giovedì 7 gennaio 2010

Un mese di arretrati! - N°3 - La nostra zona e le energie alternative


Un utente firmatosi ADDIOPALMETI circa 2 mesi fa chiedeva “Cosa ne pensate della centrale a biomasse alimentata con Olio di PALMA da 20 megawatt entrata in funzione a non piu di 15 KM da San Vincenzo? E' possibile avere informazioni dal Circondario sulle emissioni ,come comune di San Vincenzo? Perchè nessuno ne ha parlato? Dove è Legambiente? Dove sono gli ecologisti?”.

Come promesso abbiamo voluto affrontare l’argomento, che di per se è davvero molto difficile, e richiede conoscenze in materia energetica che probabilmente pochi hanno. Ci siamo dati un po’ da fare per reperire informazioni e apprendere nozioni che noi stessi in parte ignoravamo: perché come ebbe a dire l’utente sopra citato,l’argomento è importante e merita serie riflessioni. Tra l’altro, come risulta da indiscrezioni pubblicate sulla carta stampata e da alcuni siti (quale ad esempio quello di LEGA-AMBIENTE Toscana), pare sia o sia stata allo studio la progettazione di un impianto anche a San Vincenzo. Il post si compone di una prima parte, un po’ lunga in effetti, di sola informazione riguardo all’argomento, e di una seconda più propositiva e di commento. Ci scusiamo quindi per la lunghezza, secondo noi comunque necessaria, ma speriamo che apprezzerete lo sforzo.

Ma vediamo meglio cos’è una centrale a biomasse.
Non vogliamo dilungarci su cosa siano le biomasse, le cui tipologie possono ben essere comprese da tutti: in ogni caso lasciamo questo piccolo documento conoscitivo al riguardo QUI.
Una centrale elettrica a biomasse, è in sintesi un impianto per produrre energia elettrica alimentato con combustibili derivati da prodotti agricoli o forestali. Tali prodotti, spesso vengono trasportati sul luogo dove è sita la centrale, attraverso un processo a filiera lunga: è il caso appunto di quella di Montegemoli, che sfrutta olio di palma importato dal sudamerica con navi cisterna che partono da lontano per portarlo a Piombino.
Altre volte è possibile dislocare sul posto la produzione delle colture per la produzione di questi olii o biomasse in generale. Ma anche il totale approvvigionamento locale pone limiti di sostenibilità. In una zona come la Val di Cornia potrebbero andar bene colture estese di girasole; ma basterebbero a produrre l’olio necessario? Ne dubitiamo a meno che non si coltivi solamente quello, da Castagneto a Riotorto!

Quale impatto ambientale? Secondo il decreto MARZANO (23 AGOSTO 2004 N. 239) "..al fine di evitare l'imminente pericolo di interruzione di fornitura di energia elettrica su tutto il territorio nazionale e di garantire la necessaria copertura del fabbisogno nazionale..." venivano a cadere molte delle pregiudiziali alla costruzione di centrali turbogas nel nostro paese. Infatti l'obiettivo dichiarato era di semplificare il procedimento autorizzatorio per la “.....costruzione e l'esercizio degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici, gli interventi di modifica e ripotenziamento, nonché le opere connesse e le infra-strutture indispensabili all'esercizio degli stessi..”.
Una ulteriore spinta alla costruzione a tappeto di centrali per la produzione di energia era già stato dato dalla legge 21\2001 di LUNARDI, con la quale si prevede la revisione della normativa in materia di V.I.A., valutazione di impatto ambientale, quando si tratti di "insediamenti strategici" ai quali le centrali elettriche sono per l'appunto state equiparate.
Il tutto si apre con la richiesta del proponente(colui che vuol costruire l’impianto), comprensiva del progetto preliminare e dello studio di impatto ambientale. Al procedimento sono ammesse le amministrazioni interessate e dalla regione coinvolta, che pure detiene una competenza "concorrente" sulle politiche energetiche, si acquisirà l'intesa. L'ente locale, il Comune, sarà solo sentito. L'autorizzazione costituirà poi, variante urbanistica. Manca solo un tappeto di rose e fiori!

Molti studi fatti a livello mondiale, per lo più in SVEZIA vista la grande produzione di legname e del diffuso uso a scopi energetici degli scarti di questa attività, hanno dimostrato che la combustione di legna e altre biomasse solide in impianti industriali ad alta efficienza termica e con adeguati trattamenti dei fumi, riduce le emissioni, rispetto a quelle misurate su impianti di riscaldamento a legna ad uso domestico, ma non le annulla. Ma nel bilancio ambientale, occorre sommare anche le emissioni prodotte dal traffico pesante indotto dall’entrata in funzione dell’impianto, ovvero tutti gli automezzi necessari per i conferimenti di biomasse e per il ritiro e lo smaltimento delle ceneri.

Delle emissioni di polveri fini ed ultrafini di diverse decine di mezzi pesanti al giorno, lungo tutto il percorso che giornalmente dovranno coprire, spesso non si trova traccia nei documenti autorizzativi.E spesso nulla si dice sul ruolo di queste emissioni prodotte dal traffico e di quelle della centrale, nella formazione di ozono e di polveri fini ed ultrafini di origine secondaria , ovvero inquinanti pericolosi che si formano in atmosfera, a distanza dalla fonte, per reazione chimica.In questo caso, riteniamo sia doveroso dare il giusto peso alla salute umana, rispetto alla salute dell’atmosfera del Pianeta e, secondo il nostro parere, non si può privilegiare (economicamente) un discutibile contenimento delle emissioni di gas serra, e un sicuro guadagno dell’impresa, se questa scelta aumenta i rischi sanitari della popolazione esposta.

E per quanto riguarda la compatibilità di tali impianti con l’attività agricola locale?

Dobbiamo, prima di trarre conclusioni, fare un cappello esplicativo su un qualcosa di alternativo e già sperimentato. L’uso energetico del metano e del compost, nelle attività agro-alimentari, ridurrebbero i costi aziendali ma, fatto ancora più importante, tale scelta sarebbe assolutamente compatibile con auspicabili scelte di agricoltura biologica e di produzioni di prodotti DOC. Infatti la combustione di un combustibile gassoso come il metano, a parità di energia elettrica e calore prodotto, produce molto meno inquinanti primari e secondari, rispetto alle biomasse solide; questo combustibile è esente da ceneri, non necessita di trasporto e quindi non induce inquinamento e possibili incidenti stradali, legati alla movimentazione di veicoli. Il metano derivante da fermentazione anaerobica di biomasse di scarto, comprese parte di quelle che si vogliono termovalorizzare nelle centrali a biomasse, potrebbe permettere un’efficace contenimento delle emissioni di gas serra, con un’impatto ambientale nettamente inferiore a quello indotto dall’uso come combustibile di gran parte delle biomasse solide che si vogliono bruciare nelle centrali termoelettriche. Molto interessante, da questo punto di vista, sarebbe la realizzazione di un impianto di fermentazione anaerobica, progettato secondo le migliori tecnologie disponibili, dimensionato al trattamento degli scarti agricoli e degli allevamenti di bestiame operanti in zona e se necessario anche al trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani raccolti con sistemi Porta a Porta.

Un impianto di questo tipo, finalizzato alla produzione di metano e alla conversione energetica di questo gas sia per gli autoconsumi dell’impianto, che per usi esterni (riscaldamento-raffreddamento, autotrazione, cogenerazione di elettricità e calore), potrebbe rendere energeticamente autosufficienti le aziende agricole che operano nell’area!

La realizzazione di un sistema integrato, in grado quindi di gestire con equilibrio, con un ridotto impatto ambientale, le risorse naturali del territorio potrebbe essere un efficace volano, anche promozionale, al nuovo modello di sviluppo agricolo che si sta realizzando in molte aree italiane.

Nella progettazione spesso si ignora il fatto che gli inquinanti, immessi direttamente e indirettamente nell’ambiente dall’attività della centrale (in particolare ossidi di azoto e ozono) possono, in modo rilevante, ridurre la produzione agricola e ovviamente favorire anche un decremento della qualità dei prodotti coltivati. Anche i consumi di acqua per il raffreddamento dell’impianto termoelettrico si metterebbero in concorrenza con l’uso agricolo di questa risorsa.
Vogliamo anche rimarcare che per l’approvazione di una centrale a biomasse a nostro parere sembra insufficiente il riferimento all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, che è un obbligatorio requisito di legge, ma che da solo non garantisce la salute dei cittadini esposti agli inquinanti, comunque prodotti ed immessi nell’ambiente. Un più corretto termine di riferimento per giustificare questa scelta, dovrebbe essere il confronto della qualità dell’aria, del suolo e delle acque, prima dell’entrata in funzione dell’impianto a biomasse, con stime della qualità delle stesse matrici ambientali, una volta che l’impianto proposto fosse realizzato.

Quindi, alla luce di questo insieme di notizie prese e messe insieme dai vari siti e documenti reperiti, ci fa dire che per le condizioni spesso agricole delle nostre zone, ma con scarsa reperibilità sul posto di materiale utile all’alimentazione di una centrale a biomasse, è meglio se non si guarda in quella direzione per la produzione di energia elettrica. Fra l’altro è di questi giorni la notizia della sospensiva per la centrale a biomasse di Amatello: sospensiva avvenuta addirittura su richiesta di chi voleva costruire la centrale…….! Sappiamo che i comuni di Campiglia e Suvereto si erano già comunque opposti all’insediamento di questo tipo di impianto. Abbiamo però delle voci al riguardo: la ditta che voleva costruire la centrale a biomasse rileverà il terreno e i capannoni di un’azienda fallita e ci installerà uno stabilimento per la costruzione di pannelli fotovoltaici.
E fin qui niente da obiettare, anzi magari è positivo per un discorso meramente occupazionale.
Però…..se a questa azienda verrà data la possibilità di installare “campi solari” in ogni-dove e di qualsiasi dimensione allora…..

Noi siamo assolutamente favorevoli all’installazione di pannelli solari atti alla produzione di energia elettrica pulita, ma tutto deve essere affrontato con una programmazione ed una progettazione accurata: non possiamo, ad esempio, mettere 20 ettari di pannelli solari a RIMIGLIANO (il nome del luogo è casuale, ma va tanto per dire “in luoghi con caratteristiche agro-paesaggistiche” consolidate)!

Siamo, o almeno noi crediamo così, tutti concordi che le fonti di energia derivanti dal petrolio sono in via di esaurimento e si deve cominciare una programmazione di una loro futura sostituzione con energie pulite. Gli enti locali, ed i comuni in particolare, sono il livello amministrativo ideale per orientare la comunità verso comportamenti sostenibili, attraverso la diffusione delle informazioni, ma soprattutto dando il buon esempio attraverso gli atti amministrativi. Non si può predicare il risparmio energetico quando l’edificio del Comune è un colabrodo dal punto di vista dell’isolamento termico. Al contrario, evidenziare con esempi concreti che le energie alternative sono efficienti e vantaggiose economicamente, rappresenterebbe uno straordinario volano per la loro diffusione e anche delle opportunità a livello occupazionale. È necessario che l’intera comunità sia coinvolta e responsabilizzata da questo punto di vista.
Pensiamo, ad esempio, al coinvolgimento di ingegneri od architetti del luogo con provate capacità di progettazione e ristrutturazione di edifici verso l’alta efficienza energetica, al coinvolgimento di università vicine quali Pisa e Firenze per istituire sia gruppi a livello progettuale, sia di supporto ad una creazione di uno Sportello Energia comunale in grado di orientare i cittadini tra le diverse tecnologie presenti sul mercato e gli incentivi pubblici a disposizione.
Promuovere l’efficienza energetica degli edifici pubblici esistenti, attraverso l’attuazione di progetti di miglioramento degli involucri (e qui ripetiamo una cosa che in Campagna elettorale ci fu cara, ma rimase, allora, inascoltata) e l’installazione di impianti fotovoltaici e solari termici, e di impegnarsi a realizzare esclusivamente nuovi edifici pubblici ad alta efficienza energetica.
Partiamo pure dagli edifici pubblici, poi vediamo anche di fornire alla gente altri strumenti oltre lo Sportello Energia che abbiamo proposto sopra: per esempio potremmo cercare di istituire, sempre grazie a professionisti e studiosi,un progetto di mappatura dell’efficienza energetica degli edifici privati sia attraverso l’uso di Sistemi Informatici sia attraverso un eventuale gruppo di tecnici a livello locale che casa per casa, ne stabiliscano le rispettive qualità e deficienze energetiche. Crediamo che anche e soprattutto le università sarebbero ben liete di entrare a far parte di un qualcosa del genere. Questo tipo di lavoro servirebbe anche come strumento di crescita della consapevolezza e della diffusione delle energie alternative tra la popolazione, crediamo.
E sicuramente porrebbe San Vincenzo all’attenzione dell’opinione pubblica, non solo prettamente locale, per modernità, innovamento e sostenibilità.
A nostro avviso ci si deve muovere, comunque e senza indugio, verso la promozione, presso la cittadinanza, di questi importanti punti
· la consapevolezza dei limiti di un’idea di sviluppo basata su risorse illimitate: il modello di sviluppo capitalistico (la crescita continua dei consumi) che ci ha portato in poco più di cent'anni a questo disastro planetario.
· la consapevolezza della necessità di riconvertire un’economia basata sui combustibili fossili e ad alto consumo di risorse non rinnovabili
· l’adozione di stili di vita sobri e sostenibili
· e perché no, incentivare politiche di riforestazione sul territorio come strumento di compensazione delle emissioni di CO2



P.S. Alcune notizie e spunti sono stati presi da siti quali
http://federicovalerio.splinder.com/ e http://www.comunivirtuosi.org/

LA REDAZIONE

20 commenti:

d ha detto...

ma chi è questo furbo che scrive tutte 'ste scemenze in inglese?

Anonimo ha detto...

Un povero malato di mente...e forse di qualche altra cosa...

Anonimo ha detto...

Movimento della sinistra antagonista e dei segaioli riuniti in un soggetto.

Anonimo ha detto...

...FORUM DI CENTROSEGA...

HOLMES

Anonimo ha detto...

quando un c'avete da criticà la maggioranza, un avere proprio nulla da di...è qui che si vede che siete capaci solo a criticare scelte di alri

Enrico ha detto...

In genere è meglio palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice e si scrive.
La prima alternativa è saggezza, la seconda è superficialità e ignoranza.

effe gi ha detto...

Abbi pazienza ultimo anonimo che ha scritto, ma il contenuto del post a cui tu hai visto bene di attaccare un commento così inerente e pieno di contenuti, non mi sembra possa essere liquidato con "nulla da di'".
Vorrei suggerire di non frequentare il blog solo per rispondere alle opinioni dei lettori, ma di provare a discutere dell'argomento proposto supportando con dei contenuti le proprie idee che, perché no, possono essere anche critiche nei confronti di ciò che è stato redatto.

Su, sforziamoci un po' di più anche per premiare chi ha perso del tempo nel formulare un pezzo così articolato nel suo svolgimento e portatore anche di proposte interessanti.

Penso che i temi trattati, siano indubbiamente trasversali al voto esercitato alle ultime elezioni comunali ma purtroppo leggo tra le righe ancora un certo pregiudizio nel condividere idee proposte dal nostro movimento.

Poi siamo d'accordo che possono esserci anche argomenti più specifici del nostro piccolo microcosmo, ma alzare un po' la testa per vedere cosa succede nel giardino del vicino potrebbe spingerci e fornirci delle idee per migliorare il nostro.

FG

Tepuzzo ha detto...

Finalmente un commento che personalmente aspettavo, caro anonimo del 15 Gennaio ore 21:39.

Quando critichiamo ci viene detto che si sa fare solo quello e che "'un ci s'ha altro da dì", quando facciamo qualcosa di soprattutto propositivo "'un ci s'ha altro da dì, perchè 'un si critica la maggioranza".....

Ma quelli che come te parlano così, cosa cavolo volete? Che si critichi la maggioranza e non si proponga niente, o che si proponga di tutto lasciando stare la maggioranza?

E poi soprattutto venite a dirci che non ci s'ha nulla da dire quando mettiamo un pezzo che può aiutare tanti a capire qualcosa su queste centrali a biomasse, e in più diamo delle idee, ove ce ne fosse bisogno, per qualcosa che il Comune di San Vincenzo potrebbe anche tentare di mettere in piedi?

A questo punto, e mi rivolgo solo a quelli che come te rispondono in quei modi, siete voi che non avete nient'altro da dire che queste solite cose! Sempre e solo "questo blog si accende solo quando criticate la maggioranza"....grazie al c...o! Se voi intervenite solo quando la critichiamo, vuol dire che voi sapete infilarvi solo nella polemica, e su discorsi, progetti per il bene di San Vincenzo non sapete cosa dire!

E, lo ripeto, non mi sto rivolgendo in GENERALE agli elettori del PD, o in specifico del Sindaco BIAGI: ce ne sono molti che sanno leggere, ascoltare e prendere spunti, anche dalle "voci fuori dal coro". Mi rivolgo esclusivamente a chi interviene qui sopra (ma non solo) per fare polemica e basta.

Cos'è il post è fatto troppo bene per poter dire qualcosa? Non credo proprio.....saremmo già a Montecitorio.....passatemi la metafora.
E allora? Cosa deve pensare uno che si danna l'anima per cercare informazioni, metterle insieme, e pubblicarle per darle in pasto a tutti, se questi sono i commenti?

C'è da augurarsi che non tutte le persone siano così, e lo voglio riconfermare, credo proprio che ce ne siano a sinistra, nella vostra sinistra.....pure negli stessi consiglieri di Maggioranza ci sono cervelli che se fatti frullare sanno il fatto loro.

Nel programma di legislatura di Michele Biagi c'era chiaramente scritto che avrebbero voluto incentivare l'uso di energie alternative, in special modo a partire dagli edifici pubblici (Comune in primis), visto che su questo siamo perfettamente d'accordo, vogliamo esere di stimolo e di pungolo affincheè queste cose si realizzino a San Vincenzo. Ovviamente rispettando le pari opportunità, e soprattutto il bene dei cittadini.

Ma più che fare informazione, e proponendo (e anche in passato abbiamo avuto modo di analizzare il fatto che le proposte dentro a certi nostri interventi, c'erano.....ma se gli altri non vogliono LEGGERE, vorrà dire che il confronto sono gli altri a non volerlo....non noi) cosa dovremmo fare?

Tepuzzo ha detto...

Voglio anche parafrasare qualche commento di anonimi recenti:

"bla-bla-bla,ma stringi stringi Noi,Voi,Loro questa è l'opposizione che sapete fare"
Se queste 70 lettere messe insieme sono un qualcosa che ha un concetto dentro....

"Speriamo che il prossimo anno porti a san vincenzo un'opposizione meno strumentale e ideologica ma capace e vogliosa di confrontarsi seriamente sugli argomenti in campo."
Ok, bene....e allo stesso autore chiedo allora di venirsi a confrontare sul tema che abbiamo cercato di sviscerare con questo post. Io, e noi in generale siamo qui ben lieti di trovare soluzioni anche migliori di quelle sopra elencate.Grazie

"La verità è che vi fa comodo fare opposizione come la fate, così siete sicuri di non diventare maggioranza. Voi non volete nemmeno provarci perchè sapete bene che è molto facile sparare a zero su tutto quello che viene fatto. Chi deve amministrare deve fare le cose e rendere conto di cio che sceglie di fare, chi fa opposizione basta che dica di non essere in accordo e festa finita, più casino fa più fa opposizione dura come molti di voi vogliono.
Vi vorrei davvero vedere ad amministrare....e sarebbe bello sentire poi altri (all'ooposizione) gridare allo scandalo e sventolare inciuci e speculazioni varie..che ganzo sarebbe."
Sembrerebbe fatta apposta per i vostri ultimi commenti (x vostri intendo sempre quelli che non ci mettono un corno di concetto in quello che vengono qui a postare): vi è facere venire a fare polemica qui sopra con sempre i soliti discorsi. A voi fa comodo rispondere in questi toni....sono sempre gli stessi, e volete far credere che sono gli altri ad essere mono-toni. Mai una volta, o poche (e quei commenti sono sempre firmati, non a caso credo...) in cui ci sia un commento del tipo "non sono assolutamente d'accordo con voi perchè secondo me è sbagliato proporre di fare A, mentre sarebbe meglio fare B".
Il confronto, sifa proprio confrontando le idee......e dove sono le idde, magari opposte, magare in parte solo diverse dalle nostre, di quegli anonimi che non sanno far altro che scrivere "C'avete rotto il cazzo con queste critiche", "Confrontatevi se ci riuscite!"

Perchè voi cosa fate?
Provate a far qualcosa per il bene di San Vincenzo? O pensate che fare il bene di San Vincenzo si riduca solo all'andare a votare quando c'è un turno elettorale?

Dopo che avete dato il voto per una vostra rispettabilissima convinzione, dovete poi seguire quello che fa il vostro delegato e anche quello che fanno i delegati delle altre persone. Pungolarli, criticarli ma comunque......PARTECIPARE! Mica si penserà che i politici eletti (locali o nazionali che siano) sappiano fare tutto, o siano a conoscenza di tutto?! Faccio un esempio che non ha niente di personale, tutt'altro, ma che secondo me può rendere l'idea: Arianna Morelli sa tutto di politica, può seguire ogni cosa che succede a San Vincenzo? NO. E allora va aiutata a sapere di più,grazie al nostro di aiuti, all'aiuto di tutti i sanvicenzini. E questo vale per qualsiasi consigliere....ovvio che vale di più per la maggioranza che può comunque, alla fine, prendere "autonomamente" le decisioni per questo paese.
Partecipate dibattendo, qui o dove vi pare...ma non mettendo due parole senza il minimo costrutto. Non serve davvero a nessuno.....

Tepuzzo ha detto...

Solo una cosa a margine....non tutti, ma quasi tutti i commenti in lingua straniera, provengono proprio dall'estero!
Abbiamo un contatore che ci fa vedere i contatti e la loro provenienza.....
Sulle canzoni niente da dire....a parte il toglierle perchè non c'entrano 'na mazza, non vedo niente di sporco...
Su altri commenti invece.....se c'avete fatto caso, magari tornando indietro di qualche post ogni tanto, alcuni commenti sono quasi messaggi in coddice che si scambiano probabilmente Hacker o qualcosa del genere: si scambiano codici o altro. Non è la prima volta che mi capita: ho visto e sentito dire che si appoggiano su blog e forum esterni dove non possono essere rintracciati, per scambiarsi informazioni....

Saluto con piacere Enrico che era tanto che non avevo il piacere di leggere.

Concordo TOTALMENTE con quanto sritto da EFFEGI che espone sempre con molta chiarezza i nostri pensieri, non solo i suoi. Se qaulcuno avesse voglia di leggerlo meglio.......

Tepuzzo ha detto...

Ritornando al tema ENERGIA, volevamo segnalare quanto riportato dalla stampa in questi giorni: la possibile individuzione nella nostra fascia costiera, di un luogo per la costruzione di una centrale nucleare!
L'articolo de LA NAZIONE potete leggerlo qui:

http://www.box.net/shared/xtb176gx04

Infatti da parte del ministero per lo Sviluppo Economico,benchè non si facciano "nomi" specifici (li sapremo il 15 Febbraio quando verranno rese note le mappe con le macro aree idonee) si conferma la volontà di tornare al Nucleare, come più volte ipotizzato dalla maggioranza.
In questi giorni, col riaccendersi della polemica, alcune assoziazioni si sono date da fare per capire quali saranno questi siti "adatti"......e allora vediamo da cosa scaturisce "la nostra fascia costiera".Leggete bene questa relazione rilasciata da Greenpeace:

http://www.box.net/shared/lacbkf1ch4

Io mi domando, perchè non sono informato bene, ma non avevamo già fatto un referendum CONTRO il nucleare nel 1987?
L'80% dei votanti chiese che fossero i Comuni a decidere senza possibilità di imposizioni statali. rispondendo al Quesito n°1.

Non meno significativi furono i risultati per i quesiti numero 2 (79,7%) e 3 (71,9%)
Infatti, gli italiani hanno praticamente deciso di non finanziare e di non investire sulle centrali nucleari, anche se all'estero.
Quest perchè consapevoli che le centrali nucleari possono essere pericolose anche a distanza di molti km ed esprimendo un chiaro rifiuto verso l'energia nucleare e la costruzione di centrali nucleari.

E allora ora che facciamo? Ci facciamo prendere per il culo?
Vogliamo Centrali Nucleari qui davanti? Vogliamo centrali a Biomasse dispendiose e nocive nell'orto accanto a casa?

Tepuzzo ha detto...

Sempre riguardo al Nucleare, oggi LA NAZIONE pubblica un articolo che tstualmente dice:

" MARTEDÌ 19 gennaio, Enel a Roma parlerà di nucleare. Si aprirà nella sede di Confindustria la giornata del Supply Chain Meeting-Progetto nucleare Italia, organizzata da Confindustria ed Enel per presentare alle imprese italiane, potenzialmente interessate alla filiera del nucleare, le informazioni utili per intraprendere il percorso di qualificazione necessario per operare nel settore. Questo percorso di qualificazione rappresenta, infatti, per le imprese italiane non solo un’opportunità legata alle nuove prospettive della politica energetica nazionale, ma anche un’occasione legata allo sviluppo di impianti nucleari all’estero. Il progetto di Enel per riportare il nucleare in Italia prevede investimenti tra i 16 e i 18 miliardi di euro e può avere rilevanti ricadute nel contesto economico e occupazionale italiano. Con questo incontro Confindustria intende supportare il processo di partecipazione dell’industria italiana al rilancio del nucleare. I lavori
saranno aperti da Emma Marcegaglia, presidente Confindustria e Fulvio Conti, Amministratore Delegato Enel."

Cooooosssaaaaa????
No, davvero...ci vogliono prendere per i fondelli!
Il quesito n°3 del referendum 1987 diceva testualmente:

"Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?"

Abbiamo risposto NO, e ora ci vengono ad "informare" Marcegaglia & Company che ENEL dovrebbe\vorrebbe partecipare allo sviluppo di centrali all'estero? Ma non abbiamo detto di no?

Leggo ancora da internet:
"All' atto pratico, con le tre domande si domandava di cancellare alcune disposizioni di legge concepite per rendere più facili e rapidi gli insediamenti energetici: la prima era stata creata per evitare che il sindaco di un piccolo paese di duemila abitanti dove era previsto l’insediamento di una centrale nucleare potesse opporsi ad oltranza, mentre la seconda era la cosiddetta “monetizzazione del rischio” per i comuni che ospitavano impianti di produzione di energia (non necessariamente nucleari, ma anche a carbone)."

Ora rigiriamo la frittata e intortiamo il tutto dicendo che questa può essere una opportunità per le imprese e i luoghi di destinazione dei nuovi impianti.....si ma a quali rischi? E con quali guadagni effettivi?

Tepuzzo ha detto...

Rinforzando il concetto, pubblichiamo qui i dati effettivi di quel referendum con i quesiti annessi:

http://www.box.net/shared/cxsjq0qui6

E soprattutto una intervista rilasciata dal nostro premio Nobel Carlo Rubbia, a Repubblica, nel novembre scorso. Premio Nobel che è dovuto andare all'estero per farsi ascoltare....

Tepuzzo ha detto...

Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta.
"In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".

La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese.

Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare. Cosa ne pensa?

"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".

...

Tepuzzo ha detto...

...
Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?

"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".

Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...

"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".

La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?

"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".

PONCHO ha detto...

Ho letto con attenzione il vostro post e gli interventi di F.G. e TEPUZZO.
Bene!!
E' questo il metodo ed il merito che deve adottare una forza politica che vuole candidarsi a governare.
Temi di attualità,anche se difficili e complessi come quelli affrontati.
Non importa se criticati da qualcuno o da molti, nel post avete espresso con chiarezza per chi abbia la volontà o forse anche la capacità di capire quella che è la vostra posizione nel merito della questione. Congratulazioni !!
Io non vi condivido.
Ma questa è un'altra storia.
Non voglio annoiarvi,pertanto se vi interessa sapere perchè la mia opinione è favorevole al nucleare andate su:
www.amici-di-galileo.blogspot.com

Ciao PONCHO

Anonimo ha detto...

teppuzzo,quando te lo ricordi scrivi du' post !

Tepuzzo ha detto...

Va bene! :-))

vendicatore ha detto...

è la prima volta che scrivo,ma ho sempre partecipato e sempre letto con molto interesse!
allora prima di tutto ci vuole il rispetto per chi si occupa di questo blog, perche ormai è diventato un secondo lavoro!secondo punto caro anonimo (bada bene non ce l'ho con te!)noi le idee le tiriamo fuori, sono gli altri che per ottusità e caproneria politica si fanno altamente i cazzaci loro(scusate il francesismo).
Voi cosa proponete?
sono molto curioso........negli ultimi 30 anni avete fatto la solita politica:assetto del territorio,cemento,piano strutturale!questa è politica?si politica della convenienza e dei compromessi!Poi ricordati che criticare vuol dire come diceva Kant,porre sotto una lente di ingrandimento,trovare i difetti e cercare delle soluzioni!questo facciamo noi,cerchiamo soluzioni,perchè siamo molto vicini, a San Vincenzo, al punto di non ritorno!
se ti è rimasto un minimo di spirito critico alza la testa e guardati intorno.

vendicatore ha detto...

TEPUZZO SEI IL MEGLIO!