mercoledì 16 gennaio 2008

Un nuovo Comitato è sorto

Con il nome evocativo di "Comitato contro le mani sulla città" si è costituito un nuovo comitato per la tutela del territorio sanvincenzino. è l'approdo naturale del Comitato contro l'ampliamento del porto turistico che, senza rinunciare alla battaglia sull'opera annullata dal TAR, affronterà anche altri progetti di forte impatto territoriale prima fra tutte la speculazione edilizia nella Tenuta di Rimigliano.

Ecco il primo comunicato stampa del nuovo soggetto.

Si è svolta il 11 Gennaio a San Vincenzo un’assemblea di un gruppo di cittadini che non intendono restare indifferenti alla dilagante cementificazione, che consegna cospicue parti del territorio alla speculazione privata, con grave danno della qualità dell’ambiente pubblico. L’assemblea ha deliberato la costituzione di un nuovo comitato, per la difesa del territorio. L’assemblea ha anche incaricato Francesco Morra di svolgere, in questa fase, compiti di coordinamento.

Il nuovo comitato, che si è dato il nome “Comitato contro le mani sulla città”, intende impegnarsi, con una puntuale informazione dei cittadini, per influire sulle principali spinose questioni urbanistiche che segneranno il futuro del territorio comunale. Il nuovo comitato intende aderire al “Coordinamento dei comitati toscani per la difesa del territorio”.

Intendiamo tenere viva l’attenzione sull’ampliamento del porto, che l’amministrazione intende ostinatamente a portare avanti, nonostante la nota sentenza del TAR della Toscana, prendendo l’enorme rischio di una costruzione che, se la sentenza non venisse ribaltata, andrà smantellata. Quando, un anno fa, ci fu l’esigenza di modificare il progetto, i lavori furono sostanzialmente fermi per mesi. Perché non sospenderli ora, dimostrando un minimo di responsabile cautela?
Per i pesanti danni ambientali già causati in questi primi due anni, è ormai evidente, anche se si fanno considerazioni di carattere puramente economico, che la gestione di un paese che deve supportare una simile opera, partita senza le necessarie garanzie progettuali, si rivelerà per le casse comunali un disastro difficilmente affrontabile.

Intendiamo però intervenire anche su altre scelte sul territorio che riteniamo sbagliate.
Ci opporremo a qualsiasi progetto per Rimigliano che preveda nuova edificazione. Nella tenuta di Rimigliano opera una azienda agricola biologica che, come tale, deve essere sviluppata, valorizzando le produzioni agricole di qualità e, nelle volumetrie divenute obsolete per l’attività agricola, la ricettività agrituristica.
Occorre assicurare quello che abbiamo a lungo chiamato “parco” alla pubblica fruibilità, limitando anche il numero delle presenze, su un territorio che non può subire ulteriormente il consumo indiscriminato del suolo a esclusivo beneficio di speculazioni private.
Interverremo per informare i cittadini e per opporci con forza a qualunque ulteriore scelta di consumo del suolo che non corrisponda ad un reale e sostenibile interesse pubblico.
I cittadini che costituiscono il Comitato intendono salvaguardare le caratteristiche e la vivibilità del loro territorio.

Per il COMITATO CONTRO LE MANI SULLA CITTA’ FRANCESCO MORRA

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che bello!! un'altro comitato con un nuovo Presidente. Un comitato contro le mani sulla città. Un comitato che rispecchia in tutto e per tutto il Forum per San Vincenzo e che ne porta avanti i suoi programmi. E c'era proprio bisogno di formare un nuovo comitato? non bastava aderire al forum? Non è che forse ci sono in giro delle manie di protagonismo???

Anonimo ha detto...

Come sarebbe più pratico, specialmente per i più forti, se tutti aderissero a uno solo. Battuto quello, risolto il problema. Invece a volte i cittadini sfuggono allo schema, a volte riescono pure a farsi rispettare, maledetta democrazia!
Compare Francesco Morra

Anonimo ha detto...

Forse pochi sanno che la pineta a mare del Parco di Rimigliano è per la maggior parte di priorità (?)privata quindi, con grande stupore cittadino (in verità trattandosi di frottola non si era stupito nessuno), ma in piena legittimità della priorità (?) stessa , ogni accesso potrebbe essere chiuso (trattasi di fandonia). Bene la convenzione che è stata adottata, e tanto criticata, renderà di proprietà pubblica ciò che a tutt’oggi non è.
E permettetemi… non mi sembra cosa da poco!!! (sticazzi direi)
Ma ancora, si acquisirà ad uso pubblico i 150 ettari (ohibò) di bosco della tenuta, quella fascia della parte a monte di cui molti non conoscono neppure l’esistenza (ma che ne sai? presuntuosella!).
Il bellissimo viale alberato dei Cavalleggeri sarà pubblico (finalmente delle belle razzate in moto) e la tenuta accessibile (il popolo potrà davvero visitare l'albergo con tutte le sue meraviglie?), rivitalizzata dalle colture (che faccia!!)e da una zona a verde (proprio il verde mancava a Rimigliano) come completamento della ricostruzione ambientale di una zona rimasta isolata (!!!) e degradata (strade sterrate, boschi non potati, animalacci selvatici, campi polverosi, neanche un tabacchino a pagarlo oro)
Poi un albergo, un palacongressi (boia deh).
Ma queste opere non sono certamente a voi sconosciute (purtroppo no), anzi.
Al riguardo, riflettiamo insieme (ma si facciamolo) sulle concrete possibilità di lavoro che avranno i nostri giovani (provate a fare qualche intervista al Garden o ai Lecci)ed all’ulteriore prospettiva turistica che si apre per il nostro territorio (che ha tanto bisogno di orde di nuovi turisti che riempiano le nostre vuote serate estive).

Kety Pini, maggio 2002
(Teatro il Bagaglino)

Anonimo ha detto...

Dall'altro lato i residenti avranno la possibilità di usufruire di nuovi spazi quali la pineta di Rimigliano (125 ettari), il viale dei Cavalleggeri e 41 ettari di bosco lato mare, tutte zone che attualmente non sono accessibili al pubblico.

Fabio Camerini - maggio 2002

Anonimo ha detto...

Da gennaio si discute del Piano Attuativo della testata di Rimigliano. Anche stavolta, un fatto positivo come quello della creazione di un nuovo centro alberghiero verrà inquinato da scelte errate. Il Comune infatti si appresta a rinunciare agli introiti sicuri derivanti dalla realizzazione dell’opera (che peccato!)per ottenere la realizzazione di un Centro Congressi il cui utilizzo a fini pubblici sarà trascurabile (invece l'albergo e gli appartamenti saranno esclusivamente pubblici).

Paolo Foti
Leonardo Favilli

Nicola Bertini ha detto...

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Nicola Bertini