sabato 23 gennaio 2010

La scomparsa di un grande sanvincenzino



Ci piace ricordare un uomo che univa una grande capacità professionale con una straordinaria umanità. Un uomo di cui tutta San Vincenzo va fiera. E inviamo, alla famiglia, le condoglianze di noi tutti .

Ciao Dottore!


LA REDAZIONE

lunedì 18 gennaio 2010

Una iniziativa di Libertà e Giustizia






Siamo lieti di anticipare, per chi non ne fosse già al corrente, una iniziativa che il Circolo ValdiCornia di Libertà e Giustizia ha organizzato per il giorno 12 FEBBRAIO 2010 .
L’iniziativa prenderà il nome di " LIBERI DI SCEGLIERE IN UNO STATO LAICO"
E vedrà la partecipazione di PEPPINO ENGLARO (padre di Eluana) e IGNAZIO MARINO recentemente candidato alle primarie del PD.
Coordinerà il dibattito, SANDRA BONSANTI , Presidente Nazionale di Libertà e Giustizia
Nell'occasione saranno presentati anche i libri " La vita senza limiti" di Peppino Englaro, Ed. Rizzoli e " Nelle tue mani" di Ignazio Marino, Ed. Einaudi.
Tale evento avverrà in due momenti,il primo a PIOMBINO ORE 17 AL TEATRO METROPOLITAN e il secondo a SAN VINCENZO ORE 21,30 AL TEATRO VERDI
Vogliamo pubblicizzare questo evento per vari motivi.
Uno è perché, al di là delle critiche che abbiamo fatto nell’iter della ristrutturazione del Verdi (critiche fondate come abbiamo visto), ora il Cinema finalmente c’è, è un bene che ci sia, e sarà un bene soprattutto se funzionerà. Quindi perché non aiutare a portarci gente?
Due, perché abbiamo dimostrato di avere una spiccata sensibilità sui temi della "bioetica", visti l’OdG sul Testamento Biologico portato in questa legislatura e la campagna sul referendum abrogativo della legge 40 fatta nella precedente amministrazione, con gli allora DS.
Tre perché crediamo che i personaggi che interverranno siano veramente degni di essere ripagati da un folto e interessato pubblico.
Quattro, perché siamo ben lieti di aiutare una associazione come Libertà e Giustizia che si rende spesso protagonista nell’organizzazione di eventi e manifestazioni a scopo socio-culturale di un certo rilievo: ricordiamo volentieri, tra le tante, l’intervento di Marco Travaglio a Piombino, completamente finanziato dalla stessa associazione, oppure la Presentazione del libro di Bruno Tinti " La Questione immorale" con intervento dello stesso (Bruno Tinti è collaboratore del Fatto quotidiano).

Sappiamo che nel corso della settimana (o quanto prima) il Comune di San Vincenzo, che deve decidere per il patrocinio dell'iniziativa, farà conoscere l'ufficio per prenotare. Con tutta probabilità, pensiamo, sarà la biblioteca a dare questa possibilità ai cittadini. Appena avremo ulteriori informazioni al riguardo ve le faremo certamente sapere.


LA REDAZIONE

giovedì 7 gennaio 2010

Un mese di arretrati! - N°3 - La nostra zona e le energie alternative


Un utente firmatosi ADDIOPALMETI circa 2 mesi fa chiedeva “Cosa ne pensate della centrale a biomasse alimentata con Olio di PALMA da 20 megawatt entrata in funzione a non piu di 15 KM da San Vincenzo? E' possibile avere informazioni dal Circondario sulle emissioni ,come comune di San Vincenzo? Perchè nessuno ne ha parlato? Dove è Legambiente? Dove sono gli ecologisti?”.

Come promesso abbiamo voluto affrontare l’argomento, che di per se è davvero molto difficile, e richiede conoscenze in materia energetica che probabilmente pochi hanno. Ci siamo dati un po’ da fare per reperire informazioni e apprendere nozioni che noi stessi in parte ignoravamo: perché come ebbe a dire l’utente sopra citato,l’argomento è importante e merita serie riflessioni. Tra l’altro, come risulta da indiscrezioni pubblicate sulla carta stampata e da alcuni siti (quale ad esempio quello di LEGA-AMBIENTE Toscana), pare sia o sia stata allo studio la progettazione di un impianto anche a San Vincenzo. Il post si compone di una prima parte, un po’ lunga in effetti, di sola informazione riguardo all’argomento, e di una seconda più propositiva e di commento. Ci scusiamo quindi per la lunghezza, secondo noi comunque necessaria, ma speriamo che apprezzerete lo sforzo.

Ma vediamo meglio cos’è una centrale a biomasse.
Non vogliamo dilungarci su cosa siano le biomasse, le cui tipologie possono ben essere comprese da tutti: in ogni caso lasciamo questo piccolo documento conoscitivo al riguardo QUI.
Una centrale elettrica a biomasse, è in sintesi un impianto per produrre energia elettrica alimentato con combustibili derivati da prodotti agricoli o forestali. Tali prodotti, spesso vengono trasportati sul luogo dove è sita la centrale, attraverso un processo a filiera lunga: è il caso appunto di quella di Montegemoli, che sfrutta olio di palma importato dal sudamerica con navi cisterna che partono da lontano per portarlo a Piombino.
Altre volte è possibile dislocare sul posto la produzione delle colture per la produzione di questi olii o biomasse in generale. Ma anche il totale approvvigionamento locale pone limiti di sostenibilità. In una zona come la Val di Cornia potrebbero andar bene colture estese di girasole; ma basterebbero a produrre l’olio necessario? Ne dubitiamo a meno che non si coltivi solamente quello, da Castagneto a Riotorto!

Quale impatto ambientale? Secondo il decreto MARZANO (23 AGOSTO 2004 N. 239) "..al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale..." venivano a cadere molte delle pregiudiziali alla costruzione di centrali turbogas nel nostro paese. Infatti l'obiettivo dichiarato era di semplificare il procedimento autorizzatorio per la “.....costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infra-strutture indispensabili all'esercizio degli stessi..”.
Una ulteriore spinta alla costruzione a tappeto di centrali per la produzione di energia era già stato dato dalla legge 21\2001 di LUNARDI, con la quale si prevede la revisione della normativa in materia di V.I.A., valutazione di impatto ambientale, quando si tratti di "insediamenti strategici" ai quali le centrali elettriche sono per l'appunto state equiparate.
Il tutto si apre con la richiesta del proponente(colui che vuol costruire l’impianto), comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale. Al procedimento sono ammesse le amministrazioni interessate e dalla regione coinvolta, che pure detiene una competenza "concorrente" sulle politiche energetiche, si acquisirà l'intesa. L'ente locale, il Comune, sarà solo sentito. L'autorizzazione costituirà poi, variante urbanistica. Manca solo un tappeto di rose e fiori!

Molti studi fatti a livello mondiale, per lo più in SVEZIA vista la grande produzione di legname e del diffuso uso a scopi energetici degli scarti di questa attività, hanno dimostrato che la combustione di legna e altre biomasse solide in impianti industriali ad alta efficienza termica e con adeguati trattamenti dei fumi, riduce le emissioni, rispetto a quelle misurate su impianti di riscaldamento a legna ad uso domestico, ma non le annulla. Ma nel bilancio ambientale, occorre sommare anche le emissioni prodotte dal traffico pesante indotto dall’entrata in funzione dell’impianto, ovvero tutti gli automezzi necessari per i conferimenti di biomasse e per il ritiro e lo smaltimento delle ceneri.

Delle emissioni di polveri fini ed ultrafini di diverse decine di mezzi pesanti al giorno, lungo tutto il percorso che giornalmente dovranno coprire, spesso non si trova traccia nei documenti autorizzativi.E spesso nulla si dice sul ruolo di queste emissioni prodotte dal traffico e di quelle della centrale, nella formazione di ozono e di polveri fini ed ultrafini di origine secondaria , ovvero inquinanti pericolosi che si formano in atmosfera, a distanza dalla fonte, per reazione chimica.In questo caso, riteniamo sia doveroso dare il giusto peso alla salute umana, rispetto alla salute dell’atmosfera del Pianeta e, secondo il nostro parere, non si può privilegiare (economicamente) un discutibile contenimento delle emissioni di gas serra, e un sicuro guadagno dell’impresa, se questa scelta aumenta i rischi sanitari della popolazione esposta.

E per quanto riguarda la compatibilità di tali impianti con l’attività agricola locale?

Dobbiamo, prima di trarre conclusioni, fare un cappello esplicativo su un qualcosa di alternativo e già sperimentato. L’uso energetico del metano e del compost, nelle attività agro-alimentari, ridurrebbero i costi aziendali ma, fatto ancora più importante, tale scelta sarebbe assolutamente compatibile con auspicabili scelte di agricoltura biologica e di produzioni di prodotti DOC. Infatti la combustione di un combustibile gassoso come il metano, a parità di energia elettrica e calore prodotto, produce molto meno inquinanti primari e secondari, rispetto alle biomasse solide; questo combustibile è esente da ceneri, non necessita di trasporto e quindi non induce inquinamento e possibili incidenti stradali, legati alla movimentazione di veicoli. Il metano derivante da fermentazione anaerobica di biomasse di scarto, comprese parte di quelle che si vogliono termovalorizzare nelle centrali a biomasse, potrebbe permettere un’efficace contenimento delle emissioni di gas serra, con un’impatto ambientale nettamente inferiore a quello indotto dall’uso come combustibile di gran parte delle biomasse solide che si vogliono bruciare nelle centrali termoelettriche. Molto interessante, da questo punto di vista, sarebbe la realizzazione di un impianto di fermentazione anaerobica, progettato secondo le migliori tecnologie disponibili, dimensionato al trattamento degli scarti agricoli e degli allevamenti di bestiame operanti in zona e se necessario anche al trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani raccolti con sistemi Porta a Porta.

Un impianto di questo tipo, finalizzato alla produzione di metano e alla conversione energetica di questo gas sia per gli autoconsumi dell’impianto, che per usi esterni (riscaldamento-raffreddamento, autotrazione, cogenerazione di elettricità e calore), potrebbe rendere energeticamente autosufficienti le aziende agricole che operano nell’area!

La realizzazione di un sistema integrato, in grado quindi di gestire con equilibrio, con un ridotto impatto ambientale, le risorse naturali del territorio potrebbe essere un efficace volano, anche promozionale, al nuovo modello di sviluppo agricolo che si sta realizzando in molte aree italiane.

Nella progettazione spesso si ignora il fatto che gli inquinanti, immessi direttamente e indirettamente nell’ambiente dall’attività della centrale (in particolare ossidi di azoto e ozono) possono, in modo rilevante, ridurre la produzione agricola e ovviamente favorire anche un decremento della qualità dei prodotti coltivati. Anche i consumi di acqua per il raffreddamento dell’impianto termoelettrico si metterebbero in concorrenza con l’uso agricolo di questa risorsa.
Vogliamo anche rimarcare che per l’approvazione di una centrale a biomasse a nostro parere sembra insufficiente il riferimento all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, che è un obbligatorio requisito di legge, ma che da solo non garantisce la salute dei cittadini esposti agli inquinanti, comunque prodotti ed immessi nell’ambiente. Un più corretto termine di riferimento per giustificare questa scelta, dovrebbe essere il confronto della qualità dell’aria, del suolo e delle acque, prima dell’entrata in funzione dell’impianto a biomasse, con stime della qualità delle stesse matrici ambientali, una volta che l’impianto proposto fosse realizzato.

Quindi, alla luce di questo insieme di notizie prese e messe insieme dai vari siti e documenti reperiti, ci fa dire che per le condizioni spesso agricole delle nostre zone, ma con scarsa reperibilità sul posto di materiale utile all’alimentazione di una centrale a biomasse, è meglio se non si guarda in quella direzione per la produzione di energia elettrica. Fra l’altro è di questi giorni la notizia della sospensiva per la centrale a biomasse di Amatello: sospensiva avvenuta addirittura su richiesta di chi voleva costruire la centrale…….! Sappiamo che i comuni di Campiglia e Suvereto si erano già comunque opposti all’insediamento di questo tipo di impianto. Abbiamo però delle voci al riguardo: la ditta che voleva costruire la centrale a biomasse rileverà il terreno e i capannoni di un’azienda fallita e ci installerà uno stabilimento per la costruzione di pannelli fotovoltaici.
E fin qui niente da obiettare, anzi magari è positivo per un discorso meramente occupazionale.
Però…..se a questa azienda verrà data la possibilità di installare “campi solari” in ogni-dove e di qualsiasi dimensione allora…..

Noi siamo assolutamente favorevoli all’installazione di pannelli solari atti alla produzione di energia elettrica pulita, ma tutto deve essere affrontato con una programmazione ed una progettazione accurata: non possiamo, ad esempio, mettere 20 ettari di pannelli solari a RIMIGLIANO (il nome del luogo è casuale, ma va tanto per dire “in luoghi con caratteristiche agro-paesaggistiche” consolidate)!

Siamo, o almeno noi crediamo così, tutti concordi che le fonti di energia derivanti dal petrolio sono in via di esaurimento e si deve cominciare una programmazione di una loro futura sostituzione con energie pulite. Gli enti locali, ed i comuni in particolare, sono il livello amministrativo ideale per orientare la comunità verso comportamenti sostenibili, attraverso la diffusione delle informazioni, ma soprattutto dando il buon esempio attraverso gli atti amministrativi. Non si può predicare il risparmio energetico quando l’edificio del Comune è un colabrodo dal punto di vista dell’isolamento termico. Al contrario, evidenziare con esempi concreti che le energie alternative sono efficienti e vantaggiose economicamente, rappresenterebbe uno straordinario volano per la loro diffusione e anche delle opportunità a livello occupazionale. È necessario che l’intera comunità sia coinvolta e responsabilizzata da questo punto di vista.
Pensiamo, ad esempio, al coinvolgimento di ingegneri od architetti del luogo con provate capacità di progettazione e ristrutturazione di edifici verso l’alta efficienza energetica, al coinvolgimento di università vicine quali Pisa e Firenze per istituire sia gruppi a livello progettuale, sia di supporto ad una creazione di uno Sportello Energia comunale in grado di orientare i cittadini tra le diverse tecnologie presenti sul mercato e gli incentivi pubblici a disposizione.
Promuovere l’efficienza energetica degli edifici pubblici esistenti, attraverso l’attuazione di progetti di miglioramento degli involucri (e qui ripetiamo una cosa che in Campagna elettorale ci fu cara, ma rimase, allora, inascoltata) e l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici, e di impegnarsi a realizzare esclusivamente nuovi edifici pubblici ad alta efficienza energetica.
Partiamo pure dagli edifici pubblici, poi vediamo anche di fornire alla gente altri strumenti oltre lo Sportello Energia che abbiamo proposto sopra: per esempio potremmo cercare di istituire, sempre grazie a professionisti e studiosi,un progetto di mappatura dell’efficienza energetica degli edifici privati sia attraverso l’uso di Sistemi Informatici sia attraverso un eventuale gruppo di tecnici a livello locale che casa per casa, ne stabiliscano le rispettive qualità e deficienze energetiche. Crediamo che anche e soprattutto le università sarebbero ben liete di entrare a far parte di un qualcosa del genere. Questo tipo di lavoro servirebbe anche come strumento di crescita della consapevolezza e della diffusione delle energie alternative tra la popolazione, crediamo.
E sicuramente porrebbe San Vincenzo all’attenzione dell’opinione pubblica, non solo prettamente locale, per modernità, innovamento e sostenibilità.
A nostro avviso ci si deve muovere, comunque e senza indugio, verso la promozione, presso la cittadinanza, di questi importanti punti
· la consapevolezza dei limiti di un’idea di sviluppo basata su risorse illimitate: il modello di sviluppo capitalistico (la crescita continua dei consumi) che ci ha portato in poco più di cent'anni a questo disastro planetario.
· la consapevolezza della necessità di riconvertire un’economia basata sui combustibili fossili e ad alto consumo di risorse non rinnovabili
· l’adozione di stili di vita sobri e sostenibili
· e perché no, incentivare politiche di riforestazione sul territorio come strumento di compensazione delle emissioni di CO2



P.S. Alcune notizie e spunti sono stati presi da siti quali
http://federicovalerio.splinder.com/ e http://www.comunivirtuosi.org/

LA REDAZIONE

martedì 5 gennaio 2010

E lo chiamano Giornalismo (Un mese di arretrati - N°2)

Alla vigilia dello scorso Natale, nel pieno dell'ondata di gelo che aveva colpito la penisola, abbiamo assistito all'incredibile pubblicazione da parte di giornali come LIBERO e IL GIORNALE, di articoli davvero deliranti. Articoli dei quali abbiamo deciso di rendervi partecipi(qualora non li abbiate letti) e che ci siamo sentiti in dovere di commentare.

Per una corretta e più completa informazione vi preghiamo di leggere uno di questi due articoli (quello de IL GIORNALE) scaricandolo da QUI. E, solo dopo, di leggere il commento pubblicato sotto. Commento che è pressochè per intero uscito dalla penna di Nicola Bertini, ci preme ricordarlo. Ma che condividiamo in toto.

Un argomento che ci permetterà di introdurre un successivo post sulle centrali a biomasse e le possibili alternative che le energie pulite possono darci, a partire dalla nostra San Vincenzo.



Tonnellate di carta per diffondere Ignoranza e ottusità

Conservate questo raro (purtroppo neppure tanto) saggio di ignoranza. Mettetelo insieme alle decine di commenti da bar sport che avrete sentito nella vostra vita. Si tratta delle medesime parole, cambiano solo le inflessioni dialettali.

Come vien giù un’acquatella estiva, come arriva una gelata a dicembre o si leva un po’ di tramontana, arriverà l’intellettuale che, tra un bicchiere di vino novello e una mano di briscola, solennemente proferisce: “ E poi ci diano che ‘un c’è più ‘r freddo, deh! Senti vi come si pipa.”

Ben venga dunque il giornalismo vicino al popolo, o almeno a quella parte di popolo che, assillato da messaggi contraddittori diffusi da petrolieri e inquinatori d’ogni ordine e grado, continua a giocare a briscola nonostante l’aumento della temperatura del pianeta. Sarà il male di mettere un ventilatore in più!

Per quel giornalismo, e per quella parte di popolo, i contenuti scientifici non contano. Inutile parlar loro di estremizzazione degli eventi atmosferici, di scioglimento dei ghiacciai o di surriscaldamento degli oceani. Al più vi risponderanno che non dovremo più spendere duemila euro per andare a Cuba e fare il bagno in un mare che pare un brodo.

Alcuni, non tanto quelli che giocano a briscola quanto piuttosto alcuni facoltosi signori, si ricorderanno che non sono mai andati a Cuba, a Fortaleza o in Thailandia per il mare caldo e constateranno che nulla cambierà nelle loro vite. Basterà aumentare la potenza del condizionatore.

Oggi esiste il partito dell’amore. Esiste il concetto, tutt’altro che nuovo, del mantenimento della pax sociale a costo della verità. Non turbate la tranquillità delle coscienze dei vostri compatrioti, che già hanno molti problemi, con queste balle disfattiste, pessimiste, catastrofiste del clima.

C’è anche qualcosa di molto più profondo che temiamo si manifesti solo a livello inconscio per questa magistrale penna del giornalismo italiano ma che colpisce l’immaginario collettivo e mette in crisi la nostra società e le sue granitiche certezze.

Dalla Rivoluzione Industriale in poi, l’uomo ha creduto di partecipare ad una sfida a premi con i limiti fisici di questo pianeta. Non si è più trattato di modificare l’ambiente per trarne il sostentamento come in precedenza, si è trattato di una corsa all’abilità nell’aggirare i limiti fisici della terra.

Questo concetto si è instillato nella mentalità comune ed ha dettato le scelte politiche e sociali degli ultimi duecento anni. Certo, ci sono stati dei piccoli incidenti su quella via. Potremmo citare, tra gli ultimi, Cernobyl, Bhopal, le contaminazioni da diossina, le incidenze di malattie tumorali, l’estinzione di una certa quantità di ecosistemi e razze animali.....e molte altre bazzecole simili. Elementi che, da fini pensatori quale il nostro Giuseppe De Bellis, non sono considerati moniti ma sfide, o persino bluff a una partita di poker.

De Bellis è uno del partito dell’amore, sicuramente. Sicuramente non vuol turbare chicchessia incrinando le convinzioni della gente ignara. De Bellis è uno che, come il Cavaliere, ha un paio di coglioni di ferro e se quell’idiota del pianeta bluffa, lui rilancia, ha un bel full servito, lui. De Bellis sa cosa scrive quando parla della glaciazione del pianeta, lui è pronto a giocare fino in fondo la partita a poker con la natura e lasciarla in mutande, quella cretina della natura. De Bellis sa che quando nel pianeta la temperatura sale, il pianeta bluffa........lo fa per sfidare i nostri nervi, no?

Sfidatelo, De Bellis, sfidatene pure l’audacia, il coraggio. Lui lo sa che sono tutte scemenze, che l’uomo può tutto ed ha tutto sotto controllo. Lui si sente al sicuro con “una stufa a carbone, a petrolio o a qualsiasi combustibile inquinante”. Chissà quanto è inquinante, come combustibile, il suo articolo. Certo i fumi della stufetta a oli esausti che s’è messo in camera non ha un bell’effetto sul suo raziocinio.

Basterebbe questa semplice constatazione per passare ad energie più pulite o, più semplicemente ad altre professioni. Un bel vantaggio per l’ambiente, un bel vantaggio per il giornalismo, un piccolo ma significativo vantaggio per il pianeta.


LA REDAZIONE

sabato 2 gennaio 2010

Cronache consiliari. 29-12-2009



Ultimo consiglio comunale del 2009. Non presenti i consiglieri del FORUM e il consigliere CATINO (San Vincenzo Per Tutti) causa impegni presi precedentemente alla convocazione.



1) LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALE PRECEDENTE SEDUTA DEL 30/10/2009
Niente da segnalare.

2) COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DELLA GIUNTA COMUNALE

Il sindaco Michele Biagi ha voluto dare comunicazione in CC del passaggio del Dottor Guido Cruschelli alla Provincia a decorrere dal primo Gennaio 2010. Con l’occasione sono stati rivolti al dottor Cruschelli i ringraziamenti per l’operato svolto all’interno del Comune in questi anni.
Il Sindaco ha inoltre comunicato che non verranno dati incarichi esterni per coprire il posto lasciato libero, ma si ricorrerà a personale interno. Una figura è già stata individuata e verrà comunicato il nominativo non appena saranno ultimate tutte le procedure del caso.

Va anche da parte nostra il miglior augurio al Dottor Cruschelli, per l’incarico che andrà a ricoprire in Provincia.



3) GESTIONE FUNZIONI ASSOCIATE CON DELEGA AL CIRCONDARIO. PROROGA RAPPORTI CONVENZIONALI

GUIDONI: “Il Circondario gestisce per la ValDiCornia alcune funzioni, le cui deleghe scadono il 31\12 dell’anno corrente (2009 ndr). In attesa che si vada verso un’altra forma, che il governo nazionale sta approntando, tendiamo a prorogare questi servizi per 1 anno. Sappiamo che la legge prevede di incentivare una gestione associata, tra comuni limitrofi, di alcune funzioni specifiche, e questo avverrà attraverso l’UNIONE DEI COMUNI. Vorrei qui ricordare le tipologie delle funzioni al momento gestite dal Circondario in forma associata:…(per comodità vi linciamo la pagina dove trovare l’elenco qui Ndr)
MORANDINI: “Sulla base dell’illustrazione fatta dall’assessore GUIDONI, pensiamo che il Circondario, soprattutto a livello amministrativo abbia avuto un senso. Ci tacciavano di essere contrari e invece noi siamo sempre stati favorevoli: è stato fatto, semmai, un uso non propriamente corretto di questa istituzione. Il Circondario, infatti, non può essere lo strumento attraverso il quale si espropriano e si prevaricano le competenze dei comuni. Ad esempio, sul piano strutturale, noi ci dovremo adeguare a quello di Suvereto, di Campiglia ecc…ma qui, all’interno di questo consiglio comunale, ci sono state illustrate le linee guida di quei piani?
Tutto ciò che mina l’esistenza dei Comuni , o comunque la loro rappresentatività verso i cittadini, mina la Democrazia stessa. Spero quindi che si riesaminino le funzioni delegate al Circondario, e le si razionalizzi. Ci asterremo dunque nella votazione.
Perché siamo disponibili a risparmi di spesa, ma non cederemo quote di sovranità popolare.”
CORZANI: “ Il percorso che il Circondario ha fatto va sottolineato. Ha svolto un ruolo fondamentale soprattutto per il futuro che ci ha anticipato GUIDONI. Potrà essere un valore aggiunto per questi comuni.”
GUIDONI: “Ringrazio MORANDINI e CORZANI per gli interventi. Le preoccupazioni sollevate da MORANDINI sono anche da me condivise. I servizi alla cittadinanza devono essere aumentati, ma senza risparmio non si possono dare. Non si vogliono togliere servizi alle persone, semmai aiutare a potenziarli. Meno spese, più servizi deve essere l’obiettivo."

Documento approvato coi voti favorevoli della maggioranza. Astenuti San Vincenzo per tutti.



4) ORDINE DEL GIORNO GRUPPO CONSILIARE PER SAN VINCENZO INIZIATIVA A SOSTEGNO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE – 25 NOVEMBRE

LOMBARDO: “Arriviamo in ritardo di un mese purtroppo, ma del resto in quel consiglio comunale c’erano altri fatti importanti da discutere, e che ci hanno occupato, come sappiamo, per molte ore. Ma cogliamo qui, dunque, l’invito di LERA a portarlo comunque, anche se in ritardo, in un successivo CC, per mantenere alto il livello di guardia su questa importante tematica.
E’ recente nella memoria di tutti, visto anche il risalto dato dalla carta stampata, l’episodio che ha coinvolto la dottoressa Calamai, per minacce ricevute nell’espletamento del ruolo di direttore dell’ASL 6. (qui). Propongo quindi di integrare all’ODG presentato, l’invio della solidarietà alla dottoressa fatta oggetto di atti persecutori. Perché non basta punire i colpevoli: è anche un problema culturale….i ragazzi vanno educati fin dai primi anni delle scuole nel rispetto del prossimo. (E’ seguita una lettura dell’ODG all’oggetto, del quale non abbiamo copia Ndr)
LERA: “Approviamo certamente questo Odg, ma voglio comunque spendere due parole al riguardo. Non è mai troppo tardi per parlarne, infatti. E’ un argomento che rimarrà sempre attuale se le cose non cambieranno. Più che un problema sociale è soprattutto culturale ed educativo. Ma non solo a livello scolastico: anche le famiglie devono educare in questo senso. E quando parlo di famiglie, penso alla famiglia classica UOMO-DONNA-FIGLIO.
Io vedo in una famiglia non-tradizionale un ostacolo a “dare il senso della donna”. Nell’ambito della famiglia, non in ambito lavorativo, i ruoli non sono interscambiabili. L’uomo è il marito, la donna è la moglie e madre. Voglio quindi ribadire il significato della famiglia canonica, che a mio avviso può aiutare al riconoscimento del ruolo di Donna.
Nell’Odg e su questo argomento si parla spesso di Pari Opportunità: a livello amministrativo perché non formiamo una Commissione Per Le Pari Opportunità? Una commissione che dovrebbe quindi essere formata da sole donne….(!)"
CORZANI: “ Questo documento sottolinea il percorso educativo a sostegno del dispositivo stesso. Possiamo essere favorevoli alla formazione della commissione Pari Opportunità, che poi lavori di fatto per queste istituzioni. La commissione 4 (Pari opportunità - Organi istituzionali - Statuto - Regolamenti - Affari generali Ndr) vedrà come fare per istituirla."

Documento approvato all’unanimità



5) INTERROGAZIONE GRUPPO CONSILIARE SAN VINCENZO PER TUTTI GESTIONE NUOVO PORTO TURISTICO

LERA: “Questa interrogazione riguarda le modalità burocratiche e gestionali riguardo alla possibilità di dare in affitto i posti barca del nuovo approdo turistico. Questa cosa ci risulta non essere stata resa pubblica, nemmeno dal contratto risulterebbe. Vi chiediamo quindi attraverso quali atti è stato deciso così, quanto costerebbe l’affitto di questi posti barca, quanti ve ne siano a disposizione, e perché non si può accedere ondine a queste informazioni dal sito della società gestore."
BANDINI: "Per quanto riguarda gli atti amministrativi è tutto presente negli atti 95/2005 e 107/2007 (sui numeri potremmo sbagliare, rimandiamo alla trascrizione che verrà messa ondine sul sito comunale Ndr)
Per quanto riguarda il numero di posti, come si può trovare negli atti inerenti al porto, essi sono elencabili tra quelli definiti “di transito” più quelli lasciati liberi dai proprietari.
Le tariffe sono anch’esse espresse coi vincoli riportati contrattualmente.
Per quanto concerne la reperibilità e la fruizione delle informazioni sul WEB, c’è da dire che sul sito della società gestore sono presenti tutte le informazioni con la solo esclusione dei posti affittabili, come da te detto. Sinceramente non sappiamo perché tale informazione non sia attualmente ancora reperibile ma ci faremo promotori affinché lo diventi al più presto."
LERA: "Mi ritengo teoricamente soddisfatto."
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P.S. Auguriamo un felice 2010 a tutti i lettori del Blog e in generale a tutti i Sanvincenzini.
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LA REDAZIONE