sabato 6 novembre 2010

Diritto di replica

Ricevo e pubblico integralmente una replica del cronista del Tirreno Paolo Federighi che risponde ad alcuni commenti e propone una analisi del nostro blog, dei suoi limiti e dei suoi difetti.
Corre l'obbligo da parte mia di prendere ovviamente le distanze, esattamente come fa il giornalista, da chi scrive che il tirreno fa pena, rivendoco viceversa, con tutto quello che comporta, la scelta, fatta in tempi diversi ed in diverse circostanze, di accettare ogni tipo di commento anche anonimo, per dar vita ad una forma di dibattito.
Comprendo le critiche rivolteci dal cronista ma devo anche ringraziare i due anonimi che hanno mantenuto in vita nell'ultimo anno e mezzo il blog, Tepuzzo e Effegi. L'anonimato in tal caso è peraltro relativo. Per chi si trincera dietro l’anonimato, un invito modesto ed umile ad uscirne, all’inizio può sembrare una tutela che soddisfa, alla lunga ci si accorge che si rimane schiavi di tale condizione. Per quanto concerne invece che dello scadimento del dibattito su questo contenitore porto pesanti responsabilità.

BerN (Nicola Bertini)

Buongiorno a tutti. Ho deciso di intervenire su questo blog per esprimere alcuni concetti che credo essenziali. Ho potuto leggere, ne IL CITTADINO, un commento di un ANONIMO che si riferiva, di riflesso, a me. Diceva “a me fa pena IL TIRRENO”, in risposta ad un altro precedente commento che recitava: “quest’amministrazione mi fa pena”.

Ora, io sono aperto a qualsiasi tipo di critica, anche dura (non le offese, sarei ipocrita), ma a 2 condizioni: che la si motivi e che, SOPRATTUTTO, la si FIRMI. L’ANONIMATO è inaccettabile. L’onestà intellettuale non si compra al mercato, così come sono mestieri troppo in voga l’ATTIVITA’ ADULATORIA e l’ANONIMATO DI CONVENIENZA. Anche l’essere CODARDO e irresponsabile come cittadino, è qualcosa che uno ha dentro. Il problema di questo paesello, come ho scritto più volte, è l’OMERTA’, il NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO quando si tratta di esprimersi su chi comanda. Seguo questo blog da un po’ di tempo, così come ne seguo altri che reputo altrettanto interessanti.

Purtroppo, negli ultimi tempi, esso è cosparso di commenti inutili e privi di contenuto, sempre sotto ANONIMATO. E non parlo di chi mi ha dato contro, ma anche di chi dice tre o quattro frasi a vanvera sull’amministrazione comunale, senza portare fatti concreti. Volete criticare? Siete arrabbiati? Spiegatelo, santo Dio. Non vi limitate a dire “quest’amministrazione mi fa pena”, perché non regge, è inconsistente, è querulo chiacchiericcio da viuzza, ancor più che da bar.

Il blog IL CITTADINO, proprio a causa dell’ANONIMATO di chi vi interviene, delle ridicole scaramucce verbali fra ANONIMI, delle accuse a questo o quello fatte da chi non mette il proprio nome (è come scambiare idee con un incappucciato…), beh, a causa di tutto questo il blog IL CITTADINO ha perso molto del suo interesse. Sta succedendo il triste spettacolo mostrato dal forum di discussione sul piano strutturale: 55 interventi, quasi tutti contrassegnati da soprannomi, sigle, al massimo da nomi senza cognomi. Uno scenario drammatico. E il timore, il nascondersi al momento di venire allo scoperto, il non metterci la faccia, in breve, è il più grande problema di questo paese.

Ora, per quanto riguarda il mio articolo da alcuni commentato, ricordo a tutti che su IL TIRRENO io sono un cronista, e che non posso prendere posizione. Se lo facessi, sarebbe un errore imperdonabile e passibile di grossi guai per il sottoscritto. Vorrei sapere se chi ha commentato, e soprattutto chi ha fatto capire che gli faccio pena e gli fa pena il giornale perché mi ha scelto, vorrei sapere, dicevo, se era presente quel giorno. Altri, per la strada, mi hanno criticato perché a loro non risultava ciò che ho descritto. Alla mia domanda : “Ma Lei c’era?”, e alla risposta, ormai classica qui: “No, ma me lo hanno riferito persone affidabili”, ho salutato e me sono andato. “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”, questo è ciò che penso. Sarebbe come fidarmi del giudizio di qualcuno su un film, decidere di non andare a vedere la pellicola, e dopo, magari, raccontarla ad altri come se l’avessi vista.

Così non va. E’ proprio il modo, e, aggiungo, IL MODO DI PENSARE COSI’ che non accetto. Si può scrivere per una volta la parola FINE all’ANONIMATO e alla DISONESTA’ INTELLETTUALE? Si può? So che per molti sarà difficile. Ma provateci. Ho cercato di scrivere in modo pacato, senza mostrare tutta la mia infinita repulsione per simili atteggiamenti così generali e comuni. Vi ringrazio per l’attenzione. Arrivederci a tutti.

PAOLO FEDERIGHI