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sabato 14 marzo 2009

GHIOZZONEWS - Sabbia grossolana e polvere di stelle

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Qualche giorno fa, l’Assessore ai lavori pubblici ha rilasciato alcune dichiarazioni sui lavori del porto. A parte gli errori grossolani sull’inizio dei lavori (febbraio 2006 mentre per l’assessore si è iniziato in autunno), a parte la grossolana dimenticanza delle pause estive a cui l’assessore attribuisce i ritardi (in realtà le pause estive erano calcolate nei tre anni previsti e non sono neppure state rispettate), colpisce l’affermazione di alto valore tecnico e scientifico a proposito della sabbia grossolana.
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A nord del porto ci sarebbe ancora la "sabbia grossolana", e non i sassi come aveva affermato la giornalista. Bisognerà mettere dei cartelli ben visibili ed in diverse lingue. Immaginate che un bambino chieda ai genitori: «Posso giocare con la sabbia?» e i genitori sprovveduti non siano a conoscenza della differenza scientifica tra sabbia e sabbia grossolana.
Il titolo della stampa il giorno dopo sarebbe:
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Bambini giocano con “sabbia grossolana” a nord del porto.
Due costole e tre falangi fratturate. Al pronto soccorso affermano "mai vista sabbia simile"
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Immaginate ancora che un bambino chieda di costruire un castello di sabbia (grossolana). Beh, organizziamoci, ci vorrà una valutazione d’impatto ambientale perché se il bambino è, come molti, bravo, ci ritroviamo un’altra torre Galoppini in lungomare Marconi.
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In fondo se l’Assessore ai lavori pubblici parlasse con Berlusconi potrebbe dargli un prezioso consiglio su come “rilanciare” l’edilizia senza correre il rischio di passare per cementificatore: sabbia grossolana e polvere di stelle armata.
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È bello assai avere il dono dell’eufemismo.
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BerN
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mercoledì 24 settembre 2008

Buco nell'acqua

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No. Neppure nelle dimensioni e nei dettagli progettuali il nuovo stabilimento balneare, edificato grazie all’Amministrazione Biagi sul fosso delle Prigioni, è accettabile.
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Questo non secondo noi, pericolosi estremisti del Forum del Centrosinistra, ma secondo il Consiglio di Stato che ha disposto una bella cura dimagrante alle strutture dello stabilimento balneare.
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L’esito del contenzioso è interessante perché dimostra ancora una volta come, prescindendo per un istante dalla valutazione sulle scelte politiche dell’Amministrazione, persino da un punto di vista tecnico, l’Amministrazione comunale produca progetti che non garantiscono i cittadini.
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Questo naturalmente a svantaggio della collettività e dei comuni cittadini stessi, che devono ricorrere ai tribunali un giorno per la visuale del mare, il giorno dopo per la scomparsa di un parco pubblico e via discorrendo.
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Nel redigere il Piano Spiaggia, l’Amministrazione era a conoscenza del fatto che dietro ai nuovi stabilimenti sono presenti cittadini con i loro sacrosanti diritti?
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Pare impossibile che non lo fosse. Fatto sta che se il progetto di via del Tirreno non garantiva i diritti dei cittadini ivi residenti, è legittimo temere che anche i progetti degli altri DUE NUOVI stabilimenti balneari aggiunti da Biagi a discapito dell’arenile libero, possano contenere simili vizi.
Nel frattempo non dimentichiamo il dato fondamentale: la scomparsa di un bene collettivo come la spiaggia libera e l’asservimento dell’arenile agli interessi di alcuni fortunati cittadini.
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Non c’è infatti dettaglio progettuale che possa rendere più accettabile la perdita di migliaia di metri quadri di arenile sottratti alla collettività e trattati come una merce su cui guadagnare il più possibile.
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Ecco la vera colpa politica dell’Amministrazione Biagi: aver aggiunto ad un litorale già in difficoltà, altri TRE stabilimenti balneari che estingueranno definitivamente la spiaggia libera del nostro comune.
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In realtà potremmo ancora far qualcosa. Due stabilimenti balneari non esistono ancora e possono tranquillamente essere eliminati dal piano spiaggia. BASTA CHE I CITTADINI LO VOGLIANO.
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BerN
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venerdì 4 aprile 2008

Glasnost


Non ci sono nuove concessioni. Il nuovo piano spiaggia è in “riduzione”. Abbiamo difeso la spiaggia libera.
Q
Quando, in ogni sede, il Forum del Centrosinistra provava ad obiettare che non era vero niente, le reazioni erano persino indignata, del tipo: “ma dico io, come vi viene in mente che un’Amministrazione responsabile decida di concedere ancora arenile quando già così poca spiaggia è rimasta per la libera fruizione!”

Visto che un anno e mezzo fa, quando il Piano spiaggia fu approvato, le nostre considerazioni non ebbero grande successo di pubblico, vediamo se oggi, con i piloni affioranti sulla spiaggia, qualcuno in più ci sta a sentire.

Rispetto a quanto vedete oggi sulla spiaggia, il nuovo piano prevede un nuovo stabilimento balneare in corrispondenza di Via dell’Orata, un altro (quello in costruzione) in via del Tirreno, e lo spostamento anziché la semplice demolizione del Bucaniere che, secondo i piani precedenti non sarebbe esistito più mentre ora dovrà essere ricollocato su quel che resta di lungomare Marconi. Per quest’ultimo intervento, oltre alla riconosciuta abilità di Fuksas per il progetto, servirà un autentico miracolo che riporti la sabbia a nord del porto altrimenti gli ombrelloni dovranno essere piantati con la trivella.

Considerate che dall’anno scorso ci sono 700 metri di spiaggia in meno grazie allo sviluppo del porto. Considerate che grazie al conseguente sviluppo dell’erosione un altro chilometro di spiaggia è ridotto e dequalificato.

Ricordiamo inoltre che TUTTA la spiaggia di Rimigliano è stata definita SPIAGGIA LIBERA ATTREZZATA, ovvero una spiaggia dove alcuni soggetti potranno noleggiare ombrelloni e sdraio.

C’è poco da dire o commentare, ci fa piacere che i progetti siano griffati e che si esprimano in forme articolate e fantasiose ma occorre che i cittadini si mobilitino per ottenere uno scopo preciso: l’eliminazione delle nuove concessioni demaniali. Non è tollerabile che venga sottratto un metro quadro in più alla libera fruizione.

La spiaggia è un bene comune, la sua privatizzazione è un danno collettivo.

Ber N

domenica 30 marzo 2008

Dai disfattisti ai salami

PRIMA PARTE

Il Sindaco Biagi, tre anni fa, accompagnato dal tecnico Filippi, andava assicurando che il porto non provocava erosione. Chi osava ricordargli che nei progetti da lui approvati si diceva il contrario era tacciato di DISFATTISMO.

Alla prima mareggiata il mare sbatteva violentemente sul muro di quel che resta di Viale Marconi. Tuttavia l’erosione non esisteva e il Sindaco andò, sempre accompagnato dal tecnico Filippi, a rilasciare un’intervista sul tratto di “spiaggia” interessato.

Si racconta che tornò nel palazzo comunale fradicio e ricoperto di posidonia. Tuttavia l’erosione continuava a non esistere. Esistevano due metri d’acqua sopra la spiaggia ma trattavasi di letargo della rena.

FINE PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

L’erosione forse, e diciamo FORSE, esiste ma non è causata dal porto. Questa l’interessante teoria che si sviluppò subito dopo in Comune. C’era bisogno di scaricare dei materiali sulla costa ma l’erosione esisteva anche altrove (specialmente dove esistevano grandi approdi) dunque non poteva essere colpa del porto.

L’idea era troppo strampalata persino per San Vincenzo. Doveva essere cambiata.

FINE SECONDA PARTE

TERZA PARTE

L’erosione forse c’è ed è colpa del CANTIERE del porto. Quando il porto sarà finito, l’erosione, come per magia, sparirà per sempre.

Questa teoria sopravvive ancora oggi nonostante qualche sfrontato abbia portato molti esempi decisamente contrari. Tra i pregi di quest’idea c’è la versatilità estrema: c’è chi riesce a farla convivere con i massicci e crescenti “ripascimenti” e soprattutto con l’ultima grande teoria…

FINE TERZA PARTE

QUARTA PARTE ovvero SALAMI DI SABBIA SUI FONDALI (hai voglia di be' ova bimbo!)

L’erosione c’è. Si paga un professionista per un bel progetto antierosione perché sono cambiate le correnti in seguito alla costruzione del porto. Il professionista inventa quanto segue: salami di sabbia sui fondali e nuove secche artificiali da creare sversando in mare massi su massi (magari quelli della SALES).

Siamo sconcertati. Allora l’erosione esiste. Allora il Sindaco, accompagnato da Filippi, quando garantiva ai cittadini che la costa non avrebbe risentito del porto stava scherzando. Meno male che arriva a rassicurarci la proposta dei salami di sabbia che è accattivante e aiuterà il made in Italy soprattutto in momenti di crisi delle esportazioni dovute al crollo d’immagine della mozzarella di bufala campana.

Avanti con il salame di sabbia di San Vincenzo! Auguriamoci che alla prossima edizione della Palamita ci sia spazio anche per questa tipicità.

Ber N

domenica 9 marzo 2008

Fanghi termali

Dopo Bagnoli c'è San Vincenzo a mandare i fanghi nelle vasche di colmata del porto di Piombino.

Dobbiamo smaltire 8.000 metri cubi di rifiuti speciali nelle vasche di colmata di Piombino. I rifiuti in questione sono quelli derivanti dal dragaggio del porto per ottenere un fondale di 80 centimetri più profondo.
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Qualcosa però non quadra nei conti della "perla della Riva degli Etruschi" più volte bandiera blu e in corsa per la prestigiosa certificazione ambientale EMAS. In modo molto distaccato è oggi opportuno porre alcune domande/quesiti all'Amministrazione.

1) I materiali che sono stati usati per i vari "ripascimenti" (escluso il primo realizzato con la sabbia di lungomare Marconi) non erano forse frutto di dragaggi dei fondali? Chi aveva analizzato quei materiali, quali sono state le risultanze?

2) Se i materiali che la Sales tirerà su dal fondale devono essere smaltiti in vasca di colmata, sono evidentemente da classificarsi come "rifiuti speciali". Non fatichiamo a crederlo visto che le sabbie di un porticciolo sono contaminate da metalli pesanti in quantità molto elevate. Dunque le "sabbie" che le benne dragano dal fondale lungo le nuove dighe, sono anch'esse rifiuti speciali? Se sì perchè vengono "liberate" semplicemente fuori dalla diga in modo che si possano depositare da tutte le parti?

3) Nell'estate scorsa, in piena stagione balneare, ci fu un dragaggio di materiali che durò due settimane. In quei giorni i bagnanti sguazzavano nei fanghi sollevati dalle benne. Chi aveva analizzato la congruità di quelle schifezze?

4) Ammesso e non concesso che le analisi in tutte le circostanze sopra richiamate siano state effettuate (naturalmente da soggetti diversi dalla Sales), come si può spiegare logicamente che i materiali di cui sopra fossero "sabbie" utilizzabili per il ripascimento e quelli di cui si parla oggi, uguali sia per collocazione che per esposizioni a fonti di inquinamento, siano così rischiosi da dover essere collocati in vasca di colmata?

5) Il celeberrimo "monte Sales" rimosso nei giorni scorsi e rovesciato nell'arenile sud ha trasformato il litorale in una riva melmosa (per fortuna è arrivata una breve mareggiata qualche giorno fa). I materiali erano di granulometria così diversa dalla spiaggia che hanno formato dei banchi di limo instabili provocando le sabbie mobili in cui sono rimasti intrappolati tre passanti.
Chi aveva analizzato la conformità di quei materiali anche questi frutto di dragaggi nello specchio portuale?

6) Nei progetti della Sales (non nelle nostre catastrofiche previsioni) si prevede da un lato un insabbiamento di circa 3.000 mc annui del porto e dall'altro un'impatto erosivo sull'arenile a sud della struttura (a nord doveva esserci un accumulo) stimato tra i 5 e i 10.000 mc annui. Venne detto che parte delle sabbie dragate potevano essere usate per il ripascimento. Oggi ci accorgiamo che sarà evidentemente impossibile. Dunque da dove saranno presi i materiali per il ripascimento? Dopo trent'anni di gestione Sales, l'approdo torna nelle mani del Comune. Quali costi dovranno essere sostenuti da tutti noi per dragare questa struttura e per reperire contestualente le migliagia di tonnellate di materiali per i ripascimenti?

Risposte attendesi. Nel frattempo ci possiamo godere ancora le parole del Sindaco sul giornalino del Comune: "In particolare mi riferisco a tutte le strumentalizzazioni, gli esposti alla Procura, i ricorsi al TAR, gli attacchi gravissimi ai Sindaci, rappresentati come persone spregiudicate e dominate da comitati d'affari. Tutte azioni volte a rovinare l'immagine della nostra cittadina..."

Ber N

lunedì 3 marzo 2008

Qualità

Chi fa subito chiasso perché al posto della battigia ci sono le sabbie mobili non ha ancora capito niente della lungimiranza dell’Amministrazione.

il Sindaco nel suo articolo sul giornalino del Comune, si chiede (retoricamente) “Quant’è difficile avviare una stagione di cambiamento per un paese”. Verrebbe da dire che dipende dal cambiamento, forse se al posto della spiaggia, una località turistica si ritrova una pietraia costellata di sabbie mobili è naturale, non se ne abbia il Sindaco e la sua lungimiranza politico amministrativa, che qualcuno ci tenga ad esprimere una posizione differenziata.

Tuttavia guardiamo ai fatti, tocchiamo con mano la diversificazione turistica che quest’Amministrazione ha creato: sabbie mobili stile Amazzonia, pietraie sul mare stile Civitavecchia, Palazzine di nuova edificazione stile Torvajanica, impossibilità di tracciare un limite urbano e sostanziale, scomparsa delle campagne stile abusivismo imperante… Questo è un elenco non esaustivo, ci sarebbe molto altro da aggiungere ma non vogliamo annoiarci. Venire a San Vincenzo significa godere del cemento di periferie degradate, potersi tagliare i piedi su sassi affilati per poi rischiare di essere risucchiati dalla battigia.

Una vacanza all’avventura, mancano i coccodrilli per rendere più accattivante la passeggiata lungomare dei turisti. I residenti, con un territorio di tale qualità, non hanno bisogno di vacanze.

Intanto il blog del Forum del Centrosinistra diventa contenitore di suggerimenti COSTRUTTIVI per l’Amministrazione. Suggerite altri modelli da scopiazzare e aiutate un Sindaco che ha così tanta voglia di cambiare il paese che non si è neppure fatto quel paio di domande assolutamente fondamentali: perché cambiare e come cambiare.

Forse però queste sono, sempre come racconta il Sindaco sul giornalino del comune, “attacchi gravissimi ai Sindaaci” oppure “azioni volte a rovinare l’immagine della nostra cittadina e a farle perdere i suoi riconoscimenti positivi, come la bandiera blu” (grassetto nostro). Il buon cittadino moderno deve essere contento delle sabbie mobili, del cemento che consuma il territorio e dell’autoritarismo con cui vengono prese le decisioni.

Ber N

lunedì 8 ottobre 2007

Spiaggia estinta

Lo stabilimento "Il Nettuno" all'indomani del ripascimento

Non starebbe a me monitorare il litorale sanvincenzino. C’è la Sales che ci pensa. Tuttavia un’occhiata ogni tanto alla spiaggia la do e non riusco a non vedere. Speriamo non se ne abbia a male l’utilissima “Commissione Consiliare Temporanea sui Lavori d’ampliamento del porto turistico” che vigila sull’intera operazione e dove il Forum non è voluto entrare. Dicemmo allora che non ci interessava controllare che il paese venisse rovinato nei tempi previsti, avevamo altre perversioni. In realtà ora mi dispiaccio di aver perduto un'occasione per andare coi piedi a mollo a constatare l’estinzione della spiaggia.
Bene dunque che persino la Sales riconosca il fenomeno ma cosa si aspetta a dire qual è la soluzione? Infatti se si individua un problema si dovrebbero indicare le soluzioni… Oppure si preferisce aspettare che ghiozzi e cefali raggiungano il secondo piano del Comune per prendere atto della gravità della situazione?

Viene il dubbio che né la Sales né la Commissione Temporanea vogliano dire chiaramente che l’unica soluzione sarebbe la de-costruzione della diga foranea.

L’ampliamento del porto turistico, lo sappiamo, ha provocato un processo erosivo a nord del centro urbano tanto forte quanto inedito ed ha aggravato l’erosione a sud del porto stesso. E la rapidità con cui il mare mangia la spiaggia è quantificabile.

L’arenile sud è stato oggetto, nell’aprile di quest’anno, di un enorme “ripascimento”, operato con mezzi piuttosto grevi invero, che aveva fatto avanzare la linea di costa di qualcosa come 20 metri, in alcuni tratti persino di più.

Fu impressionante vedere come una sola mareggiata portò via tutto quanto i tubi della Sales avevano scaricato sulla costa in settimane. Nello specchio del nuovo porto turistico c’erano qualcosa come 50.000 metri cubi di sabbia che è stata già spalmata a nord (Viale Marconi) e a sud della costa. Oggi di quei 50.000 metri cubi nulla rimane e in molti tratti la costa è persino indietreggiata.

Per capirsi 50.000 metri cubi sono una quantità pari, ad esempio, ai volumi dei casermoni di via Biserno (quelli davanti alla Coop). Ecco sulle nostre spiagge mancano quei volumi e qualcosa di più.

Il tutto in appena sei mesi. A voi i conteggi.

Ber N

martedì 2 ottobre 2007


Per chi non ha raccolto l'invito ad andare a vedere di persona l'erosione in atto alla Conchiglia, ecco come si presenta la spiaggia proprio al confine nord del Comune. Potete notare, oltre alla panchina che emerge essendo scomparsa la sabbia, tracce di trattori che ancora scorrazzano sull'arenile e uno "scalino" di trenta centimetri sulla sinistra. Bello eh?

giovedì 6 settembre 2007

Giudicate voi se questa è spiaggia

Sta finendo l’estate e l’autunno, se farà il proprio mestiere, porterà qualche mareggiata. Ovviamente ne basteranno un paio per dover riportare rena su tutto il litorale urbano di San Vincenzo e seguiranno dibattiti su pennelli e pennellesse.

Io voglio il molo affiorante perpendicolare in masso di cava, io lo voglio parallelo un metro sopra il mare in laterizio, io lo voglio ondulato un metro sotto il livello del mare in foglie di fico d’india, io lo voglio di ossi di seppia verticale a palafitta… a breve ne sentiremo di persino più fantasiose.

Naturalmente, per sottolineare l’ovvio, l’erosione del nostro arenile dipende dalla diga foranea costruita dalla Sales che ha chiesto alcune modifiche sostanziali al progetto tanto da non farlo sembrare più neppure lontano parente dell’originale.

Si dà il caso che l’ampliamento del Porto Turistico sia un intervento pubblico appaltato ad un privato. Dunque è ovvio che il Comune dovrebbe far realizzare l’opera originaria oppure pretendere modifiche che rispondano all’interesse pubblico.

Secondo voi, risponde maggiormente all’interesse pubblico avere dei posti barca più grandi oppure avere la spiaggia? Dunque, visto che anche per le modifiche richieste dalla Sales è necessaria una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale, e pur non volendo sposare la nostra posizione -che resta valida- di dichiarare decaduta la concessione, non era più rispondente all’interesse comune progettare un nuovo profilo della diga riavvicinandola alla costa e magari liberando una parte degli arenili interclusi?

Perché purtroppo una volta fatto il danno, non si torna più indietro. Ora, giacché persino l’Amministrazione s’è resa conto che l’erosione è innescata da quella diga del tutto fuori scala, perché non agire di conseguenza? Sarebbe inquietante che la maggioranza si fosse convinta con i propri argomenti “aspettate di vederlo finito” “l’erosione c’è perché stanno ancora lavorando” e altre simili amenità.

Si preferisce rigare dritto, garantire alla società privata maggiori incassi e rinunciare alla spiaggia. Già, perché i pennelli non servono a nulla e questo lo ammettono tutti, spostano soltanto il problema e offrono un’immagine della spiaggia che è questa.





Vi piace?

martedì 14 agosto 2007

Spiaggia nostra


La spiaggia libera è praticamente sparita dal Comune di San Vincenzo e la maggioranza non tollera quei pochi ritagli che sono rimasti. Così ha approvato un "Piano Spiaggia" in cui si prevede la realizzazione di tre nuovi stabilimenti oltre a quelli esistenti e la definizione "spiaggia libera attrezzata" per Rimigliano.

Così dal centro urbano la spiaggia libera sparisce e a Rimigliano SI POTRANNO AFFITTARE OMBRELLONI.


Ecco il testo di una mozione presentata dal Forum del Centrosinistra per annullare queste previsioni.


Visto che, a seguito dell’ampliamento del porto turistico una significativa parte dell’arenile libero del nostro Comune è stata inglobata dalla diga foranea;
Considerato che, la diga foranea ha provocato un arretramento della linea di costa generalizzato e in alcuni tratti assai consistente;
Considerato che, il fenomeno erosivo è stato certificato anche dai monitoraggi svolti dalla ditta appaltatrice;
Considerato che già oggi quando gli effetti del nuovo piano particolareggiato della spiaggia non sono rilevabili sull’arenile, la spiaggia libera è relegata a piccoli fazzoletti residuali tra una concessione demaniale e l’altra;
Visto che tali spazi nella stagione estiva sono affollati all’inverosimile al punto che molto spesso residenti e turisti non trovano neppure un ritaglio di spiaggia per sedersi;
Considerato che di fronte ad una situazione così critica, il nuovo piano spiaggia non prevede una riduzione delle superfici concessionate bensì tre ulteriori aree asservite ai privati e precisamente:



  • L’area del lungomare Marconi rimasta esterna al porto

  • L’area della Conchiglia, sino al confine con Castagneto Carducci

  • L’area del Fosso delle Prigioni

Considerata inoltre la classificazione dell’arenile non urbano (Rimigliano) come spiaggia libera attrezza ovvero spiaggia in cui si possono affittare ombrelloni;
Visto che le spiagge sopra ricordate sono le ultime spiagge libere del nostro comune e sono già oggi insufficienti a garantire il diritto dei cittadini ad usufruire liberamente del demanio pubblico;
Ricordato che, la spiaggia è un bene collettivo ed è intollerabile una politica che obblighi i cittadini che vogliano usufruirne a pagare;


Il Consiglio Comunale


Si impegna ad eliminare dal Piano Particolareggiato della Spiaggia le previsioni di nuove concessioni d’arenile;
Si impegna a rivedere la classificazione dell’arenile di Rimigliano riportandola ad essere spiaggia libera a tutti gli effetti;
Si impegna a trovare forme per incentivare la convenzione tra strutture turistiche e stabilimenti balneari in modo da liberare consistenti tratti di spiaggia alla libera fruizione.