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martedì 20 luglio 2010

Porto e dintorni





Diamo inizio ad una rassegna di "pillole" informative sugli accadimenti locali: non riteniamo sia il caso di appesantire con post lunghi e complessi la lettura estiva di questo blog.
Argomenti importanti, notizie che la cittadinanza ignora o vuole ignorare, affrontate con schiettezza, in maniera diretta e risoluta. Ma vogliamo comunque tenere i nostri lettori informati, attivi e attenti alla vita pubblica della nostra cittadina. Cominciamo.....


Nel frattempo che i lavori vanno avanti (ed era FINITO……) si apre la COOP: piccola e con prezzi più alti del supermercato principale……ma andate a chiedere ad una settimana dalla sua apertura come stanno andando gli affari per i piccoli commercianti in diretta concorrenza. A detta del sindaco questa è una ulteriore occasione occupazionale per i sanvincenzini: 3 nuovi posti di lavoro vengono, ma due negozi potrebbero chiudere e 4 persone col posto di lavoro, diretto o indiretto, andrebbero, e avremmo così un bilancio negativo.
Intanto vediamo il sorgere di strani cartelli, dal dubbio significato. Chiediamo anche il vostro aiuto per l’interpretazione. Grazie.





Nel frattempo una cittadina cade in piazza del “Kimera”. Perché cade? Improvvisamente si azionano gli irrigatori, spruzzando, invece che nelle aiuole, sul marciapiede prospiciente. La signora per non fare il bagno cerca di spostarsi repentinamente, ma inciampa in un’area di betonelle sconnesse (alcune mancanti) e cadendo si rompe il polso. L’indomani la signora si reca in Comune per denunciare l’accaduto e le risposte sono del tipo: quella è area di cantiere (e come mai è allora aperta al pubblico? ) e poi non siamo noi i responsabili, essi sono individuabili nel privato costruttore ovvero la Sales.
Non c’è mai nessun responsabile in questo Comune, non se individua uno che è uno!
Non si fanno passare i disabili all’ingresso della ZTL, ma né il Comune né i vigili si ritengono responsabili per questo. Lo scaricabarile è lo sport preferito. La gente si chiede ancora, ad esempio. come mai il Verdi sia costato di più nonostante i tempi per la consegna siano stati il doppio. Responsabili zero. Soldi pubblici spesi in più: 100.000€.

ULTIM'ORA: Passando verso le 13 dalla Piazza accanto alla Torre, non abbiamo più notato i cartelli sopra fotografati. Questo li rende ancora di più un inquietante mistero... Qual'era il loro significato? Perché adesso sono stati tolti? Non c'è più il divieto? La piazza adesso regge? Ricompariranno? Erano forse un messaggio in codice o un messaggio alieno? Aiutateci a capire di più, chiedete, domandate e riportate.


AGG. Ore 19:45 20-07-10: sollecitati dal commento dell'utente BUDDA, ci siamo recati a vedere il cartello da lui segnalato. Lo abbiamo fotografato e ve lo riportiamo sotto. Non ci sembra che rechi lo stesso tipo di messaggio da lui segnalato, e non sappiamo al momento il perchè dello sverso dei nuovi massi lungo la diga. Però vogliamo dire una cosa. Se possiamo capire il declino di responsabilità in caso passeggiate lungo la diga durante le mareggiate, non possiamo accettare un ulteriore scaricabarile per tutto il resto. Il cartello è redatto con due distinti discorsi. Il secondo declina ogni responsabilità per sosta di persone , animali o cose. Cominciate a renderla accessibile secondo ogni più elementare norma di sicurezza, poi possiamo parlare d'altro. Già dalla foto si evince in che condizioni versa ancora il primo tratto....e tralasciamo il resto.




LA REDAZIONE


sabato 19 giugno 2010

Novantotto percento



Un post sull’inaugurazione del Porto non era nelle nostre iniziali intenzioni……perché tanto si sa, per l’inaugurazione di un’opera E’ TUTTO BELLO, TUTTO GIUSTO……e quindi un qualcosa di critico, seppur ponderato e moderato, sarebbe apparso come il solito commento dei rompicoglioni.
Come però si è potuto notare su questo Blog, i commenti riguardo a questo evento sono fioccati, e tra questi abbiamo individuato (a nostro giudizio) degli stimoli ad affrontare comunque l’argomento. Sicuramente in maniera un po’ differente rispetto a quanto avevamo pensato prima dell’inaugurazione, ma forse, raccogliendo certe richieste che tutti abbiamo letto, anche più esaustivamente..
Partiamo dall’inaugurazione vera e propria. Guidoni disse che il Porto sarebbe stato pronto per il 98% entro il 13 Giugno……alla faccia ! Quel 2 % forse è bene vederlo espresso in scala logaritmica!
La nuova Piazza sul lato NORD presenta molti NEI: moltissimi pezzi di recinzione sono mancanti (causa errore nell’ordinativo fatto) e per l’occasione sono stati rimpiazzati da tavoloni di legno legati con le fascette o fil di ferro. Dalla foto si possono notare anche le mancanze di betonelle nei dintorni di tutti i montanti delle recinzioni stesse (ma son tutte rifiniture….)



La scalinata che introdurrà sotto la piazza, verso la banchina e i garages sottostanti è chiusa e inagibile, e vi invitiamo a guardarla attentamente da vicino per vedere la “qualità” del montaggio degli scalini e delle cimase “passamano”…..
Dalle due successive foto vediamo la scala suddetta e il particolare della parte prospiciente i garages (quelli praticamente ultimati): lì nulla è stato fatto. Sarà un caso, ma quella è la parte che dovrebbe essere soggetta a variante (richiesta da SALES) per convertire superficie adibita a posteggi in area commerciale... I famosi negozi in più che SALES richiede di fare e che per ora il Comune dice di non consentire……..però intanto quell’area è allo stato ZERO…..alle volte la variante venisse concessa…..non c'è da buttar giù nulla.










Sempre lato NORD, questo sotto è il marciapiede che si trova davanti la gente che voglia accedere in piazza da sotto il Number One (bello, fra l'altro il capannone che si staglia sullo sfondo!). Come i tombini scoperti e gli impianti elettrici in bella vista in decine di punti. Tutto in sicurezza insomma.














I negozi sulla banchina portuale, nelle vicinanze di piazza del Kimera, hanno un bel fossato di sassi davanti, ma si può accedervi perché di fronte alle porte, comunque , il passaggio è consentito. Ma a giudicare dalla struttura in divenire tra due file di esercizi commerciali (forse una fontana) magari si pensa a qualcosa in “faccia vista”….
Anche qui, opera inaugurata con marciapiedi nelle condizioni che vedete (e che sapete!) , con transenne per terra qua e là……ferri e buche dappertutto, c’inciampasse qualcuno……sarebbero c…i……














A macchia di Leopardo anche la piastrellatura dei marciapiedi nei dintorni e sopra piazza del Kimera. Piazza che esteticamente non presenta davvero nulla di partciolare, ma ha secondo noi il pregio di garantire (col disegno del nuovo aggetto, rispetto alla precedente) una bella veduta del litorale lato sud, e comunque sempre una bella fetta di mare. Una domanda, di relativo interesse, ci viene in mente: ma il monumento ai caduti che c’era prima verrà ri-piazzato in qualche modo?



Da fuori tutto sembrerebbe bello, le facciate danno l’idea di “terminato”, ma se ci si affaccia e si nota un po’ meglio il tutto…..i locali di sgombero lato sud, non sono assolutamente neanche approcciati al loro interno, e appena al di sotto della ex-caserma dei CC il cantiere fa bella vista di se.











Intanto i locali che dovrebbero ospitare anche il mini COOP (si, perché per chi non lo sapesse anche sul Porto sorgerà un mini market IN-COOP, per la gioia de IL CACITO e di FILIPPO) sono anch’essi allo “scheletro”. Anche la piazzetta prospiciente non sarebbe agibile visti i tombini scoperti e il marciapiede non in condizioni di sicurezza…..ma tant’è…..




La passeggiata sulla diga foranea, che doveva e dovrà essere un plus per i visitatori di San Vincenzo e del porto stesso è nello stato che vedete sotto











…..e non inganni l’ultima foto. La passeggiata dovrà essere piastrellata e illuminata da lampioncini di cui si scorge solo la futura destinazione ma che ancora non sono presenti: anzi i punti luce vedono la presenza dei corrugati ma non ancora dei cavi……ma anche queste sono rifiniture.


Andando oltre come non notare la banchina centrale, quella rimasta come un tempo, che per la sua totalità dovrà essere piastrellata con le betonelle usate per le altre due piazze……un lavoro da una settimana ( se ci sarà presenza di 85 operai in subappalto, un po’ di più se vedremo i soli sparuti 5 SALES dei due anni precedenti)....




Da non scordare che dovrà essere rifatto anche viale Marconi nella parte più a NORD, e che già attualmente, l’area di fronte alla nuova piazza, deve essere completamente asfaltata, col riposizionamento delle palme in vasi-aiuola di previsione, non quei tronchi di tubi fognari, utilizzati all'uopo per l’inaugurazione.
Insomma, riteniamo anche giusto che si dovesse aprire al pubblico una gran parte di queste aree, ma si fosse preso tutto per tempo magari sarebbero state rifinite un po' meglio. Ma soprattutto non facciamo passare questa inaugurazione per la FINE DEI LAVORI perchè davvero questo è prendere in giro la gente.

Terminata la “passeggiata” fotografica, vogliamo affrontare l’argomento anche da altri punti di vista cari ai sanvincenzini, che sono anche intervenuti nello scorso post.
Intanto la nautica sociale. Tanti anni fa, l’ex Sindaco Roventini garantì, in un incontro, che il Porto sarebbe stato Pubblico e non Privato….. Tutti i pescatori andarono “dietro” al sindaco, che garantiva la nautica sociale, dal poter rimanere quasi in toto nel nuovo porto. Ma era anche comprensibile da un certo punto di vista: “lo dice il Sindaco, quindi”. Oggi la realtà ci dice che il Porto è in concessione per 30 anni ad un privato a cui si sono concesse varianti a proprio uso e consumo stabilendo, di fatto, variazioni postume al bando di gara iniziale…….e la nautica sociale è relegata a quest’unica banchina:



Ma a quegli stessi pescatori, qualcuno andò a fargli vedere le carte….e loro non vollero neanche guardarle....questo è il risultato.


Lo stesso Roventini in questi ultimi giorni, a mezzo stampa, ci fa sapere che probabilmente il cantiere-Porto vedrà il suo termine per l’estate 2011……e a voi pare normale che gli si abbuonino, con qualsiasi mezzo e discorso, le penali giustamente dovute per i ritardi? Non è una domanda fatta ai critici di quest’opera, ma a coloro che invece l’hanno sempre sponsorizzata…..a voi non vi girerebbero le palle se una ditta vi dicesse che l’unico bagno di casa vostra, che vi stanno ristrutturando, ve lo potrnno consegnare solo due mesi dopo il previsto, e che probabilmente il Water e il Bidet non potranno montarveli che tra 15gg? Li paghereste lo stesso? O vorreste i danni?

E vogliamo anche rivolgerci ai commercianti della zona blu. Sugli alimentari abbiamo già detto sopra……ma per il resto: un ulteriore Bar è ora stato previsto (dai 2-3 che già c’erano) e i negozi che sorgono e sorgeranno pare non abbiano le caratteristiche di unicità e diversità che tutti si aspettavano. Caratteristiche importantissime, crediamo noi, visto che se questi nascenti esercizi commerciali andranno a fare concorrenza a quelli del Corso, ci domandiamo se ci sarà da mangiare per tutti….. Dovevano sorgere negozi di qualità e di marche molto differenti rispetto al centro, quali ad esempio FERRAGAMO, LAURA BIAGIOTTI ecc…. Ma non vorremmo, dalle notizie che ci arrivano, che alla fine l’offerta “portuale” diventi dello stesso identico tipo di quella fatta dai commercianti della zona blu. E speriamo pure che il “privato” non faccia il giochino di attirare i negozianti del centro verso i fondi del Porto, lusingandoli con affitti più bassi….perchè si vitalizzerebbe SI l’approdo turistico, ma si svuoterebbe la zona blu. E che volano sarebbe se non portasse nuove attività ma si riducesse solamente ad un “poggio e buca fa pari”? Il Porto è stato costruito, è lì e nessuno lo può negare, ma al di là del fatto in se che sarebbe davvero qualunquistico, crediamo che una forza politica e ogni singolo cittadino debba assumersi la responsabilità di vagliare i risvolti che questo possa comportare per il futuro di San Vincenzo; porsi domande ed esporre dubbi, quandunque se ne presentasse l’occasione. Perché solo così si può sperare che questa struttura possa dare un qualche risultato.

Anche al nostro interno ci sono persone totalmente contrarie ad un nuovo Porto, ma anche molti per cui era necessario migliorare quello precedente, seppur non in un modo così impattante, e soprattutto con l’iter che ci ha portato all’attuale opera e che tutt’ora si costella di atti davvero poco chiari e pochissimo improntati alle pari opportunità.

Ma non è tutto bello o tutto brutto. Ad esempio, la piazza a NORD, quella nuova, dal punto di vista “naturale” non è certo un granchè, e come fatto notare da alcuni, avere un capannone come vista lo è ancora meno. Però quando ci sei sopra e ti giri spalle al mare a guardare verso le case, ti da un’idea di essere tutt’uno con quelle. Certo, è una piazza sul mare (oddio…proprio così non è….) e il fine dovrebbe essere altro, però questa cosa l’abbiamo notata in più d’uno. Così, come abbiamo sopra detto, della vista che si ha da piazza del KIMERA. E la passeggiata sulla diga foranea, quando sarà terminata, crediamo che si presterà ad essere percorsa più che volentieri: la vista non cambia un granchè rispetto a prima, però visto che già si ventilava l’ipotesi di non farla neanche…..
Il MARINAIO poi….artisticamente non possiamo davvero dire nulla, chi meglio di un’artista può? Lo scopo di TALANI è sicuramente nobile, e un’opera d’arte di qualità e di quelle dimensioni quantomeno caratterizza San Vincenzo. Un bravo all’artista va anche da parte nostra.

Vogliamo terminare questa lunga disamina col prendere in considerazione gli obiettivi dichiarati, implicitamente o non, con quest’opera.

Primo obiettivo dichiarato: aumento dei posti barca. A fronte di una occupazione di spiaggia e mare enorme, l’aumento del numero dei posti barca è stato di 14 da 272 a 286. In compenso la flotta tipo e le tariffe hanno fatto sì che oggi i sanvincenzini siano relegati in un fazzoletto d’acqua che certo non contiene 272 barche.

Secondo obiettivo dichiarato: un vantaggio economico diretto per le casse comunali. Secondo noi assolutamente fallito.E illustriamo in dettaglio il perchè. Gli introiti che il vecchio porto garantiva al comune si aggiravano attorno ai 160.000€ l’anno. Oggi il canone è di 440.000 che, sottratte le concessioni demaniali e le imposte si riducono a 360.000€ circa. Solo nei primi quattro anni per gli interventi di lotta all’erosione dell’arenile e per la “pulizia” dai sassi si sono spesi circa 1.500.000€ ovvero una media di 375.000€ l’anno. Fate questi due veloci conti, e guardando al futuro...il Comune avrà si un'opera del tutto Pubblica fra 30 anni, ma in che stato di usura e "attualità"? Ricordiamo che l'ultima "revisione" dell'approdo sanvincenzino fu fatta proprio 30 anni fa.....se tanto ci da tanto fra 30 anni dovremo rifarne uno nuovo forse.....

Terzo obiettivo dichiarato: vantaggio economico per gli esercenti privati. Non è mai stato un obiettivo verosimile; sfortunatamente gli esempi che ci circondano (porti di Salivoli o Rosignano) dimostrano l’insussistenza di questo argomento. Uno “scherzo” che gli amministratori (e il privato) fanno a commercianti e imprese per assicurarsene il consenso. Ma abbiamo già detto poco sopra al riguardo, e sospendiamo dunque il giudizio nella speranza che i nostri timori vengano smentiti da copiosi affari per tutti quanti.

Quarto obiettivo dichiarato: sostituire il passaggio a livello con un attraversamento che permettesse il comodo accesso delle imbarcazioni. Fallito. Una progettazione irrazionale ha portato il nostro Comune ad avere due sottopassaggi esattamente delle stesse dimensioni cosicché i soldi spesi (indirettamente) dai cittadini per realizzare quest’opera sono stati gettati al vento. Chissà come mai il cantiere che può depositare le barche direttamente, senza dover passare la Ferrovia o il centro urbano in chissà che modo, è da ascriversi a SALES….

E le penali? Probabilmente non verranno fatte pagare, il trend storico sanvincenzino è quello, ma addurre a motivazione le pause estive…….come ha fatto il Geometra Comunale FILIPPI, è almeno scorretto. Per due motivazioni: la prima è politica, perché chi è delegato a rispondere su queste cose è l’assessore competente o eventualmente il sindaco, non un Tecnico Comunale.
La seconda motivazione è oggettiva e specifica.
Nel “programma generale si prevede l’ultimazione dei lavori (TUTTI) nell’arco temporale di 36 mesi “, pause estive che erano già state comprese. Nel “ cronoprogramma dei lavori di 1° stralcio, relativo alle opere marittime foranee….viceversa si prevede l’ultimazione in circa 12 mesi”. Questo sta a significare che per tutto il Porto, 36 mesi erano necessari e sufficienti per eseguire tutti i lavori, diga foranea inclusa, pause estive incluse e previste. Nel primo stralcio, in specifico, si prevede l’esecuzione, per la sola diga foranea, in un tempo di 12 mesi. E fin qui tutto ok.
Ora, andando avanti, tutti ricorderanno che i lavori “a mare” si sono fermati solo nell’estate 2007 : probabilmente solo ad Agosto, ma niente di ufficiale è reperibile, se non nella nostra e vostra memoria; ma volendo concedere i benefici del dubbio, e cioè che ci si sia fermati da Giugno ad Agosto, nulla comunque va ad incidere riguardo alla previsione dei 36 mesi sopra vista. Anzi, andiamo fino in fondo, e diamo un’occhiata ai dati ufficiali che sono reperibili.
La variante di inizi 2007, concessa dalla nostra amministrazione, ha allegato un nuovo schema del cronoprogramma



che prolunga di fatto i lavori alle opere marittime di almeno altri 16 mesi (!) e come potete vedere, addirittura non comprendendo alcuna pausa estiva (difatti poi non eseguita nell’estate 2008). Cioè, sintetizzando, i 36 mesi erano necessari per i lavori di tutto il Porto. Dai Cronoprogrammi risulta sempre che i lavori alla diga foranea (quelli oggetto di pause estive) durano 12 o 18 mesi e sono i primi lavori da eseguire ed eseguiti. Mai, quindi, anche in caso di pause estive, si andrà ad intaccare la conclusione dei lavori allo scadere dei 36 mesi!

Al di là della contrapposizione politica, noi speriamo che chi ha voluto vedere una forma di sviluppo in quest’opera ( a scapito delle libertà, piccole o grandi che le si consideri, che lo stesso PAESANO elencava in un suo commento del 09 Giugno scorso) davvero abbia visto lungo. Perché a noi non interessa aver ragione, interessa che i CITTADINI di San Vincenzo, TUTTI, possano guadagnare da un atto di questo tipo. Intanto cerchiamo ulteriori vie e modi per informarli. Certamente, e vorremmo che gli stessi cittadini cominciassero a rendersene conto, molte rimostranze fatte dal Forum o da Alternativa nel passato, non erano assolutamente campate in aria. A volte basterebbe spogliarsi di qualche pregiudizio, e ascoltare quello che viene detto……..anche solo per ricordarsene nel futuro…….e dire, “toh, quei puzzoni ce lo avevano detto 10 anni fa….”.

P.S. Le foto scattate da un semplice cellulare non sono un granchè, ma se ci cliccate sopra potete vederle a grandezza naturale, tranne un paio.


LA REDAZIONE

domenica 11 gennaio 2009

Mimesi?

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Circa l’intervento siglato Carlo Roventini faccio molta fatica a credere che sia stato veramente scritto dall’ex sindaco: uomo politicamente abile ed accorto, in grado di considerare lucidamente il senso di un intervento tanto profondamente emotivo da fargli trascurare l’argomento principale.

Infatti il Nostro si è dilungato sulla storia dei suoi rapporti con l’azienda per la quale lavora, ha evocato creature mitologiche come il diavolo, figure fantastiche e spettrali come quei corvi che per una geniale figura retorica, quasi dantesca, “gracchiano veleno”, il tutto in un’atmosfera mefitica di fumi e di arrosti.

Non si stava parlando della sentenza del Consiglio di Stato sul progetto di ampliamento del porto? A voler entrare nel merito dell’argomento, per uno tra i pochissimi, fra amministratori ed ex, a conoscere il progetto, l’iter e la sostanza dei ricorsi ci sarebbero stati sicuramente spunti interessanti. Uno scherzo per chi, come il Nostro, ama ed ha amato il confronto pubblico. Invece non è stato così, uno sfogo e basta.

Colpisce inoltre in un personaggio di così elevato rango politico che l’Istituzione, la Provincia nel caso specifico, venga assimilata ad un cimitero degli elefanti quasi che non si trattasse di un’assemblea elettiva che concorre ad amministrare il territorio secondo il dettato costituzionale.

Non mi pare probabile che questa sia l’opinione di Carlo Alberto Roventini, uomo delle Istituzioni per tanto tempo, sindaco di San Vincenzo per sedici lunghi anni.

Non mi pare verosimile che un militante democratico come Carlo Alberto Roventini inveisca contro un presunto eccessivo ricorso agli organi sovraordinati di controllo dell’azione amministrativa da parte di un gruppo consiliare di opposizione. A sostegno dei miei dubbi viene la ormai memorabile dichiarazione di Piero Fassino, allora segretario del partito di Carlo Alberto, che inneggiava al sacrosanto diritto-dovere dei cittadini di avvalersi della “ terzietà della Magistratura” per l’affermazione dei loro diritti tra cui, ovviamente, quello del controllo. Carlo Alberto, sicuramente, non la ignora.

Inoltre un uomo politico della schiettezza di Roventini avrebbe sicuramente spiegato dettagliatamente le ragioni precise delle difficoltà che, onestamente come afferma lui stesso, aveva incontrato durante i 5/6 mesi all’ASA invece di un semplice e generico riferimento.

C’è ancora un motivo che mi spinge ad escludere che sia veramente Roventini l’autore del messaggio: quelle parole e quel tono non gli appartengono, egli ha uno stile diverso, uno stile leggero, soft, una dialettica fatta sempre di garbo ed eleganza sia pure caratterizzata dal robusto pragmatismo che lo ha contraddistinto anche verso i compagni di partito. Vi ricordate quando il porto da pubblico, poi pubblico-privato, diventò improvvisamente privato?

Infine mi pare impossibile che un uomo politico a cui non hanno mai difettato fiuto, prontezza e colpo d’occhio non abbia colto l’evidente contraddizione tra il dichiarare di dormire sonni tranquilli e l’inviare il contributo al blog alle 3:18 della mattina.

Per tutto ciò c’è da credere che Carlo Alberto Roventini sia vittima di qualche malintenzionato provocatore che ne vuole appannare l’immagine, con l’uso improprio di un testo assolutamente innaturale per un militante democratico che ha sempre accettato il confronto e come sindaco lo ha sempre promosso; basta contare le innumerevoli iniziative pubbliche che ha realizzato, se non vi addormentate prima come succede con il conteggio delle pecore.

Chi potrebbe essere a volere tanto?

Se, invece si trattasse proprio di Carlo Alberto Roventini autore, beh allora dovremmo pensare che una giornataccia, mi correggo, una nottataccia può capitare anche a chi, di solito, dorme tranquillo.

Fausto Bersotti
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sabato 3 gennaio 2009

Tutto a posto

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Dopo sei anni trascorsi a condurre un’azione legale generosa contro Istituzioni di ogni ordine e grado e contro interessi economici fortissimi si conclude il processo amministrativo sulla validità della conferenza dei servizi che licenziò il progetto del porto.
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Il Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del TAR, dà ragione al Comune di San Vincenzo e alla Regione Toscana. I cittadini che avevano promosso il ricorso non ce l’hanno fatta a dimostrare le proprie tesi al Consiglio di Stato cosa che era riuscita loro più che bene al TAR. Evidentemente non sempre Davide prevale su Golia.
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Non è il Forum a dover entrare nel dettaglio del merito del dispositivo. Ora l’Amministrazione sbraiterà offese tanto gratuite quanto arroganti nei confronti dei cittadini ricorrenti, di chiunque si sia opposto alla realizzazione dell’infrastruttura portuale e rivendicherà per sé la correttezza formale, l’azione perfettamente legale e la correttezza politica strumentalizzando una sentenza -estremamente tecnica- per finalità politiche. Cercherà insomma, servendosi di un dispositivo che riguarda la legittimità della conferenza dei servizi, di dimostrare la correttezza politica e formale dell’opera.
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Correttezza formale
Il nuovo porto era stato annunciato come infrastruttura pubblica, poi si è ripiegato sul pubblico - privato infine si è preferita la privatizzazione. Il Sindaco che ha fatto tutto ciò, scaduto il terzo mandato s’è ritrovato Presidente della società che gestisce il porto prima e consulente della stessa poi.
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L’opera, nonostante sia stata aggiudicata con una gara d’appalto, ha subito un anno fa, a lavori in corso, modifiche sostanziali in termini tecnici, ambientali ed economici. Ricordiamo l’ettaro di specchio acqueo in più per consentire alla società privata di ospitare barche più grandi e guadagnare più soldi.
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L’azione perfettamente legale
Oltre al ricorso conclusosi a favore dell’Amministrazione in Consiglio di Stato (diversa fu l’opinione del TAR) promosso da alcuni cittadini che hanno l’abitazione nei pressi del nuovo porto, ci sono gli esposti alla Procura della Repubblica del Forum del Centrosinistra e c’è la Procura della Repubblica che acquisisce tutti gli atti che l’Amministrazione produce relativi al porto stesso dopo che ne sequestrò i progetti più di un anno fa.
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Correttezza politica
Se i passaggi esposti al paragrafo “correttezza formale” implicano reati lo stabilirà la Procura della Repubblica ma l’iter che ha portato alla realizzazione del porto è eticamente inaccettabile e politicamente vergognoso.
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È possibile che sia un caso fortuito che l’infrastruttura sia stata promessa come pubblica e realizzata come privata, è possibile che in buonafede e pensando al bene collettivo l’Amministrazione abbia deciso di ricorrere al fianco della Sales contro la ricorrente Coseam (le cui offerte economiche erano molto più vantaggiose per la collettività di quelle della Sales); è possibile che dietro alla nomina dell’ex Sindaco Roventini a presidente della Marina di San Vincenzo e poi al suo ruolo di consulente non ci sia nulla di precedentemente stabilito e che il privato abbia voluto fare questa sorpresa all’ex Sindaco.
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È possibile che le modifiche al progetto definitivo approvate in corso d’opera infischiandosene della Valutazione d’impatto ambientale e della gara d’appalto pubblica, siano modifiche apportate per il bene collettivo e che il privato ci perda molti soldi (nonostante le modifiche le abbia richieste proprio il gestore privato).
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Tutto ciò è possibile. Valutate voi se è politicamente sostenibile ed eticamente corretto. Perché vedete, lettori affezionati, se un’Amministrazione agisce infischiandosene dell’etica, la cittadinanza non ha garanzie sufficienti che la sua azione sia completamente legittima. Se un’Amministrazione percorre un iter come quello sopra ricordato ha perduto la percezione del confine tra interesse pubblico e privato e la sua azione, è pericolosa per entrambe le parti (se c’è malafede solo per una).
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Tutti questi fatti non possono purtroppo essere cancellati né modificati da una, dieci o cento sentenze. Questa è la storia recente di un paese in cui parlare di etica è diventato impossibile e che mostra le ferite del connubio tra affari e politica ai danni del tessuto sociale prima ancora che del territorio.
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Queste sono le considerazioni politiche che non possono essere modificate dalla sentenza e visto che è doveroso avere una prospettiva futura nell’esprimere un’opinione politica ed etica sulla condotta della maggioranza sanvincenzina, è proprio l’esame di questi fatti che ci fa chiedere: come può una tale maggioranza gestire con un’azione eticamente, politicamente e formalmente corretta le pesantissime conseguenze che l’infrastruttura ha ed avrà?
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BerN
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giovedì 4 settembre 2008

Controlli

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Mentre il neopresidente Bandini ci onora di una replica sulla stampa che raccomandiamo ai lettori, sul Tirreno appare lo scoop: dal sottopasso non ci passano le barche.

Non per essere antipatici ma possiamo dire che, pur non facendo parte della commissione porto, che ce ne eravamo accorti più di un anno fa e non abbiamo esitato a segnalarlo. Se le misure non potevano che essere quelle necessarie, tanto valeva fare un sottopasso per sole automobili risparmiando la pinetina (le rampe sarebbero state più corte).
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Ma no, il progetto è rimasto quello e ora ci troviamo un sottopasso che, per come è costruito, non serve a niente. Ci meravigliamo che la sempre vigile commissione porto non abbia rilevato tale madornale errore, e pensiamo ai cantieri, ai disagi, agli incredibili ritardi subiti per un'opera che non è neppure coerente con le progettazioni.
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Già vediamo il nuovo Presidente, metro alla mano, controllare più e più volte le altezze esclamando "Eppure..., eppure m'avevano detto che..." e poi, quando s'è fatto strada l'inquietante pensiero "E ora come si fa?".
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Già perché tra le cose di cui la commissione non si è accorta c'è stata la modifica della flotta tipo, provvedimento sulla cui legittimità abbiamo espresso più di un dubbio, che ha aperto il porto a barche sempre più grosse.
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Bella frittata.
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Adesso che è stato realizzato, non val più la pena di controllare le altezze del sottopasso e anche questo episodio getta una luce inquietante sulla funzione della commissione. Ormai l'unico controllo che può avere un senso è quello dell'immagine qui sopra.
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Ber N
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giovedì 22 maggio 2008

Quaderni dal Consiglio I - Sorpresa (?)



Ancora una volta a mancare in Consiglio Comunale è stato il pubblico (non solo nel senso che si amministra nell’esclusivo interesse privato). Vediamo dunque le sorprese.

Comunicazione Sindaco e Giunta.
Nuntio vobis gaudium magnum “ho deciso di formare un gruppo consiliare autonomo che si chiamerà Gruppo laico e riformista.” Ecco come il Consigliere Nannelli ha costituito il gruppo di maggioranza (poi ha votato sempre col Sindaco) venendo meno al proprio mandato elettorale. Quel che stupisce è che Nannelli non abbia sentito la necessità di giustificare le proprie decisioni. Ho fatto il gruppo. Bene e perché? Percome? Pertanto? Già, pertanto, consigliere Nannelli lei è già ufficialmente entrato in maggioranza o fa finta di rimanere “autonomo” per ritagliarsi qualche scampolo nelle commissioni indebolendo così chi l’opposizione la fa per davvero? Per ora, a quanto pare, la seconda che ho detto.

Sempre nelle comunicazioni abbiamo protestato per l’esclusione dall’ordine del giorno di una nostra interrogazione sullo stato delle acque marine e sui lavori del porto. La seconda, dopo che un’interrogazione con richiesta di risposta scritta sul medesimo argomento era stata smarrita nel Palazzo e il Sindaco per, come dire per.. per “giustificarsi”, c’aveva raccontato d’aver strappato la copia in suo possesso.

A tal proposito, non potendo noi fotografare gli odori, abbiamo uno svantaggio, ma chiunque volesse condividere con i sanvincenzini che vivono sul mare a sud del porto l’odore di fossa comune che vi domina in questi giorni, non ha che da fare una bella passeggiata in zona “bagno Nettuno”. L’importante è non scordarsi il naso a casa. Con tutte le balle sulla necessità di allungare la stagione turistica abbiamo evidenziato in Consiglio che si continua a scaricare la melma del fondale del porto sul litorale a sud dove ormai c’è una sorta di doppia trincea di color grigiastro.
Quei materiali dovrebbero essere stoccati analizzati e, forse, smaltiti come rifiuti speciali. Trattasi di sabbie che per trent’anni hanno accolto metalli pesanti, idrocarburi e altre simili amenità. Il Comune buongustaio, quello della festa della Palamita, li fa prendere e buttare sulla spiaggia e sui fondali. Così si fa prima, forse. Forse è l’ambientalismo del fare, forse è la modernizzazione della pubblica amministrazione. Vi posso assicurare che, qualsiasi cosa sia, puzza di merda.

Il Consiglio è purtroppo proseguito senza una risposta sullo stato delle acque e dei lavori al porto e si è passati a Rimigliano.
BerN

domenica 30 marzo 2008

Dai disfattisti ai salami

PRIMA PARTE

Il Sindaco Biagi, tre anni fa, accompagnato dal tecnico Filippi, andava assicurando che il porto non provocava erosione. Chi osava ricordargli che nei progetti da lui approvati si diceva il contrario era tacciato di DISFATTISMO.

Alla prima mareggiata il mare sbatteva violentemente sul muro di quel che resta di Viale Marconi. Tuttavia l’erosione non esisteva e il Sindaco andò, sempre accompagnato dal tecnico Filippi, a rilasciare un’intervista sul tratto di “spiaggia” interessato.

Si racconta che tornò nel palazzo comunale fradicio e ricoperto di posidonia. Tuttavia l’erosione continuava a non esistere. Esistevano due metri d’acqua sopra la spiaggia ma trattavasi di letargo della rena.

FINE PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

L’erosione forse, e diciamo FORSE, esiste ma non è causata dal porto. Questa l’interessante teoria che si sviluppò subito dopo in Comune. C’era bisogno di scaricare dei materiali sulla costa ma l’erosione esisteva anche altrove (specialmente dove esistevano grandi approdi) dunque non poteva essere colpa del porto.

L’idea era troppo strampalata persino per San Vincenzo. Doveva essere cambiata.

FINE SECONDA PARTE

TERZA PARTE

L’erosione forse c’è ed è colpa del CANTIERE del porto. Quando il porto sarà finito, l’erosione, come per magia, sparirà per sempre.

Questa teoria sopravvive ancora oggi nonostante qualche sfrontato abbia portato molti esempi decisamente contrari. Tra i pregi di quest’idea c’è la versatilità estrema: c’è chi riesce a farla convivere con i massicci e crescenti “ripascimenti” e soprattutto con l’ultima grande teoria…

FINE TERZA PARTE

QUARTA PARTE ovvero SALAMI DI SABBIA SUI FONDALI (hai voglia di be' ova bimbo!)

L’erosione c’è. Si paga un professionista per un bel progetto antierosione perché sono cambiate le correnti in seguito alla costruzione del porto. Il professionista inventa quanto segue: salami di sabbia sui fondali e nuove secche artificiali da creare sversando in mare massi su massi (magari quelli della SALES).

Siamo sconcertati. Allora l’erosione esiste. Allora il Sindaco, accompagnato da Filippi, quando garantiva ai cittadini che la costa non avrebbe risentito del porto stava scherzando. Meno male che arriva a rassicurarci la proposta dei salami di sabbia che è accattivante e aiuterà il made in Italy soprattutto in momenti di crisi delle esportazioni dovute al crollo d’immagine della mozzarella di bufala campana.

Avanti con il salame di sabbia di San Vincenzo! Auguriamoci che alla prossima edizione della Palamita ci sia spazio anche per questa tipicità.

Ber N

domenica 9 marzo 2008

Fanghi termali

Dopo Bagnoli c'è San Vincenzo a mandare i fanghi nelle vasche di colmata del porto di Piombino.

Dobbiamo smaltire 8.000 metri cubi di rifiuti speciali nelle vasche di colmata di Piombino. I rifiuti in questione sono quelli derivanti dal dragaggio del porto per ottenere un fondale di 80 centimetri più profondo.
.
Qualcosa però non quadra nei conti della "perla della Riva degli Etruschi" più volte bandiera blu e in corsa per la prestigiosa certificazione ambientale EMAS. In modo molto distaccato è oggi opportuno porre alcune domande/quesiti all'Amministrazione.

1) I materiali che sono stati usati per i vari "ripascimenti" (escluso il primo realizzato con la sabbia di lungomare Marconi) non erano forse frutto di dragaggi dei fondali? Chi aveva analizzato quei materiali, quali sono state le risultanze?

2) Se i materiali che la Sales tirerà su dal fondale devono essere smaltiti in vasca di colmata, sono evidentemente da classificarsi come "rifiuti speciali". Non fatichiamo a crederlo visto che le sabbie di un porticciolo sono contaminate da metalli pesanti in quantità molto elevate. Dunque le "sabbie" che le benne dragano dal fondale lungo le nuove dighe, sono anch'esse rifiuti speciali? Se sì perchè vengono "liberate" semplicemente fuori dalla diga in modo che si possano depositare da tutte le parti?

3) Nell'estate scorsa, in piena stagione balneare, ci fu un dragaggio di materiali che durò due settimane. In quei giorni i bagnanti sguazzavano nei fanghi sollevati dalle benne. Chi aveva analizzato la congruità di quelle schifezze?

4) Ammesso e non concesso che le analisi in tutte le circostanze sopra richiamate siano state effettuate (naturalmente da soggetti diversi dalla Sales), come si può spiegare logicamente che i materiali di cui sopra fossero "sabbie" utilizzabili per il ripascimento e quelli di cui si parla oggi, uguali sia per collocazione che per esposizioni a fonti di inquinamento, siano così rischiosi da dover essere collocati in vasca di colmata?

5) Il celeberrimo "monte Sales" rimosso nei giorni scorsi e rovesciato nell'arenile sud ha trasformato il litorale in una riva melmosa (per fortuna è arrivata una breve mareggiata qualche giorno fa). I materiali erano di granulometria così diversa dalla spiaggia che hanno formato dei banchi di limo instabili provocando le sabbie mobili in cui sono rimasti intrappolati tre passanti.
Chi aveva analizzato la conformità di quei materiali anche questi frutto di dragaggi nello specchio portuale?

6) Nei progetti della Sales (non nelle nostre catastrofiche previsioni) si prevede da un lato un insabbiamento di circa 3.000 mc annui del porto e dall'altro un'impatto erosivo sull'arenile a sud della struttura (a nord doveva esserci un accumulo) stimato tra i 5 e i 10.000 mc annui. Venne detto che parte delle sabbie dragate potevano essere usate per il ripascimento. Oggi ci accorgiamo che sarà evidentemente impossibile. Dunque da dove saranno presi i materiali per il ripascimento? Dopo trent'anni di gestione Sales, l'approdo torna nelle mani del Comune. Quali costi dovranno essere sostenuti da tutti noi per dragare questa struttura e per reperire contestualente le migliagia di tonnellate di materiali per i ripascimenti?

Risposte attendesi. Nel frattempo ci possiamo godere ancora le parole del Sindaco sul giornalino del Comune: "In particolare mi riferisco a tutte le strumentalizzazioni, gli esposti alla Procura, i ricorsi al TAR, gli attacchi gravissimi ai Sindaci, rappresentati come persone spregiudicate e dominate da comitati d'affari. Tutte azioni volte a rovinare l'immagine della nostra cittadina..."

Ber N

lunedì 3 marzo 2008

Qualità

Chi fa subito chiasso perché al posto della battigia ci sono le sabbie mobili non ha ancora capito niente della lungimiranza dell’Amministrazione.

il Sindaco nel suo articolo sul giornalino del Comune, si chiede (retoricamente) “Quant’è difficile avviare una stagione di cambiamento per un paese”. Verrebbe da dire che dipende dal cambiamento, forse se al posto della spiaggia, una località turistica si ritrova una pietraia costellata di sabbie mobili è naturale, non se ne abbia il Sindaco e la sua lungimiranza politico amministrativa, che qualcuno ci tenga ad esprimere una posizione differenziata.

Tuttavia guardiamo ai fatti, tocchiamo con mano la diversificazione turistica che quest’Amministrazione ha creato: sabbie mobili stile Amazzonia, pietraie sul mare stile Civitavecchia, Palazzine di nuova edificazione stile Torvajanica, impossibilità di tracciare un limite urbano e sostanziale, scomparsa delle campagne stile abusivismo imperante… Questo è un elenco non esaustivo, ci sarebbe molto altro da aggiungere ma non vogliamo annoiarci. Venire a San Vincenzo significa godere del cemento di periferie degradate, potersi tagliare i piedi su sassi affilati per poi rischiare di essere risucchiati dalla battigia.

Una vacanza all’avventura, mancano i coccodrilli per rendere più accattivante la passeggiata lungomare dei turisti. I residenti, con un territorio di tale qualità, non hanno bisogno di vacanze.

Intanto il blog del Forum del Centrosinistra diventa contenitore di suggerimenti COSTRUTTIVI per l’Amministrazione. Suggerite altri modelli da scopiazzare e aiutate un Sindaco che ha così tanta voglia di cambiare il paese che non si è neppure fatto quel paio di domande assolutamente fondamentali: perché cambiare e come cambiare.

Forse però queste sono, sempre come racconta il Sindaco sul giornalino del comune, “attacchi gravissimi ai Sindaaci” oppure “azioni volte a rovinare l’immagine della nostra cittadina e a farle perdere i suoi riconoscimenti positivi, come la bandiera blu” (grassetto nostro). Il buon cittadino moderno deve essere contento delle sabbie mobili, del cemento che consuma il territorio e dell’autoritarismo con cui vengono prese le decisioni.

Ber N

giovedì 27 dicembre 2007

RInCORSO DI VOLATA


MI SCAPPA UN RICORSO

L’amministrazione ricorre istintivamente al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR.

La fretta è così tanta che la Giunta delibera il ricorso contro la sentenza del TAR di cui non conosce le motivazioni.

MI RICORRO ADDOSSO

La Delibera di Giunta con cui si ricorre al Consiglio di Stato ha una logica tutta sua che più o meno è così sintetizzabile:
  • Siccome il TAR non ha dato la sospensiva ai lavori e le opere sono iniziate
  • Siccome le opere sono iniziate e sarebbe un gran peccato buttare via tutto
  • Siccome buttare via tutto sarebbe grave pregiudizio per il Comune e danno economico per la ditta;
  • Siccome non vogliamo un dispiacere noi e neppure vogliamo che l’abbia la ditta,
  • Siccome s’ha ragione
  • Siccome non vogliamo interrompere le opere
    ALLORA
  • Si ricorre.
Di fronte a ragionamenti tanto raffinati si ha l’impressione che l’Amministrazione si sia ricorsa addosso.

TRA DITTA E PARTITO NON METTERE IL DITO

Ancora una volta, per rendere chiaro all’universo intero l’assenza di confini tra l’interesse privato e l’interesse pubblico in nome del quale agisce l’Amministrazione, la Giunta si preoccupa di ricorrere non solo per salvaguardare l’operato del Comune, ma anche il portafoglio della ditta!

Nella delibera sta scritto a chiare lettere: “…gli effetti della sentenza (del TAR) sarebbero notevolmente pregiudizievoli per il Comune e per la ditta appaltatrice”. Ma la ditta è liberissima di tutelarsi senza che il Comune ci metta il nome.

Per questa splendida concezione dell’interesse pubblico si fanno particolari complimenti al Partito dei Comunisti Italiani che, con il suo rappresentante in Giunta, ha approvato l’ennesimo documento “comunista” di questa maggioranza.

TARpati sogni di gloria

Evidentemente la maggioranza ha accolto la sentenza del TAR nel peggiore dei modi. Anziché agire come sarebbe logico attendersi da un’Amministrazione comunale rifacendosi ad un principio di precauzione e sospendendo le opere, si è permesso alla ditta di accelerare i lavori. Anziché attendere le motivazioni relative alla sentenza per poi valutarle nel merito, si è ricorso alla cieca in Consiglio di Stato adducendo le motivazioni che ho qui sopra sintetizzato e che verranno pubblicate integralmente su questo blog.

Ma l’Amministrazione attuale, come può essere così ciecamente certa dell’operato dell’Amministrazione precedente che ha approvato il progetto definitivo? Come può la Giunta di San Vincenzo avere tutta questa certezza d’infallibilità nella Valutazione d’Impatto Ambientale redatta dalla Regione Toscana nel lontano 2002?

Presentare un ricorso prima di conoscere le motivazione assomiglia più alla reazione istintiva di chi vede minacciati i propri sogni di gloria anziché alla razionale scelta di un’Amministrazione comunale desiderosa di produrre documenti completamente trasparenti e legittimi.

Comunque domani in Consiglio Comunale alle 17:30 ci sarà occasione di parlare anche di questo: siamo stati previdenti ed abbiamo depositato un’interrogazione sulla sentenza del TAR.

Ber N

lunedì 17 dicembre 2007

GLI STUPITI.


Altro pezzo da maestro sulla sentenza del TAR. Confcommercio e Confesercenti brillano in un intenso comunicato comparso oggi sul Tirreno.

Tema: la sentenza (sbagliata) del TAR. Il testo non delude le aspettative è ritmato e concreto, peccato che ormai è tardi per musicarlo e farlo partecipare allo Zecchino d’oro 2007. Le rappresentanti delle associazioni sono proprio tanto stupite dalla sentenza del TAR che ha giudicato illegittimi gli atti del porto. Tale sospetto non aveva mai sfiorato le associazioni di categoria. Come pensare che un progetto così trasparente e accurato possa essere illegittimo!

Nonostante quel progetto sia stato al centro di una forte opposizione politica negli ultimi vent’anni, nonostante le raccolte di firme, le denunce pubbliche sulle carenze di studi e sulla prevista erosione della costa, nonostante una sequenza impressionante di ESPOSTI ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA promossi dal Forum del Centrosinistra, Rifondazione, Legambiente e singoli cittadini, nonostante l’ex Sindaco sia diventato Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Marina di San Vincenzo, nonostante la variante in corso d’opera difficilmente conciliabile con una gara d’appalto, nonostante… limitiamoci a questo, pare sufficiente, dicevamo nonostante tutto ciò e molto altro, oggi, d’innanzi ad una sentenza negativa del TAR, Confcommercio e Confesercenti trasecolano.

Il bello però è che i rappresentanti delle categorie che più risentiranno dei danni provocati agli arenili e all’immagine del paese, si sbracciano ad auspicare che i lavori proseguano velocemente perché… Già, perché? Ma per la crescita, no? Per il turismo, per i nostri figli, per il futuro, per l’economia e per molto altro.

E perché le associazioni di categoria hanno fretta proprio adesso? Mentre il Comune ha permesso che l’azienda perdesse sette mesi per elaborare una variante tesa all’aumento dei propri guadagni, Confcommercio e Confesercenti non sono scese in piazza per la ripresa dei lavori. Oggi invece, quando non si tratta di far guadagnare di più la Sales ma di RISPETTARE LA SENTENZA DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO, ecco che le due organizzazioni si sentono minacciate dai ritardi.

Tantopiù che, proseguendo nel ragionamento, la sentenza del TAR DEVE ESSERE SBAGLIATA perché Confcommercio e Confesercenti “ritengono poco probabile che organismi come il Comune di San Vincenzo, la Regione Toscana, la Capitaneria di Porto, due o tre Ministeri e comunque tutte le componenti della Conferenza dei servizi non si siano rese conto, all’epoca, di avallare un’opera contenente i caratteri dell’illegittimità. Anche da qui lo sconcerto per la sentenza del Tar, che si attende di conoscere nel merito.”

Infine l’auspicio in stile Nostradamus affinché “si faccia adesso esercizio di determinazione e che l’opera sia ultimata in tempi rapidi, affinché inizi a svolgere la sua funzione, che (le associazioni di categoria) ascrivono tra quelle fondamentali per la crescita economica del paese”. La seconda parte è di facile interprestazione e, per me, si traduce più o meno così: Caro Sindaco, siamo con te e con le ruspine che giocano a buttare i sassi in mare quindi, per favore, infischiatene della sentenza del TAR e dello stato di diritto.
La prima parte dell’auspicio è più misteriosa: che significa fare esercizio di determinazione? È più o meno divertente rispetto a fare esercizio di autoerotismo? Segue le stesse dinamiche?

È bello vedere che qualcuno ancora crede che il porto possa rendere radioso il nostro futuro. Ciò farà sentire la maggioranza meno sola e, umanamente, non può che far piacere. Naturalmente non si spiega il come e il perché il porto giovi al paese, ma questo non è richiesto, basta dire crescita e sviluppo. Peccato che Confcommercio e Confesercenti non abbiano avuto la prontezza di chiudere con una citazione:
“E penso di sentirmi confusa e felice” (Carmen Consoli)

Ber N

sabato 8 dicembre 2007

Qualità: liberi dall'orizzonte



Un altro importante obiettivo dell'Amministrazione Biagi vicino dall'essere raggiunto: il tramonto in collina.

Ma chi l’ha detto che a San Vincenzo il sole tramonta sul mare? L’ora di cambiare musica è arrivata anche per il caro astro. Visto però che la terrà si è cortesemente rifiutata di ruotare al contrario, l’Amministrazione ha ben pensato di rivoltare San Vincenzo come un calzino.

Ecco che la terrazza a mare di piazza Grandi (chimera) è diventata terrazza ai monti. è il classico caso della montagna e di Maometto.

Pare che alcuni scocciatori abbiano protestato per la novità (c’è sempre qualche rompicoglioni che si oppone alle novità) ed altri si siano lamentati del fatto che il vento di mare porterebbe a spasso per il paese nuvole di trincea.

Siamo sicuri che i forestieri ignari delle caratteristiche dell’Amministrazione sanvincenzina penseranno ad un prossimo sbarco dei saraceni e a delle fortificazioni sbrigative. Si fa notare che non ci pare esista traccia alcuna di questo deposito di enormi proporzioni nei progetti del porto (d’altra parte annullati completamente dalla sentenza del TAR) e dunque viene spontaneo chiedersi quale ragione abbia determinato la trincea che svetta in piazza Chimera.

Probabilmente trattasi di un’opera richiesta per l’ottenimento della certificazione di qualità ambientale EMAS. Visto infatti che il primo rapporto dell’EMAS mette in luce delle sciocchezzuole come il fatto che il depuratore della Valle operi senza autorizzazione dal lontano 2001 (e che in caso di sversamento a mare di liquami non trattati il Comune non sia neppure avvertito), probabilmente in Comune si è pensato ad una misura compensativa.

Il bottino che va in mare così com’è è un punto a sfavore, ma volete mettere avere una bella trincea vista mare?

Ber N

venerdì 7 dicembre 2007

Pensatori sinistri



Rifondazione Comunista interviene sulla sentenza del TAR ponendo la questione morale. Le reazioni sono da incorniciare: ve le proponiamo.

Su tutte, non se ne abbiano a male le altre, brilla e primeggia per dimostrazione d’autonomia politica e di libertà di pensiero quella del compagno Bettini in rappresentanza del Partito dei Comunisti Italiani.

«Non vogliamo prendere le distanze dalla responsabilità di guida del territorio. Non credo che sarebbe utile confinarci a un ruolo di semplice testimonianza e di opposizione dura. Il Partito democratico non può essere visto come un nemico ma come un soggetto con cui confrontarsi e non certo con cui porsi in antitesi»

E ancora: «È bene leggere le motivazioni dei giudici amministrativi prima di esprimere un giudizio approfondito. - dice Bettini - La commistione tra politica e affari denunciata da Favilli e Bertini è un’affermazione grave, che dovrebbero chiarire in modo circostanziato. E se hanno le prove che le decisioni in materia di sviluppo economico e di assetto del territorio sono figlie del malaffare è loro dovere denunciarle a chi di competenza» Giova precisare che nel comunicato di Rifondazione si rivendicava con orgoglio di aver esposto la condotta dell’Amministrazione alla Procura della Repubblica. A chi avrebbero dovuto essere esposti i fatti secondo i Comunisti italiani se non alla Procura?

Strano piuttosto che qualche dubbio sull’eventualità che a San Vincenzo possano esistere legami tra il livello politico e il mondo degli affari non sia venuto ai compagni del PdCI saldamente in maggioranza e rappresentati nelle Giunte Roventini e Biagi (addirittura nell’ultimo mandato Roventini il PdCI esprimeva il Vicesindaco con delega al PORTO).

Ma c’è anche qualcosa che secondo i compagni del PdCI va bene a San Vincenzo: il piano di Rimigliano. Infatti la soluzione ventilata dall’Amministrazione, evidentemente proletario-comunista, entusiasma il partito di Diliberto che non vede l’ora di poter costruire questo monumento alla tutela dei beni collettivi che sarà la speculazione edilizia di Rimigliano. "La sinistra o esprime un progetto alternativo di società, oppure non è."

Il democratico PD si esprime in modo piuttosto sgrammaticato (per come riportato sulla stampa, può darsi siano taglia incolla non riusciti) nella forma ma vuoto nei contenuti. Se proprio volete leggere l’invettiva contro Rifondazione che ha usato toni che “oltrepassano la polemica politica e vanno a colpire la rispettabilità ed onorabilità delle persone” leggete il Tirreno di oggi.

Semplice il commento dello SDI. In sostanza il partito ha fiducia nell’operato dell’Amministrazione, rispetta il percorso della giustizia e auspica ,piuttosto paradossalmente, che i lavori non vengano interrotti. Ma se sono illegittimi dato che il TAR ha annullato tutti gli atti, come possono continuare?

Mentre scegliete il miglior commento politico dei partiti, seguite il consiglio di un commentatore anonimo, e fate visita alla pagina di Wikipedia, l’enciclopedia libera, dedicata a San Vincenzo. Cliccate il seguente link http://it.wikipedia.org/wiki/San_Vincenzo_(LI)

Ber N

giovedì 6 dicembre 2007

COMMENTI

Sono arrivati alcuni commenti sulla sentenza del TAR. Giustamente "Ottone di Sassonia" ha pubblicato l'intero documento che proponiamo a tutti come post e un altro visitatore anonimo ha ricordato un paio di gustosi interventi...
Ringraziamo i due visitatori e invitiamo tutti a commentare i post.
Ottone di Sassonia said...
REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale
per la TOSCANA

TERZA SEZIONE

composto dai Signori: ANGELA RADESI Presidente
GIUSEPPE DI NUNZIO Cons. , relatore
RAFFAELE POTENZA Cons.

ha pronunciato il

DISPOSITIVO DI SENTENZA

Sul ricorso 2087/2002 proposto da:
BERSOTTI FAUSTO,CIATTI GIULIO, FERRARO ADRIANA, CORTI LAURA, BERSOTTI CHIARA, ACERBI PAOLA, BERTINI ALBA, DOGLIONE ROBERTO e
PARIGI BIANCA (ORA BERSOTTI CHIARA) ATTO DI RIASSUNZIONE

rappresentati e difesi da:
VAGLIO GIOVANNI
con domicilio eletto in FIRENZE
VIA RICASOLI N. 40
presso
SEGRETERIA T.A.R.

contro

COMUNE DI SAN VINCENZO
rappresentato e difeso da:
GRASSI RENZO
con domicilio eletto in FIRENZE
VIA CAVOUR N. 64
presso CAPECCHI LUCA

PRESIDENTE CONFERENZA DI SERVIZI D.P.R. 509/9, non costituitosi in giudizio;

REGIONE TOSCANA
rappresentato e difeso da:
VINCELLI GIUSEPPE
con domicilio eletto in FIRENZE
AVVOCATURA REGIONALE VIA CAVOUR 18
presso la sua sede

COMPARTIMENTO MARITTIMO DI LIVORNO
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
MINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
CAPITANERIA DI PORTO DI LIVORNO
tutti rappresentati e difesi da:
AVVOCATURA DELLO STATO
con domicilio eletto in FIRENZE
VIA DEGLI ARAZZIERI 4
presso la sua sede
per l'annullamento
- del verbale di conferenza di servizi approvato in data 29 luglio 2002 e pubblicato all'Albo pretorio comunale sino al 15 agosto 2002 recante approvazione del progetto definitivo relativo all'ampliamento del Porto turistico di San Vincenzo ai fini del rilascio della concessione demaniale;
- di ogni altro atto antecedente o successivo anche sconosciuto ai ricorrenti comunque funzionalmente collegato ai predetti con particolare riguardo per il provvedimento di convocazione della conferenza di servizi ai sensi degli art. 5 e 6 del DPR 2 dicembre 1997;
- la delibera n. 565 del 3 giugno 2002 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 26 del 26 giugno 2002 P. II sez. I di pronuncia di compatibilità ambientale ex art. 14 e segg. della L.R. 78/98 in ordine al progetto inerente l'ampliamento e la ristrutturazione del porto turistico di San Vincenzo;
- del verbale della conferenza di servizi interna allegato alla delibera di Giunta n. 565/2002;
- del rapporto interdisciplinare sull'impatto ambientale del progetto di ampliamento e ristrutturazione del porto turistico di San Vincenzo in quanto atto funzionalmente connesso alla delibera di Giunta n. 565/2002;
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione del giudizio di
CAPITANERIA DI PORTO DI LIVORNO
COMPARTIMENTO MARITTIMO DI LIVORNO
COMUNE DI SAN VINCENZO
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
MINISTERO DELL'INTERNO
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
REGIONE TOSCANA
Visti gli atti della causa;
Visto l’art.23 bis comma sesto della legge 6 dicembre 1971, n.1034, introdotto dalla legge 21 luglio 2000, n.205;
Udito nella pubblica udienza del 29 Novembre 2007 , relatore il Cons. GIUSEPPE DI NUNZIO , l’avvocato A. Cuccurullo, delegato dall'avv. G. Vaglio, R. Grassi, S. Fantappiè delegato dall'avv. G. Vincelli e M. Gambini, avvocato delllo Stato;
Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue:
P. Q. M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, 3^ Sezione, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe, così provvede:
Da atto della rinuncia del ricorrente Bersotti Fausto;
Accoglie il ricorso e, per l'effetto, annulla gli atti impugnati;
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'Autorità Amministrativa.
Così deciso in FIRENZE, in Camera di Consiglio, il 29 novembre 2007;
Depositata in Segreteria ai sensi dell'art. 55 L. 27/4/82, n. 186.
FIRENZE, il 29 Novembre 2007
IL PRESIDENTE
F.to Angela Radesi
L'ESTENSORE IL SEGRETARIO
F.to Giuseppe Di Nunzio F.to Mara Vagnoli Reg. dispositivi

Anonymous said...
«Di Legambiente non so quali siano i motivi, però so per certo che le polemiche sul porto sono il frutto dell´agitazione di un paio di persone che non sanno come perdere tempo e inventano storie false. Anzi sono contento di poter spiegare bene la situazione di San Vincenzo, che rappresenta un modello per tutti gli approdi della Toscana».«A San Vincenzo le correnti tirano da nord verso sud, quindi il vecchio porto ha provocato un accumulo a nord e l’erosione a sud, cioè a Rimigliano. Il comune con la Regione ha fatto l’unica cosa che poteva fare visto che era impossibile togliere il vecchio porto, un armadio di cemento fatto negli Settanta che provocava solo danni: ovvero ha deciso di ampliarlo, peraltro passando solo da 250 a 370 posti barca, migliorando l’impatto ambientale attraverso una diversa sagomatura che permette alla sabbia di passare di sotto e di limitare l’erosione. Inoltre il sindaco si è impegnato a togliere periodicamente la sabbia che non riuscirà a passare per ripascere artificialmente Rimigliano. Ecco perché il porto di San Vincenzo è un esempio di approdo turistico sostenibile».
Ipse dixit05/07/2007 -
Umberto Bianconi, responsabile del settore Logistica, Porti e Aeroporti della Regione Toscana.

martedì 4 dicembre 2007

T. A. R. a. t. i.

Finalmente il TAR si pronuncia sul ricorso promosso da numerosi cittadini, Legambiente, WWF e Rifondazione Comunista circa l’ampliamento del porto.
E avevamo RAGIONE…

Sono cinque anni che attendevamo il verdetto e l’esito è stato favorevole. Il TAR “accoglie il ricorso e, per l’effetto, annulla tutti gli atti impugnati”. Dunque sono annullate (non esistono più) tutte (TUTTE) le delibere che hanno autorizzato il porto, quelle del Comune, quelle della Regione, quelle recenti e quelle datate… TUTTE.

Il dato politico fondamentale è che il Sindaco avrebbe dovuto, come da noi richiesto in una ventina di mozioni (tutte respinte con argomentazioni debolucce ma sostenute da una buona dose d’arroganza), adeguarsi ad un principio di cautela attendendo l’esito del ricorso per autorizzare, eventualmente, i lavori.

Viceversa quest’Amministrazione Comunale ha esposto i cittadini ad un grave danno irreversibile. La domanda che investe la sfera etica dell’azione amministrativa è: per quali interessi lo ha fatto?

Mentre l’ex Sindaco diventava Presidente della società privata che costruisce e gestisce il nuovo porto, l’attuale Sindaco Biagi non si preoccupava della legittimità degli atti che venivano prodotti dall’Amministrazione, ma di come far costruire velocemente alla società di cui l’ex Sindaco era presidente una struttura su cui pendeva un ricorso al TAR!

Siccome poi il privato non ci guadagnava abbastanza perché il mercato si era orientato verso le barche più grosse, l’Amministrazione ha persino deciso di approvare una Variante al progetto -progetto che il TAR ha completamente annullato- con cui si è garantito alla “Marina di San Vincenzo” un consistente sovrappiù di entrate.

Il volano per lo sviluppo, l’opera che sola poteva garantire lavoro e prosperità a questa nostra terra, è stato demolito completamente. Siamo sicuri tuttavia che l’incrollabile certezza dei nostri amministratori non si incrinerà di fronte a certe quisquilie. Amministratori lungimiranti e saggi che hanno approvato atti limpidi ed incontestabili basati su studi certi e approfonditi.

Amministratori che meritano la nostra gratitudine e meritano soprattutto di andare a casa subito e tutti a riposarsi dalla grande fatica d'aver amministrato in modo così degno il nostro paese. Grazie a loro ci troviamo una diga illegittima in mare, un sottopasso a metà sotto la ferrovia, una pietraia indecorosa al posto della spiaggia, le barche dei sanvincenzini sfrattate dal porto, un’utilissima Commissione consiliare temporanea sui lavori del porto, piazza della Chimera simile ad una trincea, lungomare Marconi distrutto, la Torre Galoppini accerchiata, gli stabilimenti balneari, è il caso di dirlo, con l’acqua alla gola e via discorrendo.

Un ultimo pensiero va a chi, in pubblica assemblea, dichiarava solennemente di fidarsi del suo Sindaco (piuttosto che dei propri occhi)… è sempre triste assistere alla morte dell’utopia.

Ber N

lunedì 8 ottobre 2007

Spiaggia estinta

Lo stabilimento "Il Nettuno" all'indomani del ripascimento

Non starebbe a me monitorare il litorale sanvincenzino. C’è la Sales che ci pensa. Tuttavia un’occhiata ogni tanto alla spiaggia la do e non riusco a non vedere. Speriamo non se ne abbia a male l’utilissima “Commissione Consiliare Temporanea sui Lavori d’ampliamento del porto turistico” che vigila sull’intera operazione e dove il Forum non è voluto entrare. Dicemmo allora che non ci interessava controllare che il paese venisse rovinato nei tempi previsti, avevamo altre perversioni. In realtà ora mi dispiaccio di aver perduto un'occasione per andare coi piedi a mollo a constatare l’estinzione della spiaggia.
Bene dunque che persino la Sales riconosca il fenomeno ma cosa si aspetta a dire qual è la soluzione? Infatti se si individua un problema si dovrebbero indicare le soluzioni… Oppure si preferisce aspettare che ghiozzi e cefali raggiungano il secondo piano del Comune per prendere atto della gravità della situazione?

Viene il dubbio che né la Sales né la Commissione Temporanea vogliano dire chiaramente che l’unica soluzione sarebbe la de-costruzione della diga foranea.

L’ampliamento del porto turistico, lo sappiamo, ha provocato un processo erosivo a nord del centro urbano tanto forte quanto inedito ed ha aggravato l’erosione a sud del porto stesso. E la rapidità con cui il mare mangia la spiaggia è quantificabile.

L’arenile sud è stato oggetto, nell’aprile di quest’anno, di un enorme “ripascimento”, operato con mezzi piuttosto grevi invero, che aveva fatto avanzare la linea di costa di qualcosa come 20 metri, in alcuni tratti persino di più.

Fu impressionante vedere come una sola mareggiata portò via tutto quanto i tubi della Sales avevano scaricato sulla costa in settimane. Nello specchio del nuovo porto turistico c’erano qualcosa come 50.000 metri cubi di sabbia che è stata già spalmata a nord (Viale Marconi) e a sud della costa. Oggi di quei 50.000 metri cubi nulla rimane e in molti tratti la costa è persino indietreggiata.

Per capirsi 50.000 metri cubi sono una quantità pari, ad esempio, ai volumi dei casermoni di via Biserno (quelli davanti alla Coop). Ecco sulle nostre spiagge mancano quei volumi e qualcosa di più.

Il tutto in appena sei mesi. A voi i conteggi.

Ber N

mercoledì 19 settembre 2007

PESCAGHIOZZI - TUTTI NELLA STESSA BARCA (A REMI)



Siamo tutti nella stessa barca, compagni, diamoci una mano. I lavoratori collaborino con gli imprenditori per il bene dell’azienda e sappiano rinunciare ai propri diritti, le amministrazioni collaborino con i grandi soggetti privati per il bene collettivo.

A livello locale, come a livello nazionale è tutto un affrettarsi a dire che non deve esserci conflittualità fra le classi perché le classi non esistono. Non deve esserci un sano rigore nei controlli pubblici sulle attività dei privati perché ora il pubblico e il privato, a braccetto, lavorano per la stessa causa: il bene comune.

Eppure fino a non molto tempo fa, molti dei nostri amministratori pensavano che:
«La volontà del capitalista consiste certamente nel prendere quanto più è possibile. Ciò che noi dobbiamo fare non è di parlare della sua volontà, ma di indagare la sua forza, i limiti di questa forza e il carattere di questi limiti ( Marx, Salario, prezzo e profitto)»

È particolarmente deprimente vedere come questi stessi politici che citavano Marx ora paiono non distinguere più Karl da Groucho. Ecco comunque che il modo per aumentare in futuro le retribuzioni ai lavoratori dipendenti è dare soldi all’imprenditore, il modo per “sviluppare” una località balneare è far fare il bello e il cattivo tempo a qualche grande società privata, e così via. Se siamo sulla stessa barca, non ha senso che ci siano diffidenze.

Nella vicenda del porto di San Vincenzo abbiamo visto un ex Sindaco diventare Presidente del CDA della società privata che gestisce quel porto che lui aveva voluto privato, raro esempio di "collaborazione" fra le Istituzioni e un'azienda. Ora dobbiamo sorbirci gli studi sui vari impatti dei cantieri e delle diga (inquinamento atmosferico e rumoroso, erosione e quant’altro) elaborati dalla Sales stessa. C’è stato detto che anche i conti economici su cui si basa la variante presentata dalla Sales li ha fatti e li ha controllati la Sales stessa. Il Comune s’è fidato, tanto, se siamo tutti nella stessa barca…

Infine a porre il sigillo su quest’ameno clima è intervenuto anche Lorenzo Carapellese, dell’istituto nazionale che osserva i bandi di gara (finanziato anche dal Ministero dunque con soldi pubblici), per tessere le lodi, sciorinando dati approssimativi non aggiornati e pasticciati, del partenariato pubblico-privato. Nel sito che consigliamo calorosamente (http://www.infopieffe.it/vetrina-dei-progetti/il-nuovo-porto-di-san-vincenzo.htm) troverete anche delle interessanti interviste all’attuale Sindaco e all’ex Sindaco che parlava ancora come Presidente della Marina di San Vincenzo. Roba per palati resistenti, vi avvertiamo.

Non diversamente è andata con la Solvay che non solo ha voluto disboscare una valle per farci una ferrovia ma ha anche tagliato venti posti di lavoro e aumentato le quantità escavabili. Il tutto con grande plauso della maggioranza che amministra e con buona pace del bene collettivo.

Insomma i soggetti privati guadagnano sempre di più speculando sui beni collettivi, pochi si arricchiscono al di là di ogni decenza mentre molti faticano ad arrivare alla fine del mese. Non metto in dubbio che siamo tutti sulla stessa barca, viene però il sospetto che noi siamo i vogatori costretti a remare sempre più velocemente con ranci sempre più miseri mentre i nostri compagni imprenditori frustano e l’amministrazione scandisce il ritmo di remata.

Ber N

giovedì 6 settembre 2007

Giudicate voi se questa è spiaggia

Sta finendo l’estate e l’autunno, se farà il proprio mestiere, porterà qualche mareggiata. Ovviamente ne basteranno un paio per dover riportare rena su tutto il litorale urbano di San Vincenzo e seguiranno dibattiti su pennelli e pennellesse.

Io voglio il molo affiorante perpendicolare in masso di cava, io lo voglio parallelo un metro sopra il mare in laterizio, io lo voglio ondulato un metro sotto il livello del mare in foglie di fico d’india, io lo voglio di ossi di seppia verticale a palafitta… a breve ne sentiremo di persino più fantasiose.

Naturalmente, per sottolineare l’ovvio, l’erosione del nostro arenile dipende dalla diga foranea costruita dalla Sales che ha chiesto alcune modifiche sostanziali al progetto tanto da non farlo sembrare più neppure lontano parente dell’originale.

Si dà il caso che l’ampliamento del Porto Turistico sia un intervento pubblico appaltato ad un privato. Dunque è ovvio che il Comune dovrebbe far realizzare l’opera originaria oppure pretendere modifiche che rispondano all’interesse pubblico.

Secondo voi, risponde maggiormente all’interesse pubblico avere dei posti barca più grandi oppure avere la spiaggia? Dunque, visto che anche per le modifiche richieste dalla Sales è necessaria una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale, e pur non volendo sposare la nostra posizione -che resta valida- di dichiarare decaduta la concessione, non era più rispondente all’interesse comune progettare un nuovo profilo della diga riavvicinandola alla costa e magari liberando una parte degli arenili interclusi?

Perché purtroppo una volta fatto il danno, non si torna più indietro. Ora, giacché persino l’Amministrazione s’è resa conto che l’erosione è innescata da quella diga del tutto fuori scala, perché non agire di conseguenza? Sarebbe inquietante che la maggioranza si fosse convinta con i propri argomenti “aspettate di vederlo finito” “l’erosione c’è perché stanno ancora lavorando” e altre simili amenità.

Si preferisce rigare dritto, garantire alla società privata maggiori incassi e rinunciare alla spiaggia. Già, perché i pennelli non servono a nulla e questo lo ammettono tutti, spostano soltanto il problema e offrono un’immagine della spiaggia che è questa.





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domenica 12 agosto 2007

Accadrà?


Lettera aperta al Presidente della Regione Claudio Martini


Sig Presidente,
L’Amministrazione di San Vincenzo ha proposto una serie di modifiche sostanziali al progetto d’ampliamento del porto turistico. Ma è davvero possibile fare quel ci pare? Soprattutto quando si tratta di un Comune. C’è un progetto definitivo del porto che è stato approvato dalla Regione con il limite di 350 posti-barca. Ebbene il Sindaco dichiara sui giornali e fa scrivere sul giornalino del Comune che il porto sarà più grande di quello autorizzato e che ci saranno più posti di quelli autorizzati, quanti non si sa, perché in democrazia è il Sindaco a decidere.
Ma davvero le Istituzioni preposte al rispetto delle regole e delle leggi lasceranno che il Comune faccia carta straccia della Valutazione d’Impatto Ambientale, che ha decretato inderogabilmente 350 posti barca, e permetteranno che un Sindaco cambi a piacimento le carte in tavola e si svincoli da obblighi che ogni cittadino dovrebbe osservare, pena l’immediata denuncia alle Autorità competenti e le sanzioni connesse?
Davvero accadrà che la Provincia, la Regione e tutte le altre Istituzioni di controllo ammetteranno che al posto dell’unico progetto sottoposto a V.I.A. per obbligo di legge ne venga realizzato un altro che travolge i parametri e le misure su cui si fonda l’autorizzazione a costruire? Un progetto, costato 500.000 €, che non è stato autorizzato da nessuno, a parte la Giunta comunale a cui la legge non riconosce alcun potere in materia di V.I.A..
Davvero accadrà che il porto sarà allargato di un ettaro, che ci saranno infilate barche più grosse, che saranno aumentati gli ormeggi, che saranno fatti 11 box nautici e 20 posti macchina in più e che saranno cambiate le piazze snaturando così il progetto definitivo approvato dalla Regione Toscana?
Ad un cittadino che volesse modificare le misure della propria casa in costruzione, o ampliare di 20 cm la veranda, o costruire un box di un metro per un metro in giardino senza autorizzazione come risponderebbero le istituzioni?
Siccome le regole devono essere rispettate da tutti e siccome noi sosteniamo la necessità delle regole ed abbiamo fiducia nelle Istituzioni che se ne fanno garanti, riteniamo non ammissibile che a contravvenirle sia proprio un Comune.
Se è altrimenti, vorrà dire che non abbiamo capito niente, ma noi cittadini ci aspettiamo che a spiegarcelo siano le Istituzioni che hanno anche questo tra i loro compiti.
In attesa di un gentile riscontro inviamo cordiali saluti.

Consiglieri comunali del Forum del Centrosinistra per San Vincenzo

Nicola Bertini
Fausto Bersotti