giovedì 22 maggio 2008

Quaderni dal Consiglio III. Statuto Albertino alias Novaja demoKràzia


Altra perla del Consiglio Comunale di ieri la modifica allo STATUTO. Con i voti della sola maggioranza, l’Amministrazione modifica le regole del funzionamento delle istituzioni inserendosi in un filone di ampia e partecipata democrazia che, d’altra parte, contraddistingue sin dall’insediamento Biagi e i suoi.

Sino ad oggi il Sindaco doveva necessariamente scegliere non più di due assessori tra persone esterne al Consiglio Comunale. Da domani potrà fare quel che diavolo vuole, così come annunciato su questo blog appena una settimana fa.

Il dibattito è stato degno del Consiglio comunale di San Vincenzo con Bandini che ritiene (spero per lui non lo pensi davvero) che tale provvedimento rafforzerà il Consiglio Comunale. L’argomento più convincente e responsabile avanzato dalla maggioranza è che la legge nazionale prevede tale possibilità e quindi, così facendo, non si viola nessuna legge.

Stupendo.

Rincuorati da una simile rassicurazione, possiamo già cominciare a fare previsioni. La prossima amministrazione, se dovesse vincere di nuovo Biagi, che ovviamente sarà ripresentato (un ggiovane che ha lavorato così bene…) la prossima Giunta sarà scelta dal Sindaco a suo piacimento e saranno tutti esterni (gente che nessuno ha mai votato) oppure consiglieri eletti a cui però, contestualmente alla nomina, verranno imposte le dimissioni dal Consiglio Comunale. Il perché è facile da comprendere: se dovessero dimettersi dalla Giunta, non avrebbero la possibilità di “infastidire” il Sindaco con la loro presenza in Consiglio Comunale. Dunque una Giunta meramente esecutrice della volontà del Sindaco e un Consiglio (presieduto dal Sindaco) sempre più inutile strumento di ratifica delle scelte prese non più dalla Giunta (6 persone) ma dal Primo (e unico) cittadino.

L’unica speranza è che non vinca Biagi.
Ber N

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma cosa significa democrazia? Nella mente di questi rispettabilissimi signori significa oligarchia, significa che un sindaco ha la possibilità di eleggere, COME VUOLE, QUANDO VUOLE, CHI VUOLE, DOVE VUOLE, un persona in rappresentanza di tutta quanta la cittadinanza, senza che il cittadino, IL CITTADINO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, CHE HA DIRITTO DI CRITICARE IN QUANTO CITTADINO E IN QUANTO CITTADINO DELLA REPUBBLICA, possa fare niente. Il ragionamente è spaventoso quanto geniale: voi date il voto a me che poi ci penso io a scegliere chi sono i migliori, et vae victis! Non lo so, mi sembra che già qualcuno nella Storia del Novecento avesse fatto un discorso simile; chissà forse da ora in poi bisognerà anche mostrare la tessera dietro le file del pane e quando andremo a votare torneranno a chiederci:«Lei che fa? Vota qui o va in cabina?».

FRANCESCO

Anonimo ha detto...

A voi consiglieri della maggioranza con similitudine a quel Filippo Argenti, dico -e ci tengo particolarmente- che vi dovreste vergognare profondamente e basta. Ma non vi preoccupate, che alle prossime elezioni mi impegnerò con tutto me stesso per far sì che prendiate il minor numero di voti possibili.
Vai Nicola, continua così!

Un amico

Anonimo ha detto...

Gioite cittadini!
La constatazione (e non più la sola possibilità) che il nostro piccolo comune sta prendendo la deriva della nostra nazione è segno di un'evoluzione politica importante! Finalmente ci siamo adeguati all'andamento nazionale, arrivando a capire che la democrazia com'è stata intesa finora è obsoleta e l'elezione da parte del popolo di chi lo rappresenta è solamente un ostacolo alla realizzazione del Programma. In fondo, ogni testa pensante non accuratamente scelta con un non sufficiente grado di ottusità, o con una pelliccia gastrica poco folta, potrebbe dire la propria e interrompere il cammino di sviluppo intrapreso.
Che differenza c'è tra la legge elettorale nazionale e quello che ha fatto il sindaco Biagi?
In fondo a metà a aprile abbiamo votato senza sapere chi andasse in parlamento e a governarci, e ci siamo ritrovati con nani, saltimbanchi, imbonitori e puttane d'ogni genere (in senso biologico del termine).
Qui sarà la stessa cosa, cittadini, votate la persona, poi ci penserà lui a sistemare le persone giuste nei posti giusti, e voi che adesso lo seguite state attenti, chi non dimostra sufficiente fedeltà, sarà ripagato con la moneta che merita.
Mi ripeto: a quando la dichiarazione d'indipendenza e la solenne incoronazione a monarca?
Intanto siamo ad oligarca... da pochi ad uno il passo è fattible con poco sforzo.
E alla fine saluteremo in piazza l'iluminato (a sufficienza solo in determinati punti "strategici"...) regno di Michele I°.

FG

Anonimo ha detto...

Echi danteschi: "...vuolsi nell'alto là dove Michele / fe' la vendetta del superbo strupo..."