martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero


Adesione all'appello di Diritto alla Rete contro il DDl alfano che imbavaglia la Internet italiana

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Uòlter Veltroni, in arte Hammamet

17 luglio 2009
Notizie buone e meno buone dal fronte della legalità. Cominciamo da quella brutta: Paolo Cirino Pomicino non ce l’ha fatta a entrare nel Cda del Policlinico San Matteo di Pavia. Il decreto di nomina da parte del sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio pareva pronto, anche per risarcire il pover’uomo dall’inopinata esclusione dalle liste europee del Pdl in quanto sprovvisto di tette. Invece all’ultimo momento, forse per le proteste dei grillini e financo della Lega Nord, gli hanno preferito un incensurato.

Veniamo ora alle buone notizie. La prima riguarda il vicepresidente dell’Autorità Garante per la Privacy, Giuseppe Chiaravalloti, ex procuratore generale in Calabria di cui poi divenne governatore col centrodestra, quello che in una telefonata intercettata tre anni fa con la sua segretaria diceva del pm Luigi de Magistris che indagava su di lui: “Questa gliela facciamo pagare… Lo dobbiamo ammazzare. No, gli facciamo cause civili per danni e ne affidiamo la gestione alla camorra napoletana...Saprà con chi ha a che fare... C’è quella sorta di principio di Archimede: a ogni azione corrisponde una reazione... Siamo così tanti ad avere subìto l’azione che, quando esploderà, la reazione sarà adeguata!… Vedrai, passerà gli anni suoi a difendersi”. Bene, ora Chiaravalloti è di nuovo indagato (insieme all’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, all’onorevole Pdl Giuseppe Galati e a vari politici locali) per associazione per delinquere finalizzata alla concussione, falso, riciclaggio e abuso d’ufficio per una storia di presunte tangenti e ruberie di fondi pubblici destinati a due centrali elettriche. Ma nessuno ha chiesto le sue dimissioni dalla cosiddetta Authority guidata dal professor Pizzetti, quello che ogni giorno difende il povero Berlusconi dagli attentati a mezzo flash del criminoso fotoreporter Antonello Zappadu. La Privacy resta in buone mani.

Le altre buone notizie riguardano il Pd, sempre all’avanguardia quando si tratta di legalità. Massimo D’Alema, che si accinge a riprendersi il partito travestito da Bersani, gli ha allestito una bella tavolata alla Fondazione Italianieuropei con campioni di trasparenza come il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi, imputato sia per il crac Parmalat sia per il crac Cirio; e, secondo Repubblica, sta tentando di convincere l’amico banchiere Vincenzo De Bustis - condannato a 6 mesi in primo grado nel 2006 a Teramo per la truffa della Banca 121 – per comprare la Roma Calcio.

Intanto il Pd ha concesso l’iscrizione al partito a Tommaso Conte, medico napoletano residente a Stoccarda, condannato in primo e secondo grado in Germania per abusi sessuali su una giovane paziente, che poi s’è suicidata. Una cosina da niente, mica come gli ostacoli insormontabili che impediscono di dare la tessera a Beppe Grillo.

In perfetta coerenza, anche Walter Veltroni ha voluto sottolineare il grande impegno del partito per la legalità: riabilitando Bottino Craxi in un convegno organizzato dalla figlia d’arte, Stefania, che ne ha subito approfittato per insolentire Veltroni (così impara). Secondo Uòlter, Craxi fu “un grande innovatore” perchè “interpretò meglio di ogni altro uomo politico come la società italiana stava cambiando. La sua politica estera fu grande. Ci fu l’episodio di Sigonella, ma anche la scelta di tenere l’Italia nella sfera occidentale, senza intaccare l’autonomia e la dignità del Paese”. Invece Enrico Berlinguer fece “sforzi insufficienti al processo di innovazione che bisognava mettere in campo”. Ad applaudire Veltroni c’era fra gli altri l’ex ministro della Malasanità Francesco de Lorenzo, ovviamente pregiudicato.

...

Anonimo ha detto...

...Ora, è singolare che Uòlter preferisca Craxi a Berlinguer, visto che il primo distrusse il Partito socialista (il più antico partito italiano, a cent’anni dalla nascita), mentre se il secondo è ancora in piedi, pur ridotto ai minimi termini e col nome cambiato, lo si deve a Berlinguer e non certo ai suoi indegni successori. Ed è altrettanto singolare che non abbia trovato il tempo di ricordare, così, en passant, che Berlinguer morì durante un comizio davanti a migliaia di militanti, mentre Craxi morì in Tunisia, latitante, con due mandati di cattura pendenti sul capo e due condanne definitive a 10 anni complessivi per corruzione e finanziamento illecito, più varie provvisorie. Insomma, che Berlinguer non rubava, mentre Craxi sì.

Ma, anche a volersi limitare alla figura politica di Craxi, la lettura veltroniana fa acqua da tutte le parti. “Grande innovatore”? Sotto il governo Craxi (1983-‘87) il debito pubblico balzò da 400 mila a 1 milione di miliardi di lire e il rapporto debito-pil dal 70 al 92 per cento. L’industria di Stato delle Partecipazioni Statali seguitò a succhiare ettolitri di denaro pubblico, accumulando passivi da migliaia di miliardi. Anche perché Craxi bloccò la privatizzazione della Sme avviata dal presidente dell’Iri Romano Prodi, difendendo a spada tratta i “panettoni di Stato”. E impedì poi a Prodi di cedere l’Alfa Romeo alla Ford (che l’avrebbe pagata), regalandola alla Fiat. Nel 1978, durante il sequestro Moro, Craxi caldeggiò - fortunatamente invano - la trattativa tra lo Stato e le Brigate rosse, mentre Berlinguer giustamente si guidò il fronte della fermezza.

“La sua politica estera fu grande”? Nel 1985 Craxi sottrasse al blitz americano di Sigonella i terroristi palestinesi che avevano appena sequestrato la nave Achille Lauro e assassinato un ebreo paralitico, Leon Klinghoffer, gettandone il cadavere in mare; si impegnò a farli processare in Italia; poi fece caricare il loro capo Abu Abbas su un aereo dei servizi e lo lasciò fuggire prima nella Jugoslavia del maresciallo Tito e di lì in Irak, gradito omaggio a Saddam Hussein.

“La scelta di tenere l’Italia nella sfera occidentale, senza intaccare l’autonomia e la dignità del Paese”? Ancor più filoarabo e levantino dei democristiani, Craxi appoggiò acriticamente l’Olp, ancora ben lontana dalla svolta moderata, paragonando Arafat a Giuseppe Mazzini; spalleggiò e foraggiò il dittatore sanguinario somalo Siad Barre; e nel 1982, durante la crisi delle Falkland, si schierò addirittura con i generali argentini contro la Gran Bretagna appoggiata da tutto il resto dell’Occidente.

“Interpretò meglio di ogni altro uomo politico come la società italiana stava cambiando”? Craxi fu il primo a picconare la Costituzione in vista della “grande riforma” presidenzialista e ad attaccare la magistratura, proponendo di assoggettarla al governo. Prima con i decreti Berlusconi e poi con la legge Mammì consacrò il monopolio televisivo incostituzionale dell’amico Cavaliere, che fra l’altro pagava bene, cash. Insofferente al dissenso interno, insultò Norberto Bobbio (“ha perso il senno”) ed espulse dal Psi galantuomini come Bassanini, Codignola, Enriquez Agnoletti, Leon e Veltri, per circondarsi di faccendieri come Larini, Troielli, Giallombardo, Mach di Palmstein, Parretti, Fiorini, Chiesa e Cardella, e trafficare con Licio Gelli e Roberto Calvi, amorevolmente assistito dal suo consulente giuridico Renato Squillante. Oltre a decine di “nani e ballerine”, Craxi riuscì a candidare al Parlamento Gerry Scotti e Massimo Boldi, anticipando di vent’anni il velinismo berlusconiano. E’ questa l’innovazione che Veltroni attribuisce a Craxi, anziché a Berlinguer?

Nell’attesa di saperne di più, abbiamo finalmente capito in quale Africa voleva traslocare Uòlter qualche anno fa, prima di cambiare idea: ad Hammamet, in pellegrinaggio.


(Marco Travaglio)

Anonimo ha detto...

Molto partito, poco democratico

Dice D’Alema che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai definito “golpisti” i pm di Mani Pulite, mai fatto bicamerali per demolire la Costituzione, mai rovesciato il governo Prodi, mai legittimato il conflitto d’interessi, mai definito Mediaset “un grande patrimonio del Paese”, mai scalato la Bnl, mai detto a Consorte “facci sognare”, mai preso tangenti da un uomo legato alla Sacra corona unita, mai definito “capitani coraggiosi” Colaninno e Gnutti, mai stato amico di Geronzi e Tronchetti Provera, mai bombardato l’ex Jugoslavia violando il diritto internazionale e poi negando di averla bombardata, mai invitato Gheddafi alla fondazione Italianieuropei.

Dice Veltroni che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai minato il governo Prodi, non ha mai auspicato di avere Gianni Letta nel suo governo, non è amico dei palazzinari, non ha mai fatto accordi con Berlusconi, non l’ha mai chiamato “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”, promesso di “non attaccarlo mai più”, non ha mai riabilitato Craxi definendolo “grande innovatore” (anzi, pare addirittura che il comico genovese, a Craxi, preferisca Berlinguer).

Dice Anna Finocchiaro che Grillo non può entrare nel Pd: non ha mai attaccato il pool di Milano, non ha mai elogiato “il comportamento esemplare di Andreotti”, non ha mai invocato il Ponte sullo Stretto di Messina, non ha perso tutte le elezioni della sua vita, non ha mai baciato Schifani e non s’è fatto scrivere il programma da Salvo Andò.

Dice Bersani che Grillo non può entrare nel Pd: mica era amico di Tanzi, mica trafficava col governatore Fazio per sponsorizzare la fusione Bnl-Montepaschi, mica ha elogiato Fiorani (“banchiere molto dinamico, capace, attivo”), mica ha ingaggiato il figlio di Mastella come consulente al ministero delle Attività produttive, mica va a farsi osannare ogni anno al Meeting della Compagnia delle Opere a Rimini.

Dice Franceschini che Grillo non può entrare nel Pd: mica ha commentato lo scandalo Noemi e le accuse di Veronica “tra moglie e marito non mettere il dito” e mica si allea con Marini, Rutelli, Fioroni, Carra e Binetti.

Dice Follini che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai militato nell’Udc di Totò Cuffaro, non ha votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi (anzi, le ha persino combattute), non è mai stato vicepresidente del Consiglio in un governo Berlusconi.

Dice Mirello Crisafulli che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai abbracciato né baciato il boss mafioso di Enna, Giuseppe Bevilacqua, in un hotel di Pergusa e non ha mai parlato di affari e appalti dandogli affettuosamente del tu.

Dice Nick Latorre che Grillo non può entrare nel Pd: non ha mai chiesto a Dell’Utri i voti per D’Alema al Quirinale (“Con il senatore Dell’Utri esiste un rapporto di grande cordialità e di stima reciproca. La mia impressione su di lui è estremamente positiva: penso sia una persona pacata, sensibile e di spessore”), mai trafficato né con Consorte né con Ricucci, non è mai stato loro complice in scalate finanziarie illegali, e non ha mai neppure passato pizzini all’onorevole Bocchino nei dibattiti televisivi.

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Anonimo ha detto...

...
Dice Fassino che Grillo non può entrare nel Pd: diversamente da Primo Greganti, regolarmente iscritto, il comico genovese non incassava tangenti per conto del Pci-Pds nella stessa città di Fassino; inoltre, Grillo non ha mai domandato a Consorte “allora siamo padroni di una banca?” né portato la sua signora in Parlamento per cinque legislature, e nemmeno per qualche minuto in visita guidata.

Dice Enrico Letta che Grillo non può entrare nel Pd: molto meglio “Tremonti, Letta (Gianni), Casini e Vietti”, che lui vorrebbe “nel mio futuro governo”.

Dice Rutelli che Grillo non può entrare nel Pd: non è mai stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire 25 mila euro al Comune di Roma per le spese folli in consulenti inutili; e non ha mai perso nemmeno un’elezione, mentre lui nell’ultimo decennio le ha perse tutte, dalle politiche del 2001 alle comunali di Roma nel 2008.

Dice Sergio D’Antoni che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai fatto partiti con Andreotti.

Dice la Binetti che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica dell’Opus Dei.

Dice Enzo Carra che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica un pregiudicato per falsa testimonianza.

Dice Pierluigi Castagnetti che Grillo non può entrare nel Pd: mica ha una prescrizione per finanziamento illecito.

Dice Bassolino che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica imputato per truffa pluriaggravata alla regione di cui egli stesso è governatore.

Grillo si rassegni. Oppure vada a molestare una ragazza: se tutto va bene, gli fanno il Tso, gli danno la tessera del Pd e lo promuovono presidente di sezione.
(Marco Travaglio)

Gio ha detto...

Dal Tirreno del 02/03/2009:

...Sul Silos Solvay nel documento si indica la strada del recupero e della valorizzazione della stazione di carico, richiamando in particolare il ruolo positivo del dibattito pubblico in corso e le competenze in materia della Soprintendenza. «Sul Silos Solvay - di legge nel documento - e sui programmi di demolizione avanzati dalla proprietà è in corso un dibattito e un confronto tra gli operatori economici, il mondo delle professioni e della cultura. Il Comune è dell’avviso che ogni decisione sul futuro di questa struttura debba essere assunta con il concorso e il consenso della Soprintendenza». La giunta ora pensa che «possa svilupparsi un processo utile alla definizione di un progetto teso alla conservazione delle strutture originarie e di valorizzarle con usi di natura collettiva, in grado di offrire qualità e servizi alla città. Non quindi una semplice conservazione fisica fine a se stessa, ma un progetto urbano di integrazione al tessuto cittadino».

marxman ha detto...

PD... HA FATTO PIU' OPPOSIZIONE IN DUE GIORNI A GRILLO CHE NON IN 15 ANNI A BERLUSCONI...

Anonimo ha detto...

minchia lungo sto sciopero

Tepuzzo ha detto...

Avete ragione, ma stiamo lavorando anche ad un altro progetto. Oltre al fatto che l'estate c'è per tutti!
Comunque vedo che qui qualcuno viene a chiedere di continuare il lavoro......ma gli amici del PD e quelli del LERA non vengono pungolati per fare qualcosa?
Soprattutto quelli del LERA, perchè comunque il PD, con la giunta BIAGI, e un comune da dirigere qualcosa tirano fuori......
Per quanto mi riguarda parlavo del popolo internet e della scarsa visibilità offerta dal Partito Democratico alle iniziative del sindaco del proprio partito e di tutti quei nuovi consiglieri che hanno portato un sacco di voti in dote.
Avevano annunciato un nuovo sito all'alba della chiusura del BLOG: io stesso non sono stato tanto d'accordo con chi criticava modi, tempi, e motivazioni della chiusura.......ma certo ora ne è passato del tempo......e ancora nulla........

Presto nuovi post qui sul blog e nuove iniziative (spero di positivo riscontro, visto che ne sono tra gli autori....)

Un saluto e buon Condizionatore a tutti!

SanvincenzoPD blog ha detto...

Il 18 giugno
Alessandro Bandini "detto Massimo"
dixit:
"Stai pure tranquillo Dottor Morte... la democrazia non finisce se viene chiuso un blog, aperto per le elezioni amministrative, e chiuso successivamente con l'impegno, dichiarato, di aprire un sito web dove chiunque potrà continuare a dire la sua"
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Aspetta e spera!

paesano ha detto...

Dopo la presa della Bastiglia (14 luglio) si è "esaurita la spinta" dialettica di questo forum.


E andiamoooooo!!

Sai come godrebbero se si spengessero le luci....



Intanto anche un altro big,Gino Paoli, se pur con accenti non forti e moderati, sottolinea come nella nostra campagna si sia costruito troppo e male, distruggendo l'agricoltura(in sintesi ed interpretando dall'intervista dell'ineffabile Schiavina).Una voce illustre che si aggiunge alle altre, purtroppo inascoltate dai nostri compaesani.

Verranno tempi migliori, ne sono sicuro! Il nostro paese(l'Italia!)è capace di spinte collettive ineguali rispetto alla media europea, solo che lo fa raggiunta l'esasperazione.
San Vincenzo, simbolo di un'effimero quanto inutile, quanto contraddittorio gaudio, vive, come obnubilito, la sua solita stagione di traffico pedonale(la sera nella zona blue)e automobilistico insopportabili, di supermercato impraticabile, di carta-veline e affini di scarso valore artistico. Strozzato com'è, nella sua essenza storica, da quel mega porto, approdo per barche medio-grandi, isolate da cancellate elettroniche, in cui le poche barche dei sanvincenzini e dei pochi pescatori rimasti, utilizzano a prezzi alti, un residuo pezzo d'acqua, simbolo di un isolamento sempre più pesante e contrastante con il lusso e l'opulenza altrui.

Un insieme di rotonde tra dossi e cunette c'indirizzano a nord o al sottopasso(poteva essere altro e meglio dopo tanti anni di attesa!)rendendo le nostre care salme silenti(chissà poi se sarà così)spettatrici di questa sorta di percorso a tempo di rally.Risulta assai difficile poter immaginare attraversare la strada per accedere al cimitero a qualche anziana paesana( e non parlo dell'attuale situazione con la passerella ferroviaria chiusa).

Insomma la solita San Vincenzo bandiera blue, ma anche nera,con i suoi difetti, pochi i pregi per la verità,che dimostra tutti i sintomi di un futuro, difficilmente arrestabile, declino.

Ed attendiamo con ansia il piano della scuola e l'esecuzione di Rimigliano per celebrarne definitivamente la decadenza.

Ed avanti le critiche a queste mie estivissime riflessioni o considerazioni.

Che partano le alabarde, ma che si rivitalizzi il forum.

Unica vera, insostituibile occasione di confronto politico-locale di questo nostro amatissimo paese.

Anonimo ha detto...

te vivi da un'altra parte. Io a sanvi ci sto di molto bene,d'estate c'è casino? bene, meno male vorresti foste sempre come d'inverno? Allora vai a sassetta. Siamo un paese turistico e bisogna accettare qualche sacrificio nella stagione. Nel paese che vorresti tu un giovane quanto ci rimarrebbe?

Anonimo ha detto...

Guarda che i giovani a San Vincenzo d'estate NON CI SONO PIU' da una vita perchè non c'è NIENTE per farli divertire. Sei te a doverci dire dove vivi!

effe gi ha detto...

Anonimo delle 17:19, ma del pezzo di paesano tu sai leggere solo quello che hai detto?
Mi sembra che il problema di fondo è che certe scelte fatte in passato, portino alla congestione del nostro piccolo centro (inteso come paese e non come Zona Blu).
Putroppo in queste scelte non si vede un'inversione di tendenza, ma una prosecuzione in una direzione che dà l'idea della superficialità e della mancanza di pianificazione con cui si afrontano determinati problemi.
Non è un anno che Via Matteotti e di seguito la via della Principessa d'estate non è percorribile a causa del traffico, con le possibili conseguenze in caso di emergenza e non mi sembra si astato fatto un granché per risolvere, anzi, gli interventi fatti mi sembra che abbiano sensibilmente peggiorato la situazione.
Invece di porre domande che hanno il sapore della retorica, dicci un po' che paese capisci che vorrebbe paesano leggendo attentamente il suo intervento.
Comunque i giovani a San Vincenzo secondo te ci rimangono?
I sacrifici a cui dobbiamo sottoporci riescono a farli restare? Saremmo ben felici se servissero.
Allrga il concetto e, oltre ai giovani desiderosi di bagordi, pensa alle giovani coppie che vogliono copmrare casa. Secondo te perché a San Vincenzo non ci rimangono? Sono giovani anche loro e potrebbero fare molto per questo paese, ma sono costretti ad andarsene, e "emigrare" nei comuni vicini, eppure le case non mancano...
Il problema è che non vorremmo che San Vincenzo d'estate fosse come d'inverno, ma fose sarebbe meglio fare qualcosa di concreto perché San Vincenzo d'inverno potesse avvicinarsi come offerta di servizi, fruibilità dei negozi e spettacoli a come è d'estate.

FG