato giuntoci dal Presidente della Commissione Consiliare Urbanistica Assetto del Territorio del Comune di San Vincenzo che volentieri pubblichiamo integralmente:

“Sono molto contento che alla CNA sia stato mostrato il Piano Aziendale di Miglioramento Agricolo Ambientale. Molto contento e un po’ invidioso visto che quando lo scrivente ha richiesto la documentazione in Comune gli è stato risposto che per lui e per i membri della Commissione Consiliare c’erano soltanto le cinque pagine di Norme Tecniche d’Attuazione. Niente cartografie, niente PAMAA, niente di niente. Quello che non si mostra ai Consiglieri Comunali, si mostra alla CNA. Basta saperlo. D’ora in avanti in qualità di Presidente della Commissione Consiliare urbanistica, mi rivolgerò alla CNA per conoscere la documentazione effettivamente presente.

Intanto i cittadini devono scegliere se accontentarsi delle briciole di una attività edilizia che deturperà la tenuta, rinunciando per sempre ad un vero parco nonché alla spiaggia libera, oppure pretendere dall’Amministrazione un altro piano con il solo recupero dell’esistente finalizzato ad attività ricettive, nessun incremento volumetrico e la rivitalizzazione dell’agricoltura partendo dall’uso degli annessi attualmente presenti nella Tenuta che devono mantenere la loro destinazione d’uso.

Se l’attuale piano verrà realizzato non ci sarà spazio né per la destagionalizzazione né per il mantenimento della spiaggia libera né per l’agricoltura né, tantomeno, per la realizzazione di un vero parco. Questo lo si legge con grande facilità nei documenti che l’Amministrazione ci ha voluto dare, non tanti quanti alla CNA, ma più che sufficienti per capire di quale morte morirà Rimigliano.

Come poi i Consiglieri di Maggioranza si sentano a loro agio sapendo che l’Istituzione che rappresentano viene sbeffeggiata con questa noncuranza da chi prende le decisioni e pretende il voto favorevole senza se, senza ma e senza discussioni, è per me un mistero. Per quanto mi riguarda so che dando le dimissioni dalla Commissione urbanistica farei un favore a molti ma occorrono un chiarimento e delle scuse perché la dignità delle istituzioni e mia personale, non possono essere trascinate nella mota da un comportamento così scorretto e disinvolto.

Nicola Bertini
(Presidente della Commissione Consiliare Urbanistica assetto del territorio)”


La situazione che emerge non è delle più semplici e porta diversi interrogativi:

Se, come dice il Comune, non è stato ancora redatto il PAMAA, allora CNA su cosa ha basato le proprie valutazioni?

Se invece CNA ha effettivamente analizzato il documento fornito dal Comune, per quale motivo questo non è stato consegnato assieme alle Norme Tecniche d'attuazione, in seguito alle richieste ripetutamente fatte da Bertini?

LA REDAZIONE

lunedì 30 agosto 2010

Rimigliano: ultimo atto



Riunione del Forum, MERCOLEDì 1 SETTEMBRE ore 21:00 sala Multimediale.

C'è bisogno che tutti voi, Sanvincenzini, comprendiate i contenuti del Regolamento Urbanistico di Rimigliano: trovare risposte ad eventuali vostre domande e curiosità, questo è l'attuale scopo di questa nostra riunione. E del successivo Consiglio Comunale del 7 Settembre.
Non è un argomento semplice da comprendere se non si conoscono tutti i tasselli che hanno composto l'iter di questo progetto.
L'architetto Giommoni, il geometra Filippi, il sindaco Biagi raccontanno alla stampa, che l'attuale piano di Rimigliano è bello, è bellissimo, è quanto di meglio si possa concepire di questi tempi.
Bene....è lecito che lo facciano, cercano di portare acqua al propio mulino. E' nostra intenzione smontare queste loro previsioni e visioni, cercando di spiegare in cosa consiste questa variante, e perchè vi si arriva: noi vi proponiamo la nostra "lettura" in base ad oggettivi argomenti.Documentati e documentabili.
Chiunque voglia ascoltarci e perchè no porci delle domande sarà gradito ospite.
Non anticipiamo di più.....ma certo già molto lo dice l'intervento di un utente di questo BLOG, di cui riportiamo volentieri il LINK.
Non vi convinceremo? Non importa, siete in grado di ragionare da soli. Ma che nessuno venga poi a dirci "avete fatto poco o tardi per far capire alla gente cosa stava accadendo"......


LA REDAZIONE

domenica 22 agosto 2010

Autostrada Tirrenica: miliardi di euro pubblici finiti ai privati




Passiamo l'ultima parte di Agosto volendo riaccendere l'attenzione dei cittadini sulla futura Autostrada Tirrenica in divenire nel bel mezzo del nostro paese. Alcuni giorni fa è apparso un bell'articolo su Il Fatto Quotidiano, che vi riportiamo come ulteriore spunto di riflessione.

LA REDAZIONE

Il Fatto Quotidiano – Giovedì 12 Agosto 2010
di Ferruccio Sansa

Maremma, Capalbio. Dici due nomi e subito vengono in mente le vacanze dei vip. Ma qui la storia è diversa: di mezzo ci sono 104 antiche aziende agricole che rischiano di essere spazzate via per far passare la Livorno-Civitavecchia. Se ne parla da decenni. Tanto che ormai la Tirrenica sembrava destinata a rimanere sulla carta.Invece no: nel dicembre 2009 ecco l’inaugurazione dei lavori. E il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, sindaco di Orbetello,toscano di origini e collegio elettorale, annuncia: “Per me è la realizzazione di un sogno. Entro pochi anni costruiremo 228 chilometri di autostrada".
D'ACCORDO, finora sono soltanto 4 chilometri, però è il segnale che la più contestata autostrada d'Italia è partita davvero. Anche se nei giorni scorsi è arrivato un pesante stop: sarebbe stato Roberto Castelli (vice-ministro alle Infrastrutture) a rilevare che l'accordo con il concessionario non rispetta le indicazioni del Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione Economica). Motivo: il "valore di subentro", cioè il costo che lo Stato sosterrà per tornare in possesso dell'opera allo scadere della concessione nel 2046. L'accordo siglato dal Governo prevede che lo Stato paghi 3,7 miliardi. Esattamente il costo dell'opera che andrebbe realizzata in project financing. In pratica così facendo lo Stato finirebbe per pagarsi l'autostrada.
MA PER RACCONTARE come cambierà la Maremma bisogna partire da una cascina, quella di Daniele Zauli, 52 anni, direttore di un’azienda biologica vicino a Orbetello, “una delle prime nate in Italia”: 450 ettari di pomodori, vite, carciofi, peperoni, zucchine. Racconta Zauli: “I nostri campi sono in pericolo. La terra sarà tagliata dall’autostrada. Qualcuno ha pensato alle conseguenze sull’occupazione? Le aziende della zona hanno 200 dipendenti, senza contare le famiglie che coltivano la loro terra”. Ma a tremare in tutta Maremma sono centinaia di aziende agricole che danno lavoro a migliaia di persone. Molte vedranno i loro terreni "segati" dall'autostrada. Oltre cento, secondo Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio, rischiano di essere spazzate via. Il suo centrosinistra a livello regionale si è schierato a favore dell'opera: "Sarà un'autostrada ambientale". Riccardo Conti, assessore al Territorio e alle Infrastrutture della Regione Toscana nella passata giunta di Claudio Martini (centrosinistra), la descriveva così: “Avrà due corsie per senso di marcia, per una larghezza di 25 metri. Le Autostrade hanno progettato soluzioni per ridurre l’impatto ambientale: non ci saranno caselli, il pedaggio sarà pagato elettronicamente. Sarà curata la scelta di vegetazione che limiterà le conseguenze visive e acustiche ”. Bellumori non è convinto: “Immaginate un orto dove si vuole far passare una pista di aerei. L’asfalto taglierà in due la piana di Capalbio, separerà il paese dal mare, occuperà una striscia larga 115 metri”. Addio al lido dei vip? “Macché vip. A me interessa la mia gente”.
CERTO, il discorso è complesso. Il litorale da Livorno a Civitavecchia ha collegamenti inadeguati. Non solo: i dati dimostrano che la vecchia Aurelia è pericolosa. Ma da qui a costruire 228 chilometri di autostrada il passo è lungo. Primo, perché da Livorno a Grosseto il vecchio percorso è già stato ampliato, si svolge su due corsie a velocità accettabili e con una sicurezza nella media (0,41 incidenti a chilometro contro un indice nazionale di 0,42). I problemi vengono dopo, tra Capalbio e Tarquinia, quando l'Aurelia ha una corsia sola (e gli incidenti salgono a 0,87). Ecco, qui i governi di centrosinistra avevano previsto di intervenire, ma con opere meno impattanti dell'autostrada. Ha scritto Maria Rosa Vittadini, docente di Pianificazione Territoriale all’università Iuav di Venezia: “Sembrava che si fosse presa una decisione accettabile di adeguamento dell’Aurelia ad una sezione di 23 metri, completa di spartitraffico,4 corsie a norma e corsie di emergenza. L’Anas assicurava l’apertura dei cantieri con lo stanziamento già disponibile entro i primi mesi del 2002”. Anna Donati, ex senatrice dei Verdi, racconta: “Con la Finanziaria 2001 il Governo Amato stanziò 304 miliardi di lire per la messa in sicurezza dell’Aurelia nei 25 chilometri tra Capalbio e Tarquinia”. Del resto l'autostrada non pare conveniente da un punto di vista economico: Andrea Boitani (Università Cattolica di Milano) e Marco Ponti (Politecnico di Milano), due dei massimi esperti di trasporti, hanno messo a confronto le diverse soluzioni: "L'adeguamento dell'Aurelia con tipologia autostradale
dà un vantaggio di 500 milioni rispetto al tracciato autostradale". Addio autostrada? Macché, nel 2001 torna Berlusconi e si subito si riaffaccia la "spaccamaremma", come l'ha soprannominata qualcuno.
A realizzarla sarà la Sat (che nel frattempo è stata privatizzata ed è controllata da Benetton). Ma qui bisogna raccontare alcune storie interessanti. RACCONTA DONATI: "L'Aurelia negli anni è già stata oggetto di importanti lavori di adeguamento. Da Rosignano a Grosseto, per esempio è già stata realizzata una statale a due corsie per senso di marcia. Altri lavori sono stati realizzati da Capalbio fino a Tarquinia. Interventi parziali, certo, ma comunque consistenti. Alcuni compiuti anche in epoca recente. E invece? Adesso si ritorna all'idea dell'autostrada, cacciando via i soldi spesi per ampliare la vecchia Aurelia". ’ L’11 FEBBRAIO 2004 quando cinque senatori del centrosinistra (Bassanini, Brutti, Donati, Montino e Zanda) propongono un’interrogazione a Berlusconi e all’a l l o ra ministro Lunardi: “Una legge del 1997 sospendeva la realizzazione della tratta Cecina-Civitavecchia, non realizzata dalla Sat... In attuazione di questa norma, a fronte delle pretese relative alle presunte perdite avanzate dalla Sat in seguito alla mancata realizzazione di parte delle opere, l’Anas, con un accordo transattivo riconosceva
e versava alla Sat 172,15 miliardi di lire”. In parole povere: la Sat avrebbe ricevuto oltre 80 milioni di euro come "risarcimento" per la mancata realizzazione dell'autostrada. Poi ecco che il progetto viene rilanciato, ma i denari restano nelle casse della società nel frattempo privatizzata. Sat la vede diversamente: "La transazione ha avuto quale finalità il ripristino dell'equilibrio gestionale della Sat alterato a seguito del venire meno delle condizioni iniziali della concessione. Non è vero che i 172,1 miliardi di lire sono stati erogati quale "risarcimento"per la mancata realizzazione della Livorno – Civitavecchia". "Risarcimento" o "ripianamento", cambiano i termini, ma i soldi pubblici versati alla Sat dove sono finiti?
TRA I MEMBRIdel cda della Sat si trova un nome familiare: Antonio Bargone, diessino di fede dalemiana, sottosegretario ai Lavori Pubblici all’epoca della privatizzazione della Sat: un politico che per anni si è occupato di autostrade appena terminata l'esperienza di governo entra nel cda di una società autostradale. Ma è soltanto l'inizio: il 15 settembre 2009 Berlusconi sceglie i commissari governativi per le 9 grandi opere. E più d'uno fa un salto sulla sedia davanti al nome del commissario per la Livorno-Civitaveccia: Bargone, sempre lui, presidente e commissario, controllore e controllato. In fondo la soluzione ideale: chi meglio di Antonio Bargone può sapere che cosa fa lo stesso Bargone?

sabato 7 agosto 2010

PROPOSTE RESPINTE AL MITTENTE




Sarebbe anche l’ora di sfatare e smontare un luogo comune di questo paese, e cioè che siano le minoranze sempre pronte a dire NO. Qui è regolarmente la Maggioranza che dice no alle proposte che vengono dalle minoranze! Ma poi si è bravi, mediaticamente a rigirare la frittata, come avviene un po’ in tutti i paesi con questo tipo di amministrazioni.

Parcheggi
Casualità vuole che nel penultimo consiglio comunale il FORUM avesse presentato un Odg per chiedere la gratuità di tutti i parcheggi del centro in tutto il periodo invernale, e almeno il 50% nel periodo estivo. Oltre all’individuazione di più posti da destinarsi agli utenti degli studi medici e della farmacia. Rigettando la richiesta, dicendo che il Comune stava comunque rispettando gli obblighi derivanti dalle leggi vigenti, abbiamo poi visto come questa amministrazione abbia dato poi esecuzione a provvedimenti di realizzazione di ulteriori parcheggi “blu” in piazza della “posta”. Salvo poi tornare indietro dopo le veementi proteste di cittadini e turisti. Smontando poi anche l’ipotesi di realizzarne altri (sempre a pagamento) in via della Stazione e in via Alliata. Ci vuole sempre una protesta “forte” da parte dei cittadini affinché questa amministrazione ..... AMMINISTRI nell’interesse pubblico.
Intanto……l’assessore al bilancio GUIDONI afferma che “le disposizioni atte a togliere questa previsione di parcheggi a pagamento sono valide per 12 mesi, l’anno prossimo si vedrà!


Bioedilizia, bioarchitettura, energie rinnovabili


Ci si sciacqua tanto la bocca con queste parolone, ma poi che si fa? Tanto si era detto, da una parte e dall’altra, in campagna elettorale, ma di cose concrete neanche l’ombra.. Sempre nell’ultimo CC il FORUM aveva presentato una proposta per l’individuazione di aree da adibire all’installazione di impianti di energie alternative, e in special modo il fotovoltaico. Anche e soprattutto, secondo gli esempi già realizzati in altre località italiane, di fotovoltaico collettivo. Ovvero realizzare impianti fotovoltaici in aree assolutamente non produttive, quali i tetti di capannoni della Zona industriale e artigianale e degli spazi marginali interclusi, attraverso la partecipazione delle persone, con quote tipiche dell’azionariato popolare. Permettendo così, anche a chi non può installarli (chi sta in condominio ad esempio, o per chi la spesa totale sarebbe stata troppo elevata) di beneficiare di tali possibilità, potendo investire (perché nel tempo avrebbe un sicuro ritorno) anch’egli nelle energie rinnovabili. Proposta rigettata dall’amministrazione rimandando il tutto all’adozione del piano strutturale in discussione, quindi fino ad almeno metà del 2011.


Asilo nido

L’asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque abbia bisogno. Vogliamo rafforzarlo, puntando ad azzerare le liste di attesa e sperimentando nuovi servizi come quello del micronido o del nido domiciliare.
L’obiettivo è rendere i servizi all’infanzia più flessibili, per venire incontro alle esigenze delle famiglie, allungando i tempi di apertura durante il giorno e nei periodi estivi, consolidando anche l’ottima esperienza del nido estivo e dei campi solari.


Questo è quello che testualmente si legge nel programma elettorale della lista che ha vinto le elezioni del 2009. Belle parole, bei propositi, ma quanto rispettati?
Il cardine della critica sta nel servizio di nido estivo per l'anno 2010, ben lungi dal rispettare il proposito dell'azzeramento delle liste di attesa che, sebbene riferito al servizio “invernale”, nulla osta affinché non venga esteso anche a quello estivo.
Facciamo un passo indietro. Per l'asilo nido estivo nell'anno 2009, anno di elezioni, venne presa la decisione di ammettere i bambini di tutte le famiglie che avessero fatto richiesta.
Quest'anno la musica era un po' cambiata e aggrappandosi a delle lamentele sul servizio dell'anno scorso, adducendo giustificazioni per dei lavori da fare alla Scuola Materna (sede del Nido Estivo dell'anno precedente) e quindi quest'anno le attività si sarebbero spostate al Nido “lo Scarabocchio” che però è una struttura che ha un certo limite di capienza, rincarando con il fatto che il budget previsto per il servizio copriva solo per arrivare ad un certo numero di bambini, la lista d'attesa era tutt'altro che azzerata. Rimanevano fuori dalla graduatoria un sostanzioso numero di famiglie i cui bambini avevano già frequentato sia il nido estivo dell'anno precedente che l'asilo nido dell'anno in corso.
Grazie anche all'intervento di queste famiglie alla fine è stato ottenuto (mediando con i Tecnici comunali e l’assessore alla pubblica istruzione e vicesindaco CAMERINI) di accettare tutte le richieste presentate anche se, visto che dovevano essere aperte due strutture, doveva essere fatta un'integrazione dell'offerta da parte della cooperativa appaltatrice per coprire questi nuovi costi e questa variazione di budget doveva essere approvata dalla Giunta.
Fin qui la cronaca. Fermandosi qui sarebbe comunque apprezzabile il comportamento dell'Amministrazione che ha accolto delle lamentele cercando una soluzione che accontentasse tutti.
Il giudizio sulla loro lungimiranza però è un po' diverso se valutato alla luce di due ulteriori cose. La prima è che tutto questo è avvenuto i primi di Maggio, dopo le graduatorie. Quindi dopo che era un po' che le domande di ammissione venivano consegnate. Il Forum di Centrosinistra due mesi prima, a inizio Marzo, in fase di approvazione di bilancio preventivo, presentava un emendamento, puntualmente bocciato, che in una sua parte riportava testualmente:

Cap 22214 “Spese asilo nido estivo”
+12.500€ (messe a preventivo dal comune)

"Si propone di aumentare lo stanziamento per il 2010 a quota 77.500€ in modo da coprire una maggiore spesa contribuendo maggiormente ad un servizio importante per molte famiglie. L’attuale documento PEG prevede una riduzione di oltre 4.000€ rispetto all’anno 2009 (69.383 diminuito a 65.000 nel 2010)."

Probabilmente, preparandosi un po' meglio, facendo una stima delle possibili domande basandosi sull'anno precedente e sui frequentanti dei servizi invernali in corso, il problema economico poteva essere ampiamente prevenuto, visto che era stato anche affrontato in sede di bilancio, senza dover poi dare l'impressione di andare a raschiare il fondo del barile e rispettando il proposito del potenziamento di questi servizi per andare incontro alle famiglie.

La seconda cosa, sta nel fatto che il vicesindaco pochi giorni dopo la “mediazione” avvenuta anche alla presenza di un legale intervenuto a difesa dei diritti di quelle famiglie, si è presentato “minaccioso” alla riunione con i genitori fatta alla Vigilia della partenza del servizio del nido estivo, e rivolgendosi a babbi e mamme che si erano lamentati, ha voluto far presente che ...però così non va bene. Il metodo che era stato utilizzato per ottenere questa cosa non era piaciuto al comune e a lui personalmente. E soprattutto che si era messo il Comune alle strette e questo non andava bene....

Dichiarazioni fatte in una riunione pubblica mentre Camerini ricopriva un ruolo istituzionale…


LA REDAZIONE

domenica 25 luglio 2010

SAN GIOVANNI........'UN VOLE INGANNI!




Tralasciammo qualche mese addietro la descrizione di una delibera di CC sull’UT San Giovanni. La riprendiamo oggi, alla luce degli ultimi avvenimenti e speriamo, nella maniera più comprensibile a tutti, ripercorrendo l’iter di questo delicato atto fin dai primi anni 2000.

-1998: Approvazione Piano Strutturale dove all’interno viene chiaramente detto "duemila metri quadri più 30% se l’intervento viene fatto entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento urbanistico"

-2000: Approvazione Regolamento Urbanistico (Se l’intervento edilizio nella UT San Giovanni viene realizzato entro 3 anni da ora, si può aggiungervi un +30% di metratura in più)

-2003:
Amministrazione proroga l’incentivo del 30%. Ma c’era un parere discorde. Un parere della Provincia di Livorno che fa una osservazione e dice,riguardo al 30%, “infine non sembra ammissibile applicare un ampliamento del 30% della SLP – nel 2003 lo dice l’architetto Parigi – visto che la norma permette tale modalità solo se l’intervento di sostituzione edilizia è realizzato entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento urbanistico e questo è entrato in vigore nel marzo 2000, quindi tale opportunità non è applicabile. Mauro Parigi dirigente del Settore 6 della Provincia di Livorno” L’interpretazione data dai tecnici comunali fu che, REALIZZATO era un termine ambiguo e che secondo la loro interpretazione poteva voler dire aver presentato una istanza, un disegno, una INTENZIONE DI, in Comune…..per dedurre come realizzato l’intervento. Questa controdeduzione (rispetto al parere della Provincia) narrava le seguenti parole:” È ammissibile applicare un ampliamento del 30% della SLP, visto che la norma permette tale l’intervento di sostituzione edilizia nelle modalità del piano attuativo approvato e redatto entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento urbanistico e questo è entrato in vigore nel marzo 2000 quindi, tale opportunità non è applicabile” ?????
(Non sono fesserie, avete letto bene, e se non avete capito rileggete bene, e se non capite ancora…….E’ NORMALE!)

-2006: Sulla pressoché identica delibera approvata a Marzo 2010 (che dopo vedremo) si consumarono vari strappi all’interno della maggioranza: una seduta del Consiglio Comunale annullata per mancanza del numero legale(grazie all’abbandono dell’aula dell’allora consigliere di minoranza di destra Massimo Nannelli), un Assessore si allontanò per fatti personali dalla seduta e non votò l’atto, un consigliere si dimise e non venne più per motivi di lavoro…..una delibera che probabilmente faceva paura a molti, anche a causa dell’esposto alla Procura preannunciato e poi inoltrato. Una delibera che intendeva, ancora una volta, estendere il diritto a costruire un +30% su quell’area ben oltre i 3 anni dall’approvazione del Regolamento urbanistico, e ulteriormente rispetto alla proroga data dall’amministrazione nel 2003 (nonostante il parere discorde della Provincia, come visto).

-2010: in data 11 Marzo, viene approvata in consiglio comunale questa nuova Variante al Piano Attuativo di San Giovanni, con cui si concede (nel 2010) di realizzare quel 30% in più nonostante siano trascorsi 10 anni dall’approvazione del Regolamento Urbanistico. Se ripercorrete…..l’intervento doveva essere REALIZZATO entro 3 anni dall’adozione di tale RU……fate le vostre deduzioni, ma….Molti sono i consiglieri nuovi, “vergini” in questo consiglio comunale, e nonostante le rimostranze fatte dalle opposizioni (anche dal Gruppo LERA) e gli avvertimenti a non votare un atto palesemente fuori dalle norme, si è dunque proceduto alla votazione dell’atto, coi voti favorevoli dei consiglieri di Maggioranza, senza che nessuno chiedesse chiarimenti. Eppure le opposizioni avevano messo a disposizione tutti i documenti del caso, anche in Commissione, affinché ci si potesse rendere conto di ciò che si andava a votare. Ricordiamo che in generale, la responsabilità di far passare una delibera in CC è dei consiglieri stessi, e non della Giunta (gli assessori). Durante gli interventi, fu ribadito che l’esposto alla Procura sarebbe stato aggiornato in seguito a questa delibera.

-2010: 01 LUGLIO, i privati “costruttori” chiedono INCREDIBILMENTE di rinunciare a costruire quel 30% in più! Ora, se il privato voleva costruire meno di quanto concessogli, poteva farlo senza passare dal Consiglio Comunale, ma guarda caso si passa dal CC per far passare una delibera che avesse tutti i crismi di legalità e legittimità. In poche parole si è fatto in modo che il privato si accollasse la responsabilità di far rientrare nella legalità questo atto. Alla fine giungendo a ciò che il Forum da 7 anni diceva. Il Privato si trova ad avere promesse da parte dell’amministrazione, di poter costruire TOT, promesse che l’Amministrazione non può mantenere in quanto male interpreta il Piano Strutturale vigente e i RU successivi. E alla fine deve intervenire in primis per “ripulire” ben bene chi quell’atto, fuori dalle norme, l’aveva approvato…. Per lo stesso LERA “è vergognoso venire in Consiglio Comunale per far approvare un atto completamente opposto a quello approvato tre mesi prima. Un atto approvato per totale alzata di mano da tutti i Consiglieri di Maggioranza, senza nessun intervento in merito, né prima né dopo. E’ ora lampante la paura che l’approvazione di un atto di questo tipo genera nei consiglieri e in questa amministrazione: e cioè che quella delibera non fosse buona, non fosse a posto!”

Fate vobis.


LA REDAZIONE

martedì 20 luglio 2010

Porto e dintorni





Diamo inizio ad una rassegna di "pillole" informative sugli accadimenti locali: non riteniamo sia il caso di appesantire con post lunghi e complessi la lettura estiva di questo blog.
Argomenti importanti, notizie che la cittadinanza ignora o vuole ignorare, affrontate con schiettezza, in maniera diretta e risoluta. Ma vogliamo comunque tenere i nostri lettori informati, attivi e attenti alla vita pubblica della nostra cittadina. Cominciamo.....


Nel frattempo che i lavori vanno avanti (ed era FINITO……) si apre la COOP: piccola e con prezzi più alti del supermercato principale……ma andate a chiedere ad una settimana dalla sua apertura come stanno andando gli affari per i piccoli commercianti in diretta concorrenza. A detta del sindaco questa è una ulteriore occasione occupazionale per i sanvincenzini: 3 nuovi posti di lavoro vengono, ma due negozi potrebbero chiudere e 4 persone col posto di lavoro, diretto o indiretto, andrebbero, e avremmo così un bilancio negativo.
Intanto vediamo il sorgere di strani cartelli, dal dubbio significato. Chiediamo anche il vostro aiuto per l’interpretazione. Grazie.





Nel frattempo una cittadina cade in piazza del “Kimera”. Perché cade? Improvvisamente si azionano gli irrigatori, spruzzando, invece che nelle aiuole, sul marciapiede prospiciente. La signora per non fare il bagno cerca di spostarsi repentinamente, ma inciampa in un’area di betonelle sconnesse (alcune mancanti) e cadendo si rompe il polso. L’indomani la signora si reca in Comune per denunciare l’accaduto e le risposte sono del tipo: quella è area di cantiere (e come mai è allora aperta al pubblico? ) e poi non siamo noi i responsabili, essi sono individuabili nel privato costruttore ovvero la Sales.
Non c’è mai nessun responsabile in questo Comune, non se individua uno che è uno!
Non si fanno passare i disabili all’ingresso della ZTL, ma né il Comune né i vigili si ritengono responsabili per questo. Lo scaricabarile è lo sport preferito. La gente si chiede ancora, ad esempio. come mai il Verdi sia costato di più nonostante i tempi per la consegna siano stati il doppio. Responsabili zero. Soldi pubblici spesi in più: 100.000€.

ULTIM'ORA: Passando verso le 13 dalla Piazza accanto alla Torre, non abbiamo più notato i cartelli sopra fotografati. Questo li rende ancora di più un inquietante mistero... Qual'era il loro significato? Perché adesso sono stati tolti? Non c'è più il divieto? La piazza adesso regge? Ricompariranno? Erano forse un messaggio in codice o un messaggio alieno? Aiutateci a capire di più, chiedete, domandate e riportate.


AGG. Ore 19:45 20-07-10: sollecitati dal commento dell'utente BUDDA, ci siamo recati a vedere il cartello da lui segnalato. Lo abbiamo fotografato e ve lo riportiamo sotto. Non ci sembra che rechi lo stesso tipo di messaggio da lui segnalato, e non sappiamo al momento il perchè dello sverso dei nuovi massi lungo la diga. Però vogliamo dire una cosa. Se possiamo capire il declino di responsabilità in caso passeggiate lungo la diga durante le mareggiate, non possiamo accettare un ulteriore scaricabarile per tutto il resto. Il cartello è redatto con due distinti discorsi. Il secondo declina ogni responsabilità per sosta di persone , animali o cose. Cominciate a renderla accessibile secondo ogni più elementare norma di sicurezza, poi possiamo parlare d'altro. Già dalla foto si evince in che condizioni versa ancora il primo tratto....e tralasciamo il resto.




LA REDAZIONE


giovedì 15 luglio 2010





Report firme al 25 maggio per la provincia di Livorno

Obiettivo prefrissato:4.211
Raccolte:5.920
Val Di Cornia: 1642




Professor Ugo Mattei, docente di Diritto Civile a Torino ed estensore insieme ad altri professori universitari dei referendum, un milione di firme per dire «no» alla privatizzazione dell’acqua…

«È un successo. Nel nostro Paese nessun altro referendum ha raccolto tanto. Contiamo anche di superare agevolmente il controllo di ammissibilità della Corte costituzionale, visto che i referendum sono stati redatti da sei docenti».

Anche il decreto Ronchi che volete abrogare, però non mette in discussione che l’acqua sia un bene di tutti. Cosa volete in più?

«Togliere l’obbligatorietà della privatizzazione dell’acqua entro la fine del 2011. Togliere dalla bolletta quel 7% di aliquota che pesa sui consumatori a beneficio degli investitori privati. Rendere non più possibile la gestione privatistica dell’acqua nel nostro Paese».


I sostenitori del decreto Ronchi dicono che lo chiede il mercato. E che nel nostro Paese non c’è alcun rischio perché di acqua ce n’è tanta. Cosa risponde?

«Anche in Kuwait c’è molto petrolio. Bisogna vedere chi lo utilizza. A Enna esiste una fonte importante ma i rubinetti sono a secco. Il gestore privato preferisce imbottigliare. Così se uno vuole bere, anziché aprire il rubinetto deve andare al supermercato».

È un problema di costi?

«Le fonti nel nostro Paese sono del Demanio in concessione ai privati. Imbottigliare genera un profitto di mille volte. L’acqua così costa seicento volte quella del rubinetto».

Però nel decreto si dice apertamente che non verrà privatizzata la gestione delle reti.

«Chi controlla il bene acqua controlla tutto. Se prezzi e distribuzione sono in mano ai privati vedo difficile che un piccolo Comune possa esercitare efficacemente le funzioni di controllo».

In Italia si disperde il 37% dell’acqua. Gli investimenti privati non garantirebbero un maggior risparmio?

«È vero che se ne disperde così tanta. Ma di più dove l’acqua è gestita dai privati come in Sicilia. Il sistema pubblico in molti posti funziona. Cuneo è una realtà virtuosa. A Torino la gestione dell’acqua va abbastanza bene. Un’analisi degli investimenti ci dimostra che gli enti pubblici investono più dei privati. Però non sarà certo un caso che di fronte alla possibilità della privatizzazione, le società che gestiscono l’acqua in Borsa vadano particolarmente bene».

È la legge del profitto.

«La scarsità dell’acqua in tutto il mondo sta portando le multinazionali a correre per cercare di accaparrarsi ogni risorsa idrica. Chi controlla l’acqua controlla una fonte di profitto ingentissima. Non si può vivere senza bere. Ma l’acqua è un bene troppo prezioso per essere gestito avendo in mente solo il profitto».

Ma così non si spezza un circolo virtuoso? Chi investe garantisce una migliore distribuzione…

«La gestione dei servizi idrici “for profit” comporta storicamente una riduzione degli investimenti ed un aumento dei prezzi. A Parigi lo hanno già capito. Il Comune dopo che per venticinque anni due multinazionali si sono spartite il mercato dell’acqua, è tornato a una gestione pubblica. E si sono abbassate le tariffe e sono aumentati gli investimenti».

martedì 6 luglio 2010

Se la torre pende a destra





Da "Il Fatto Quotidiano"

A Pisa, lo sapete, c’è la Torre. Solo che prima pendeva a sinistra, poi, da qualche anno, ha cambiato direzione.
A compiere il miracolo non è stata una delle solite archistar, ma il Pd e il suo sindaco Marco Filippeschi, noto dai tempi del liceo col nomignolo di Filippescu. E in effetti il griogiore della nomenklatura tardo sovietica è tutto quello che rimane del suo passato da militante comunista.

L’ultima battaglia si chiama Rebeldia. E’ questo il nome che si è dato il cartello di 30 associazioni che 5 anni fa è entrato, col consenso del comune, in un megadeposito in stato di degrado avanzato dell’azienda dei trasporti locali e l’ha trasformato nel luogo più vivace di tutta la città. Dal mercatino del GAS alla parete per le arrampicate, dai corsi di italiano per stranieri ai laboratori di informatica, passando per cineforum, biblioteche, sale concerti e chi più ne ha più ne metta, a Pisa non c’è attività sana per il corpo e per la mente che non passi di qua. E il tutto, ovviamente, a costo zero per l’amministrazione locale.

Per Pisa, città rossa in cerca di nuova identità, una manna dal cielo. Ma Filippescu al cielo non c’ha mai creduto, e così deve aver pensato che quella roba lì era troppo bella per essere vera. Molto meglio pensare a cose più concrete, e così al posto del centro sociale sorgerà (con i soldi di chi, non si sa) una palazzina di 7 piani da 2.000 metri quadrati l’uno, tutta a disposizione degli uffici pubblici più svariati.
Il processo per cacciare fuori Rebeldia doveva iniziare a settembre. Ma a settembre la città è piena, e la città è tutta con Rebeldia. Ecco allora che Filippescu decide di combattere la sua battaglia dell’estate: anticipare il processo di un paio di mesi per arrivare allo sgombero forzato in agosto, quando a difendere Rebeldia ci saranno soltanto i turisti low-cost della Ryan Air che approdano a migliaia al locale aeroporto Galilei, l’unico al mondo pensato e costruito proprio in mezzo alla città, alla faccia dell’inquinamento acustico.

E’ l’ennesima dimostrazione dell’amore smisurato che l’amminsitrazione prova per il cemento. Una passione che è diventata amore incondizionato quando in città è sbarcato il costruttore siciliano Andrea Bulgarella. Report lo aveva intervistato qualche anno fa per chiedergli perché, nonostante avesse numerosi cantieri in quel di Trapani, dal 2000 avesse smesso di comprare il cemento dalla Ericina, il cementificio locale sequestrato alla mafia, rimesso in piedi sotto lo stretto controllo dello stato e boicottato da tutti i costruttori della provincia.

A Pisa Bulgarella ha trovato l’eldorado: i 120 mila metri quadrati del centralissimo ospedale Santa Chiara da trasformare in villaggio residenziale di lusso, le caserme in via di dismissione da trasformare in centri commerciali e alberghi, il contestatissimo porto commerciale da costruire sulla foce dell’arno e anche una nuova torre ipertecnologica nella periferia meridionale della città. Il tutto in una città dove su 100.000 abitanti scarsi si contano quasi 5.000 appartamenti sfitti, 150 dei quali di proprietà del costruttore locale Giuseppe Pampana. Sono di proprietà di Pampana, ad esempio, gli appartamenti di via Marsala che a marzo 8 famiglie ridotte alla disperazione dall’emergenza casa e dalla crisi hanno deciso di occupare. Poco male, visto che erano stati ultimati nel lontano 2002 e da allora erano rimasti inutilizzati. Eppure, appena due mesi dopo ecco il blitz di una settantina di agenti in tenuta antisommossa.

Le famiglie allora, con tanto di figli al seguito, si accampano con le tende in una piazza del centro, e danno inizio a un lungo sciopero della fame. Ma Filippescu in quei giorni ha altro a cui pensare. La città si sta preparando all’arrivo del ministro Maroni. Missione: firmare il “patto per la sicurezza” che prevede la realizzazione di un piano di videosorveglianza, il contrasto all’abusivismo commerciale e l’emanazione di ordinanze più efficaci nella lotta ai comportamenti “anti decoro”. Il tutto in una città dove i reati, da anni, sono costantemente in calo.

E visto che la migliore difesa è l’attacco, proprio mentre il sindaco flirta con la lega e abbandona le famiglie al loro destino, a scombinare le carte in tavola ci pensa il vero uomo forte del Pd locale, Paolo Fontanelli, ex-sindaco e responsabile nazionale del partito per il settore sanità. “Ciò che sta avvenendo a Pisa in queste settimane – scrive sul suo blog subito ripreso dalla stampa locale – riporta al centro una certa sinistra che preferisce che governi la destra anziché il centrosinistra”. Un capolavoro di retorica politichese, nella speranza che l’uso copioso dei termini “centro”, “sinistra”, “destra” e “centrosinistra” ovvino alla totale assenza di contenuti. Secondo Fontanelli a “seminare per la destra” sono le 8 famiglie accampate, le 30 associazioni di Rebeldia, le varie testate locali di controinformazione che da anni si battono contro il partito del cemento, e le forze politiche che condividono queste battaglie. Maroni invece è un interlocutore affidabile.

Da allora è passato oltre un mese, le tende sono state sgomberate a suon di calci dai vigili urbani, Rebeldia si prepara a resistere all’ormai scontato sgombero agostino, e si dice che Filippescu si sia fatto scortare dai vigili anche per andare a vedere la recita di fine anno di sua figlia. I tempi di Luigi Bulleri, storico sindaco comunista famoso per aver requisito centinaia di appartamenti sfitti per destinarli alle famiglie in difficoltà sembrano tramontati per sempre, e sulla città incombe l’ombra di una torre che ormai pende sempre più a destra.


P.S. Il gran Caldo e gli impegni personali ci tengono spesso lontani dal PC. In attesa di riprendere la pubblicazione "originale" vi lasciamo un articolo di siucro interese, per chiunque non l'avesse letto. Una buona estate calda a tutti.

LA REDAZIONE

sabato 19 giugno 2010

Novantotto percento



Un post sull’inaugurazione del Porto non era nelle nostre iniziali intenzioni……perché tanto si sa, per l’inaugurazione di un’opera E’ TUTTO BELLO, TUTTO GIUSTO……e quindi un qualcosa di critico, seppur ponderato e moderato, sarebbe apparso come il solito commento dei rompicoglioni.
Come però si è potuto notare su questo Blog, i commenti riguardo a questo evento sono fioccati, e tra questi abbiamo individuato (a nostro giudizio) degli stimoli ad affrontare comunque l’argomento. Sicuramente in maniera un po’ differente rispetto a quanto avevamo pensato prima dell’inaugurazione, ma forse, raccogliendo certe richieste che tutti abbiamo letto, anche più esaustivamente..
Partiamo dall’inaugurazione vera e propria. Guidoni disse che il Porto sarebbe stato pronto per il 98% entro il 13 Giugno……alla faccia ! Quel 2 % forse è bene vederlo espresso in scala logaritmica!
La nuova Piazza sul lato NORD presenta molti NEI: moltissimi pezzi di recinzione sono mancanti (causa errore nell’ordinativo fatto) e per l’occasione sono stati rimpiazzati da tavoloni di legno legati con le fascette o fil di ferro. Dalla foto si possono notare anche le mancanze di betonelle nei dintorni di tutti i montanti delle recinzioni stesse (ma son tutte rifiniture….)



La scalinata che introdurrà sotto la piazza, verso la banchina e i garages sottostanti è chiusa e inagibile, e vi invitiamo a guardarla attentamente da vicino per vedere la “qualità” del montaggio degli scalini e delle cimase “passamano”…..
Dalle due successive foto vediamo la scala suddetta e il particolare della parte prospiciente i garages (quelli praticamente ultimati): lì nulla è stato fatto. Sarà un caso, ma quella è la parte che dovrebbe essere soggetta a variante (richiesta da SALES) per convertire superficie adibita a posteggi in area commerciale... I famosi negozi in più che SALES richiede di fare e che per ora il Comune dice di non consentire……..però intanto quell’area è allo stato ZERO…..alle volte la variante venisse concessa…..non c'è da buttar giù nulla.










Sempre lato NORD, questo sotto è il marciapiede che si trova davanti la gente che voglia accedere in piazza da sotto il Number One (bello, fra l'altro il capannone che si staglia sullo sfondo!). Come i tombini scoperti e gli impianti elettrici in bella vista in decine di punti. Tutto in sicurezza insomma.














I negozi sulla banchina portuale, nelle vicinanze di piazza del Kimera, hanno un bel fossato di sassi davanti, ma si può accedervi perché di fronte alle porte, comunque , il passaggio è consentito. Ma a giudicare dalla struttura in divenire tra due file di esercizi commerciali (forse una fontana) magari si pensa a qualcosa in “faccia vista”….
Anche qui, opera inaugurata con marciapiedi nelle condizioni che vedete (e che sapete!) , con transenne per terra qua e là……ferri e buche dappertutto, c’inciampasse qualcuno……sarebbero c…i……














A macchia di Leopardo anche la piastrellatura dei marciapiedi nei dintorni e sopra piazza del Kimera. Piazza che esteticamente non presenta davvero nulla di partciolare, ma ha secondo noi il pregio di garantire (col disegno del nuovo aggetto, rispetto alla precedente) una bella veduta del litorale lato sud, e comunque sempre una bella fetta di mare. Una domanda, di relativo interesse, ci viene in mente: ma il monumento ai caduti che c’era prima verrà ri-piazzato in qualche modo?



Da fuori tutto sembrerebbe bello, le facciate danno l’idea di “terminato”, ma se ci si affaccia e si nota un po’ meglio il tutto…..i locali di sgombero lato sud, non sono assolutamente neanche approcciati al loro interno, e appena al di sotto della ex-caserma dei CC il cantiere fa bella vista di se.











Intanto i locali che dovrebbero ospitare anche il mini COOP (si, perché per chi non lo sapesse anche sul Porto sorgerà un mini market IN-COOP, per la gioia de IL CACITO e di FILIPPO) sono anch’essi allo “scheletro”. Anche la piazzetta prospiciente non sarebbe agibile visti i tombini scoperti e il marciapiede non in condizioni di sicurezza…..ma tant’è…..




La passeggiata sulla diga foranea, che doveva e dovrà essere un plus per i visitatori di San Vincenzo e del porto stesso è nello stato che vedete sotto











…..e non inganni l’ultima foto. La passeggiata dovrà essere piastrellata e illuminata da lampioncini di cui si scorge solo la futura destinazione ma che ancora non sono presenti: anzi i punti luce vedono la presenza dei corrugati ma non ancora dei cavi……ma anche queste sono rifiniture.


Andando oltre come non notare la banchina centrale, quella rimasta come un tempo, che per la sua totalità dovrà essere piastrellata con le betonelle usate per le altre due piazze……un lavoro da una settimana ( se ci sarà presenza di 85 operai in subappalto, un po’ di più se vedremo i soli sparuti 5 SALES dei due anni precedenti)....




Da non scordare che dovrà essere rifatto anche viale Marconi nella parte più a NORD, e che già attualmente, l’area di fronte alla nuova piazza, deve essere completamente asfaltata, col riposizionamento delle palme in vasi-aiuola di previsione, non quei tronchi di tubi fognari, utilizzati all'uopo per l’inaugurazione.
Insomma, riteniamo anche giusto che si dovesse aprire al pubblico una gran parte di queste aree, ma si fosse preso tutto per tempo magari sarebbero state rifinite un po' meglio. Ma soprattutto non facciamo passare questa inaugurazione per la FINE DEI LAVORI perchè davvero questo è prendere in giro la gente.

Terminata la “passeggiata” fotografica, vogliamo affrontare l’argomento anche da altri punti di vista cari ai sanvincenzini, che sono anche intervenuti nello scorso post.
Intanto la nautica sociale. Tanti anni fa, l’ex Sindaco Roventini garantì, in un incontro, che il Porto sarebbe stato Pubblico e non Privato….. Tutti i pescatori andarono “dietro” al sindaco, che garantiva la nautica sociale, dal poter rimanere quasi in toto nel nuovo porto. Ma era anche comprensibile da un certo punto di vista: “lo dice il Sindaco, quindi”. Oggi la realtà ci dice che il Porto è in concessione per 30 anni ad un privato a cui si sono concesse varianti a proprio uso e consumo stabilendo, di fatto, variazioni postume al bando di gara iniziale…….e la nautica sociale è relegata a quest’unica banchina:



Ma a quegli stessi pescatori, qualcuno andò a fargli vedere le carte….e loro non vollero neanche guardarle....questo è il risultato.


Lo stesso Roventini in questi ultimi giorni, a mezzo stampa, ci fa sapere che probabilmente il cantiere-Porto vedrà il suo termine per l’estate 2011……e a voi pare normale che gli si abbuonino, con qualsiasi mezzo e discorso, le penali giustamente dovute per i ritardi? Non è una domanda fatta ai critici di quest’opera, ma a coloro che invece l’hanno sempre sponsorizzata…..a voi non vi girerebbero le palle se una ditta vi dicesse che l’unico bagno di casa vostra, che vi stanno ristrutturando, ve lo potrnno consegnare solo due mesi dopo il previsto, e che probabilmente il Water e il Bidet non potranno montarveli che tra 15gg? Li paghereste lo stesso? O vorreste i danni?

E vogliamo anche rivolgerci ai commercianti della zona blu. Sugli alimentari abbiamo già detto sopra……ma per il resto: un ulteriore Bar è ora stato previsto (dai 2-3 che già c’erano) e i negozi che sorgono e sorgeranno pare non abbiano le caratteristiche di unicità e diversità che tutti si aspettavano. Caratteristiche importantissime, crediamo noi, visto che se questi nascenti esercizi commerciali andranno a fare concorrenza a quelli del Corso, ci domandiamo se ci sarà da mangiare per tutti….. Dovevano sorgere negozi di qualità e di marche molto differenti rispetto al centro, quali ad esempio FERRAGAMO, LAURA BIAGIOTTI ecc…. Ma non vorremmo, dalle notizie che ci arrivano, che alla fine l’offerta “portuale” diventi dello stesso identico tipo di quella fatta dai commercianti della zona blu. E speriamo pure che il “privato” non faccia il giochino di attirare i negozianti del centro verso i fondi del Porto, lusingandoli con affitti più bassi….perchè si vitalizzerebbe SI l’approdo turistico, ma si svuoterebbe la zona blu. E che volano sarebbe se non portasse nuove attività ma si riducesse solamente ad un “poggio e buca fa pari”? Il Porto è stato costruito, è lì e nessuno lo può negare, ma al di là del fatto in se che sarebbe davvero qualunquistico, crediamo che una forza politica e ogni singolo cittadino debba assumersi la responsabilità di vagliare i risvolti che questo possa comportare per il futuro di San Vincenzo; porsi domande ed esporre dubbi, quandunque se ne presentasse l’occasione. Perché solo così si può sperare che questa struttura possa dare un qualche risultato.

Anche al nostro interno ci sono persone totalmente contrarie ad un nuovo Porto, ma anche molti per cui era necessario migliorare quello precedente, seppur non in un modo così impattante, e soprattutto con l’iter che ci ha portato all’attuale opera e che tutt’ora si costella di atti davvero poco chiari e pochissimo improntati alle pari opportunità.

Ma non è tutto bello o tutto brutto. Ad esempio, la piazza a NORD, quella nuova, dal punto di vista “naturale” non è certo un granchè, e come fatto notare da alcuni, avere un capannone come vista lo è ancora meno. Però quando ci sei sopra e ti giri spalle al mare a guardare verso le case, ti da un’idea di essere tutt’uno con quelle. Certo, è una piazza sul mare (oddio…proprio così non è….) e il fine dovrebbe essere altro, però questa cosa l’abbiamo notata in più d’uno. Così, come abbiamo sopra detto, della vista che si ha da piazza del KIMERA. E la passeggiata sulla diga foranea, quando sarà terminata, crediamo che si presterà ad essere percorsa più che volentieri: la vista non cambia un granchè rispetto a prima, però visto che già si ventilava l’ipotesi di non farla neanche…..
Il MARINAIO poi….artisticamente non possiamo davvero dire nulla, chi meglio di un’artista può? Lo scopo di TALANI è sicuramente nobile, e un’opera d’arte di qualità e di quelle dimensioni quantomeno caratterizza San Vincenzo. Un bravo all’artista va anche da parte nostra.

Vogliamo terminare questa lunga disamina col prendere in considerazione gli obiettivi dichiarati, implicitamente o non, con quest’opera.

Primo obiettivo dichiarato: aumento dei posti barca. A fronte di una occupazione di spiaggia e mare enorme, l’aumento del numero dei posti barca è stato di 14 da 272 a 286. In compenso la flotta tipo e le tariffe hanno fatto sì che oggi i sanvincenzini siano relegati in un fazzoletto d’acqua che certo non contiene 272 barche.

Secondo obiettivo dichiarato: un vantaggio economico diretto per le casse comunali. Secondo noi assolutamente fallito.E illustriamo in dettaglio il perchè. Gli introiti che il vecchio porto garantiva al comune si aggiravano attorno ai 160.000€ l’anno. Oggi il canone è di 440.000 che, sottratte le concessioni demaniali e le imposte si riducono a 360.000€ circa. Solo nei primi quattro anni per gli interventi di lotta all’erosione dell’arenile e per la “pulizia” dai sassi si sono spesi circa 1.500.000€ ovvero una media di 375.000€ l’anno. Fate questi due veloci conti, e guardando al futuro...il Comune avrà si un'opera del tutto Pubblica fra 30 anni, ma in che stato di usura e "attualità"? Ricordiamo che l'ultima "revisione" dell'approdo sanvincenzino fu fatta proprio 30 anni fa.....se tanto ci da tanto fra 30 anni dovremo rifarne uno nuovo forse.....

Terzo obiettivo dichiarato: vantaggio economico per gli esercenti privati. Non è mai stato un obiettivo verosimile; sfortunatamente gli esempi che ci circondano (porti di Salivoli o Rosignano) dimostrano l’insussistenza di questo argomento. Uno “scherzo” che gli amministratori (e il privato) fanno a commercianti e imprese per assicurarsene il consenso. Ma abbiamo già detto poco sopra al riguardo, e sospendiamo dunque il giudizio nella speranza che i nostri timori vengano smentiti da copiosi affari per tutti quanti.

Quarto obiettivo dichiarato: sostituire il passaggio a livello con un attraversamento che permettesse il comodo accesso delle imbarcazioni. Fallito. Una progettazione irrazionale ha portato il nostro Comune ad avere due sottopassaggi esattamente delle stesse dimensioni cosicché i soldi spesi (indirettamente) dai cittadini per realizzare quest’opera sono stati gettati al vento. Chissà come mai il cantiere che può depositare le barche direttamente, senza dover passare la Ferrovia o il centro urbano in chissà che modo, è da ascriversi a SALES….

E le penali? Probabilmente non verranno fatte pagare, il trend storico sanvincenzino è quello, ma addurre a motivazione le pause estive…….come ha fatto il Geometra Comunale FILIPPI, è almeno scorretto. Per due motivazioni: la prima è politica, perché chi è delegato a rispondere su queste cose è l’assessore competente o eventualmente il sindaco, non un Tecnico Comunale.
La seconda motivazione è oggettiva e specifica.
Nel “programma generale si prevede l’ultimazione dei lavori (TUTTI) nell’arco temporale di 36 mesi “, pause estive che erano già state comprese. Nel “ cronoprogramma dei lavori di 1° stralcio, relativo alle opere marittime foranee….viceversa si prevede l’ultimazione in circa 12 mesi”. Questo sta a significare che per tutto il Porto, 36 mesi erano necessari e sufficienti per eseguire tutti i lavori, diga foranea inclusa, pause estive incluse e previste. Nel primo stralcio, in specifico, si prevede l’esecuzione, per la sola diga foranea, in un tempo di 12 mesi. E fin qui tutto ok.
Ora, andando avanti, tutti ricorderanno che i lavori “a mare” si sono fermati solo nell’estate 2007 : probabilmente solo ad Agosto, ma niente di ufficiale è reperibile, se non nella nostra e vostra memoria; ma volendo concedere i benefici del dubbio, e cioè che ci si sia fermati da Giugno ad Agosto, nulla comunque va ad incidere riguardo alla previsione dei 36 mesi sopra vista. Anzi, andiamo fino in fondo, e diamo un’occhiata ai dati ufficiali che sono reperibili.
La variante di inizi 2007, concessa dalla nostra amministrazione, ha allegato un nuovo schema del cronoprogramma



che prolunga di fatto i lavori alle opere marittime di almeno altri 16 mesi (!) e come potete vedere, addirittura non comprendendo alcuna pausa estiva (difatti poi non eseguita nell’estate 2008). Cioè, sintetizzando, i 36 mesi erano necessari per i lavori di tutto il Porto. Dai Cronoprogrammi risulta sempre che i lavori alla diga foranea (quelli oggetto di pause estive) durano 12 o 18 mesi e sono i primi lavori da eseguire ed eseguiti. Mai, quindi, anche in caso di pause estive, si andrà ad intaccare la conclusione dei lavori allo scadere dei 36 mesi!

Al di là della contrapposizione politica, noi speriamo che chi ha voluto vedere una forma di sviluppo in quest’opera ( a scapito delle libertà, piccole o grandi che le si consideri, che lo stesso PAESANO elencava in un suo commento del 09 Giugno scorso) davvero abbia visto lungo. Perché a noi non interessa aver ragione, interessa che i CITTADINI di San Vincenzo, TUTTI, possano guadagnare da un atto di questo tipo. Intanto cerchiamo ulteriori vie e modi per informarli. Certamente, e vorremmo che gli stessi cittadini cominciassero a rendersene conto, molte rimostranze fatte dal Forum o da Alternativa nel passato, non erano assolutamente campate in aria. A volte basterebbe spogliarsi di qualche pregiudizio, e ascoltare quello che viene detto……..anche solo per ricordarsene nel futuro…….e dire, “toh, quei puzzoni ce lo avevano detto 10 anni fa….”.

P.S. Le foto scattate da un semplice cellulare non sono un granchè, ma se ci cliccate sopra potete vederle a grandezza naturale, tranne un paio.


LA REDAZIONE

giovedì 27 maggio 2010

TEST: quanto hai capito del Comune in cui vivi?



Un appartamento di 65 mq lordi con altri 40 mq – lordi – tra terrazzo, seminterrato o soffitta e garage, quanto costerà in “edilizia convenzionata”? Ricordando che l’Amministrazione affida proprio all’edilizia convenzionata il compito di dare risposta a chi non può permettersi la casa, ripetiamo: quanto costerà un appartamento di 65 mq lordi con 40 mq lordi di pertinenze?
A. Meno di 100.000€
B. Tra 100.000 e 150.000€
C. Tra 150.000 e 200.000€
D. Oltre 200.000€

Chi di voi pensa a cifre inferiori ai 100.000 € come sarebbe possibile con l’autocostruzione o con l’edilizia popolare, è estremamente lontano dal bersaglio e risponde al profilo A. Chi ha pensato a cifre comprese tra i 100.000€ e i 150.000€ tenendo conto dei costi di costruzione e di una minima remunerazione per il privato, risponde al profilo B. Chi, memore della “convenzionata” della Cerniera, consapevole del lauto guadagno da assicurare al privato ma considerando il momento di difficoltà del mercato immobiliare, ha risposto tra 150.000 e 200.000€ ricade nel profilo C. Infine, coloro che hanno osato, azzardando un X > 200.000€ rientrano nel profilo D.

SOLUZIONE:
65mq lordi di civile abitazione a 2460€/mq = 159.900,00€
40mq lordi di pertinenze a 1476€/mq = 59.040€

Naturalmente tasse e spese varie escluse. Ricordiamo inoltre che i prezzi dei precedenti alloggi convenzionati sono saliti notevolmente rispetto alle quote pattuite a causa di interventi non compresi nel capitolato, e non solo (si partì da una forchetta compresa tra 120.000 e 135.00 €, col finire per vendere quegli appartamenti a circa 190.000 €). In questo caso si parte da 218.940,00 €.
Ci permettiamo anche di notare che l’intervento complessivo è pari a 2.095 mq di civile abitazione e 2.000 mq di pertinenze. Pertanto la cosa più probabile, e comunque più vicina alla realtà, è che siano messi in vendita appartamenti composti per metà da mq di civile abitazione e per metà da pertinenze. In tal caso un appartamento di 65mq di abitazione + 65 mq di pertinenze avrebbe il seguente costo:

65mq lordi di civile abitazione a 2460€/mq = 159.900,00€
65mq lordi di pertinenze a 1476€/mq = 95.940€

COSTO COMPLESSIVO A PARTIRE DA 255.840,00 €

Profilo A
Siete dei magnifici essere umani, belli, alti e di animo gentile. Vi commuovete vedendo due fidanzatini che si baciano al tramonto e se vedete un falco che plana pensate all’infinito. Siete comprensivi, caritatevoli e sempre disponibili ad aiutare chi soffre. Purtroppo questo contesto sociale non fa proprio per voi, il nostro suggerimento spassionato è quello di emigrare in Norvegia dove potreste azzeccare anche qualche simile quiz. Comunque la vostra presenza dà molte speranze al genere umano. Grazie di esistere.
P.S. Oppure credete di essere Claudio Scajola e pensate che un mascherato benefattore elargisca per voi gli altri 200.000 euri.
Profilo B
Siete rimasti alla “Prima Repubblica”, alle case di Fanfani e alle Istituzioni che, con un misto di paternalismo e compassione, assicuravano a chi aveva meno, l’indispensabile per non far venire voglia agli italiani di scendere nelle piazze con i forconi e le torce. SVEGLIATEVI! Quel sistema politico non esiste più da vent’anni buoni. Le Istituzioni sono attente al guadagno di pochi e non al diritto di molti e, attraverso i mass media e l’ultimo videofonino in offerta, riescono a non far scendere gli italiani in piazza con torce e forconi (hanno peraltro capito che gli italiani si risolvono malvolentieri a simili gesti). Quando vedete due fidanzatini che si baciano al tramonto pensate che sono carini ma un po’ esibizionisti e se vedere un falco che plana pensate che con la sua caccia deve nutrire i pulcini. Siete ancora convinti che la corruzione vada ai partiti e che il potere sia nelle assemblee rappresentative. Si suggerisce la visione completa e continuata di tutte le puntate di annozero e di report che, evidentemente, vi siete persi. Al contrario del Profilo A c’è possibilità di un vostro reinserimento nella società italiana d’oggigiorno.
Profilo C
Complimenti, in molti altri Comuni avreste indovinato. Avete capito come funziona la società italiana e la politica. Sapete che oggi si corrompe non per rimpinguare le casse dei partiti ma per raggiungere un arricchimento personale, che a pianificare il territorio non sono le istituzioni, men che mai i cittadini, ma altri soggetti e sapete anche che non c’è più vergogna né senso del pudore. Due fidanzatini che si baciano al tramonto vi fanno pensare all’atto sessuale completo e quando un falco plana scrutando i campi pensate che i conigli sono idioti giacché non potendo sfuggire al predatore, tanto varrebbe ci si alleassero. Avete le nozioni per rimanere in Italia ma per restare a San Vincenzo bisogna fare un ulteriore passetto in avanti.
Profilo D
Quando vedete due fidanzatini che si baciano al tramonto pensate: “Lui ha la gonorrea, lei sta pensando al miglior amico del gonorroico che le sta infilando la lingua in gola e … e la mano destra? Dove ha la mano destra il maiale?”. Se vedete un falco che plana pensate subito alle interiora gravide di tenia del coniglio che il rapace squarterà. Avete le conoscenze necessarie per stare sia a San Vincenzo, sia nella giungla, sia in un film di Quentin Tarantino anche se non sapete sparare con un fucile a canne mozze. Avete capito chi comanda, per conto e a beneficio di chi vengono progettati e realizzati determinati interventi; lì per lì pensate di ricorrere alle istituzioni di garanzia e controllo, poi pensate che probabilmente è stato anche l’ultimo pensiero del coniglio sventrato dal falco. Sapete che i vostri diritti sono roba ideata dall’Illuminismo e sepolta da qualche parte nei due secoli successivi. Andare a ricercare dove siano tumulati di preciso è impresa ardua e qualora li trovaste le istituzioni vi accuserebbero di necrofilia, pertanto non vi gettate nell’impresa. Sputate a terra come in un romanzo russo dell’Ottocento, rinnovate il vostro odio per i falchi e, senza dare nell’occhio, proseguite la vostra marcia.

Documenti correlati:

- Deliberazione n° 121 in data 26/04/2010 - GIUNTA COMUNALE SAN VINCENZO (qui)
- Edilizia convenzionata, edilizia sociale: un legame interrotto? (Confcooperative – Federabitazione Lombardia) (qui)
- 100 mq di Edilizia Convenzionata nel Comune di Turi, BARI, 12.000 abitanti(qui)
- Edilizia convenzionata a Rimini, quanto costa al Mq.... (qui)
- 90 mq di Edilizia convenzionata a Orbassano, TORINO, 22.000 abitanti(qui)
- 70 Mq di Edilizia convenzionata (casa a risparmio energetico) a Lissone, MILANO, 41.000 abitanti (qui)
- 78Mq lordi di Edilizia convenzionata a Rho, MILANO, 50.000 abitanti (qui)
- "Abitare a San Vincenzo" dal Programma elettorale 2009 di Michele Biagi (qui)

LA REDAZIONE

giovedì 20 maggio 2010

Pillole dal Consiglio. #1



MOZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE FORUM DEL CENTROSINISTRA PER SAN VINCENZO: POLITICHE URBANISTICHE Qui

Attraverso questa mozione, il FORUM, chiedeva alla amministrazione una decisa svolta nella politica economica e programmatica , verso la parziale conversione dell’attività edilizia (attualmente verso la quasi sola espansione) alla ristrutturazione urbanistica tendente al risparmio energetico e di risorse. Quindi bioedilizia , bioarchitettura e risparmio energetico, con l’introduzione di contributi per chi ristrutturasse in tal senso. Contributi che ovviamente dovevano servire proprio da volano per le ditte edili che troverebbero lavoro (e quindi possibilità occupazionali) in questa nuova risorsa. Le risposte da parte della maggioranza, sono state del tipo “Questa tipologia di approccio bloccherebbe l’economia edilizia, secondo noi, e per quanto riguarda i contributi, già la regione prevede l’erogazione di questi. Sarebbe dunque inutile e anche improponibile un’ulteriore esborso da parte Comunale. Inoltre ci parrebbe scorretto nei confronti dei cittadini che stiamo consultando attraverso il percorso partecipativo, tendere verso una possibile linea politica edilizia che magari si discosterebbe da quello che loro stanno chiedendo attraverso quegli incontri.” Salvo poi smentirsi ribadendo che “nella redazione del Piano Strutturale seguiremo gli indirizzi che ABBIAMO GIA’ approvato nell’avvio al procedimento al PS”. Per quel che riguarda gli incentivi, GIOMMETTI, ha detto che “Lui e i tecnici comunali si sono divertiti a fare un conto della serva di quanto andrebbe messo a bilancio per questa eventuale voce. Senza voler fare propaganda ma conti oggettivi, mettendo in conto un numero di 50 interventi, in cui i contributi agevolativi fossero il 10% della spesa di ristrutturazione, andrebbe messa a bilancio una spesa di 1,5-2 milioni di euro”(ndr Varrebbe a dire che il 10% di ogni intervento medio equivarrebbe a 30.000 euro, ovvero ogni intervento di ristrutturazione ammonterebbe, per GIOMMETTI e i Tecnici Comunali, a 300.000 euro…….fate voi….). DAVIDE LERA e MORANDINI, sono intervenuti dunque per dire che “Gli interventi di GIOMMETTI e maggioranza in generale, ci preoccupano perché dimostrano la totale mancanza di pianificazione: ci venite a dire che non sapete quanto, come e dove costruirete.Vi invitiamo a ricordare che nel programma elettorale avevate delle idee ben chiare in proposito, mentre oggi vi tenete tutto lo spazio disponibile per dire tutto e il contrario di tutto. A noi preoccupa questo tipo di approccio: avevamo già detto in un punto precedente di questa mancanza di conoscenza rispetto agli obiettivi che avreste dovuto prefissarvi. Anche seguendo i dettami del vostro programma elettorale”. Il Sindaco BIAGI intervenendo nel dibattito ha auspicato “la partecipazione degli stessi consiglieri e dei cittadini ai laboratori sul Piano Strutturale, per arrivare ad un qualcosa di più condiviso possibile.” Nella replica del relatore, BERTINI ha subito voluto porre l’attenzione “sul fatto che quando fate due conti con i tecnici chiamate anche noi, almeno ci divertiamo in di più. Perché i conti che avete fatto sono davvero una scemenza: mica abbiamo chiesto ristrutturazione totale di un appartamento o un edificio! Intendevamo anche singoli interventi atti al risparmio energetico quali ad esempio il rifacimento di intonaci con il famoso cappottino termico, o della facciata di un condominio. Interventi che singolarmente costerebbero al cittadino complessivamente 8-10 mila euro, non di più. Così come non potete tirare in ballo i tecnici e i cittadini, da aspettare per redigere un piano strutturale: mica li avete aspettati quando avete fatto e votato gli indirizzi del PS, che stabiliscono le linee guida di quello che poi verrà redatto. Tirate in ballo i tecnici che stanno approntando il piano conoscitivo sui dati del consumo di suolo e di risorse…….ma i dati ce li avete già, ce li ho io: +25% consumo acqua in più, +20% di rifiuti in 7 anni….lo avete scritto voi nei documenti di certificazione ambientale. Come è già venuto fuori negli interventi, anche in altri punti del CC, mica aspettate il parere dei tecnici e dei sanvincenzini per spostare l’area feste. La spostate, certo perché ci sono dei problemi rispetto alle abitazioni lì intorno, ma soprattutto perché nei campi prospicienti è già stato deciso che ci sarà una edificazione massiccia: la SALES ha acquisito da tempo la quasi totalità di quei terreni…..così come la LAZZI i campi di fronte al Guardamare! E lì sapete benissimo che passerà un indirizzo edificativi ben preciso.Ci fa piacere che vi diverta una iniziativa del genere atta a riconvertire parzialmente una attività che sul mercato è in crisi acuta.Ma bisognerebbe almeno dare atto della fattibilità di questa mozione, assumendovi la responsabilità della scelta politica di non essere d’accordo. Ma non lo fate.”

Vogliamo, a margine, far notare un fatto, se volete curioso, ma secondo noi molto indicativo. In questi giorni si sta svolgendo il Forum PA (un forum sulle pubbliche amministrazioni, che tenda a coinvolgere amministrazioni centrali e locali, imprese e cittadini sui temi chiave dell'innovazione) manifestazione a cui è stato dato risalto sui giornali e sullo stesso TELEVIDEO RAI. Ebbene l’argomento principale è stato che, nell’attuale congiuntura di crisi, si intensifichi il dibattito sulla green economy e sulla sua capacità di guidare un nuova fase di crescita dell’economia. Si legge che “lo scopo del convegno è quello di aprire una riflessione sul modello possibile di partecipazione del nostro Paese alla riconversione in senso ambientale dell’economia. Dal punto di vista occupazionale, l’impatto prevalente riguarda la metamorfosi di ruoli e professioni tradizionali, oppure si sta creando una domanda di professionalità contraddistinte del tutto nuove ed originali? Tra gli elementi incentivanti, quale ruolo sta giocando e quale potrà giocare in prospettiva la pubblica amministrazione centrale e locale? Quello che è certo è che la capacità della green economy di trasformare la sfida climatica in crescita economica e occupazionale dipenderà fortemente dalle politiche messe in atto per accompagnarne lo sviluppo”. Marco Baldi, responsabile Territorio e Istituzioni periferiche del Censis, ha affermato che “L'economia verde è uno strumento utile non solo per tutelare l'ambiente e le generazioni future, ma anche un approccio per il rilancio del sistema produttivo e dell'occupazione. Il problema del nostro Paese -ha sottolineato Baldi- è che al momento l'occupazione è generata dalla green economy, soprattutto nel settore delle rinnovabili e, molto spesso, è un'occupazione temporanea legata all'installazione e alla produzione energetica da fonti rinnovabili. Quello che dovremo cercare di fare, in futuro, è sviluppare nuove tecnologie in questo settore, così da diventare protagonisti di questa torsione verde dell'economia".Lo stesso EPIFANI non più tardi di due settimane fa affermava “Andare verso un'economia green produrrebbe in tre anni 70.000 posti di lavoro, con una forte propensione negli anni a venire. Un piano di micro opere infrastrutturali da realizzare a livello comunale, tramite una flessione intelligente del Patto di stabilità interno, aggiungerebbe 150.000 posti di lavoro"


Ma purtroppo,a San Vincenzo è troppo difficile pensare di forzare la mano a quei poteri che sostengono l’amministrazione e ne determinano le scelte, chiedendogli di investire nello sviluppo e riconversione parziale della loro attività, quando è invece più facile e immediato accedere con i mezzi e le capacità attuali agli stessi guadagni ottenuti magari con accomodanti scelte d’indirizzo.

LA REDAZIONE

giovedì 6 maggio 2010

Obiettivo quasi raggiunto.

COMUNICATO

Da tempo il Forum del Centrosinistra s’era dato un obiettivo che riteniamo minimale. Al fine di coinvolgere quante più persone possibile nei lavori del Consiglio Comunale e di rendere maggiormente consapevole la cittadinanza su quello che accade, desideravamo che il Comune diffondesse le sedute via web.
Non solo i pochi che possono recarsi alla torre nell’orario del Consiglio avrebbero potuto sapere ciò che i loro rappresentanti dicevano e deliberavano, non solo chi ha la pazienza di leggersi i verbali pubblici delle sedute avrebbe potuto valutare l’operato dei Consiglieri. Sarebbe stato sufficiente collegarsi via Web.
Da ora, come ci è stato riferito da tecnici comunali,le sedute del Consiglio saranno trasmesse in audio sul sito. Avevamo richiesto le riprese video, ma per adesso incassiamo un punto, in attesa del prossimo passo. È dovere ed interesse dei singoli Consiglieri, personaggi pubblici, e del Consiglio Comunale organo eletto dal popolo, rendere le proprie dichiarazioni quanto più raggiungibili da tutti i cittadini.
Speriamo che questa iniziativa permetta a qualcuno di seguire in parte i Consigli sebbene ovviamente la formula più efficace sia quella video e non solo audio. Nel frattempo salutiamo con favore l’accoglimento delle nostre richieste e sproniamo l’Amministrazione ad organizzare quanto prima le riprese via Web.
Ad una precedente interrogazione presentata dal Gruppo a proposito dei ritardi sulla diffusione delle sedute, l’Assessore al bilancio aveva avanzato problemi a proposito delle spese esose da sostenere per mettere sul sito il video del Consiglio. Daremo in un prossimo post alcune informazioni al Comune sulla possibilità di farlo senza sopportare spese di rilievo.
Vogliamo credere che tale iniziativa cada ora, ovvero dopo la nostra “fuga in avanti”(post con annessi i contenuti audio del CC, ora cancellato), per puro caso e che non si stesse traccheggiando su questa rilevante questione di trasparenza. Vogliamo crederlo davvero anche se riteniamo d’aver dato uno stimolo fondamentale perché questo strumento fosse concretamente offerto alla cittadinanza.


LA REDAZIONE

venerdì 9 aprile 2010

SALES licenzia.....la politica deve fare la sua parte.




Aprendo i giornali locali, questa mattina, ci siamo imbattuti in un articolo (che potete leggere ciccando sull’immagine sopra) di denuncia da parte di un rappresentante della Fillea-Cgil (Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, dell' Edilizia, delle industrie Affini ed estrattive). Il sindacalista portava all’attenzione dell’opinione pubblica, il licenziamento attuato da SALES ai danni di un operaio, reo di non aver accettato un trasferimento all’interno della stessa azienda ma a 200Km di distanza. Nella sua “arringa” il sindacalista rimproverava l’intera classe politica per il silenzio riguardo a questo fatto, tirando in ballo “chi nel frattempo chiedeva penali per i ritardi nei lavori sul porto, ma non denunciava questi atti”. Ora,a prescindere dalla posizione di ciascuno sulla scelta politica del porto turistico, riteniamo sacrosanta la denuncia della Fillea. La Sales ha passato il segno in tutti i sensi. Se la Maggioranza, e quindi l’amministrazione, pretendesse dall’azienda che i lavori venissero eseguiti nei tempi e con gli standard di qualità previsti, molto probabilmente non si verificherebbero episodi così gravi.
L’Amministrazione ha una grande responsabilità sulle condizioni di lavoro degli operai e può, riappropriandosi della funzione di controllo che gli spetta per legge, incidere in maniera positiva a proposito del rispetto dei diritti di ciascuno.
Del resto lo vediamo a livello Nazionale: lavoratori di aziende che sono sull’orlo della chiusura o che paventano massicci licenziamenti, si rivolgono ai governi locali e centrali per la salvaguardia del loro posto di lavoro. Perché i diritti guadagnati negli anni da chi ha sacrificato molto a questa causa, non vengano a disperdersi per il solo interesse privato purtroppo spesso colluso, con chi ci amministra e dovrebbe svolgere un ruolo di controllo. Opposizioni comprese.
Nulla c’entra tutto ciò, però, con le penali da corrispondere per il ritardo nell’esecuzione delle opere. Anzi, la scelta aziendale di tirare per le lunghe i cantieri deve, a maggior ragione, essere sanzionata dalle istituzioni. Allora forse SALES, quei lavoratori avrebbe interesse a tenerli qui, e terminare alla svelta quei cantieri aperti.
Raccogliamo dunque ben volentieri l’invito e l’esortazione della FILLEA-CGIL a tenere alta l’attenzione su questi problemi: il fatto che non si fosse a conoscenza di questa problematica, e che la si sia appresa solamente dai giornali, non deve giustificare noi, nè soprattutto chi ci amministra.
E’ normale che un lavoratore in difficoltà cerchi come primo interlocutore un sindacato piuttosto che una compagine politica, ma come tale, una volta a conoscenza dei fatti, chiediamo con forza a questa amministrazione di attivarsi perché sia il “pubblico” a dare l’esempio al “privato”.
Insomma, chiediamo un fermo controllo delle opere, e pressioni sulla azienda: nell’esecuzione di opere pubbliche l’Amministrazione può e deve esercitare la sua funzione di garanzia perché vengano rispettati i diritti di tutti, in primis, i diritti dei lavoratori.


LA REDAZIONE