mercoledì 30 gennaio 2008

Rimigliano: progetto verde


Siamo arrivati. La speculazione edilizia di Rimigliano va in Consiglio Comunale per una prima approvazione. La Tenuta sarà devastata ma sul Tirreno compare un articolo che parla di salvaguardia ambientale e mutamento di 360 gradi rispetto alla vecchia previsione.

Altro che salvaguardia ambientale! Altro che mutamento di 360 gradi rispetto alla vecchia previsione! La speculazione edilizia che verrà approvata dal Consiglio Comunale non è che il prodotto di un’Amministrazione che organizza e permette al privato di arricchirsi a discapito del territorio e dunque dei beni collettivi.

Ci saranno meno camere d’albergo (450 posti letto in meno) ma più seconde case da 12500 mq a 17000 con 5000 mq di nuove costruzioni attorno a tutti i poderi. Col vecchio piano la speculazione edilizia era concentrata in 20 ettari, ora, con un po’ di sconto sui volumi, viene sparpagliata in tutta la Tenuta.

Cosa ci sarebbe di rispettoso dell’ambiente in questo piano? Si arriva a permettere e suggerire al privato di introdurre vaste coltivazioni “no-food” al posto dell’agricoltura, quella vera che crea lavoro e mantiene i caratteri paesaggistici e culturali di un territorio. Nel programma di Biagi si parlava del carciofo violetto, oggi siamo passati alla colza ogm da bruciare con un drammatico cambiamento culturale e paesaggistico.

Inoltre la variante al Piano Strutturale non dà neppure un limite all’edificazione. Non c’è scritto di quanti metri quadri può essere costruito l’albergo, non c’è un limite al numero di persone che il nuovo villaggio Rimigliano potrà contenere. Così il privato può fare quello che gli pare e il territorio, cioè l’interesse pubblico, ne paga le conseguenze.

Torniamo a ripetere che l’unica soluzione compatibile con l’economia, l’ambiente e il tessuto sociale è quella del recupero del solo patrimonio edilizio esistente, ovvero 12.500 mq, per fini agricoli e agrituristici e del rilancio dell’agricoltura, quella vera.

La soluzione prospettata dalla variante è da respingere al mittente così come era da respingere il progetto dell’albergone. Certo che la cittadinanza, che dovrebbe e potrebbe respingerla, non è mai stata ascoltata e viene oggi convocata in assemblea quando tutto è già scritto tanto per fare propaganda (siamo già in campagna elettorale) all’ospite di turno.

Insomma sia nel merito che nel metodo questo piano è il figliolo cattivo dell’altro, è altrettanto insostenibile e come l’altro viene fatto digerire come il non plus ultra della sostenibilità dello scrupolo ambientale e della compatibilità economica e sociale con il territorio. Ormai questi giochini non fanno nemmeno più ridere.
Ber N

sabato 26 gennaio 2008

Libera "asciazione"


Oggi su il Tirreno è comparso un altro comunicato stampa del Sindaco che vuol parlare alle associazioni per spiegar loro quanto è meglio se si forma un supercomitato di cui lui (il Sindaco) nomini Presidente e Consiglieri.


Precisiamo ancora una volta che non si tratta di difendere il Presidente del Comitato gemellaggi, si tratta di evitare che il Comune egemonizzi le attività delle "libere associazioni" nominando DIRETTAMENTE il presidente e il Consiglio di un ente che si occuperà di tutto (e che riceverà tutti i finanziamenti).


Il Forum è impaziente di partecipare ed intervenire nell'assemblea del 4 febbraio... Nell'attesa ecco il testo dell'odg presentato per il prossimo Consiglio Comunale.


Oggetto: ipotesi di scioglimento del Comitato Gemellaggi

Visto quanto comparso sulla stampa circa l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di “unire” il Comitato Gemellaggi con l’Ente Valorizzazione San Vincenzo;

Considerato quanto appreso dagli Uffici sull’impossibilità di una simile ipotesi;

Considerate le precisazioni ricevute dagli Uffici secondo cui, il Comitato gemellaggi sarebbe in procinto d’essere sciolto e, parallelamente, l’Amministrazione Comunale darebbe vita ad un "super comitato";

Considerato che Presidente e i Consiglieri di detto "super comitato" (come si legge nel comunicato stampa sopra citato) sarebbero nominati direttamente dal Sindaco, e che tale ente comprenderebbe tra le sue funzioni la gestione dei Gemellaggi, la promozione turistica e lo svago;

Considerate tali prospettive gravi ingerenze e limitazioni della politica alla “libera associazione”;

Visto che il Comitato Gemellaggi, in una assemblea ad hoc convocata, ha respinto l’ipotesi annunciata sulla stampa dal Comune;

Considerato che non si percepisce la necessità di sciogliere uno dei comitati più attivi del nostro Comune per formarne un altro dalle competenze troppo vaste e indefinite;

Considerato inaccettabile che si proceda all’accorpamento di tutte le funzioni associative in un solo Comitato controllato direttamente dal Sindaco;

Considerato infine che tale prospettiva in nessun modo può risolvere i problemi finanziari dell’Ente Valorizzazone e che anzi, inglobandone le competenze, ne aggraverebbe la crisi rendendola irreversibile;

Il Consiglio Comunale

Invita l’Amministrazione Comunale a smentire il Comunicato stampa del 4 gennaio

Esprime gratitudine per l’impegno dei 170 soci del Comitato Gemellaggi

Impegna l’Amministrazione Comunale a garantire al Comitato, ed ai tanti cittadini che lo formano, modi e luoghi per proseguire e migliorare la sua attività.

Impegna l’Amministrazione Comunale a discutere preventivamente con i soci del Comitato qualsiasi decisione di rilievo che si voglia assumere a proposito del Comitato stesso.

Ber N

mercoledì 23 gennaio 2008

Insistenti


Per il prossimo Consiglio Comunale (data ancora da definire) il Forum del Centrosinistra per San Vincenzo riproporrà al voto del consesso un ordine del giorno che impegna l'Amministrazione a richiedere la deroga alla Provincia perché torni ad essere possibile parcheggiare a Rimigliano.

Con la richiesta della deroga, infatti, in una decina di giorni il divieto di sosta sparirebbe e il parco tornerebbe ad essere fruibile dai cittadini. Fino ad oggi la maggioranza c'ha raccontato di tutto pur di non impegnarsi a garantire la possibilità dell'uso pubblico del parco. Vedremo cosa si inventerà per giustificare l'ennesimo, immotivabile voto contrario.

Ecco il testo integrale dell'odg.

Oggetto: Divieto di sosta lungo Via della Principessa

Premesso che dal mese d’ottobre non è, di fatto, più consentito il parcheggio lungo Via della Principessa;

Visto che tale divieto impedisce ai cittadini di usufruire del parco proprio nei mesi in cui l’impatto antropico non costituisce un problema per l’ecosistema;

Considerato che una semplice richiesta di deroga alla Provincia può eliminare tale divieto e restituire un’alta valenza sociale al parco;

Visto che, qualora la Provincia richiedesse di limitare a 70 Km/h la velocità massima consentita sulla Principessa anche nel periodo invernale, tale imposizione comporterebbe un allungamento dei tempi di percorrenza di soli 56 secondi per quel tratto di strada;

Ritenuto l’accesso al parco un diritto di tutti i cittadini da garantire in ogni stagione;

Il Consiglio Comunale

Impegna l’Amministrazione a richiedere alla Provincia la deroga che consenta il parcheggio anche nel periodo invernale lungo Via della Principessa riducendo, se necessario, a 70 Km/h il limite massimo di velocità nel tratto;

Impegna l’Amministrazione a garantire, da subito, che con il passaggio di proprietà al Comune verrà garantita la fruizione del parco anche con la possibilità di parcheggiare lungo Via della Principessa.

Ber N

sabato 19 gennaio 2008

Il sacro e il profanato


La Giunta Biagi VENDE ANCHE IL CIMITERO. Basta con i morti pubblici, si passa alla gestione privata.

Andare a inumare il proprio caro sarà esattamente come acquistare un qualsiasi altro servizio e, naturalmente sarà chiesto il pagamento per la prestazione.

L’ennesima privatizzazione di quest’Amministrazione. Manca il personale! Per garantire una gestione decente del cimitero non ci si può che rivolgere al privato, impossibile assumere un dipendente.

Amministrire è un po’ morire (mannaggia alla rima con amministrare)

Come un rullo compressore l’Amministrazione non si ferma davanti a niente e, come al solito, ci tocca sentire la storia che non è possibile assumere. Ma se in un comunicato dello scorso settembre, sul riassetto del personale si dichiarava, con toni trionfali, che erano previste tredici nuove assunzioni!

Effettivamente non era vero, andando a leggere bene i documenti si scopriva che di nuove assunzioni si poteva parlare forse in due casi. Tuttavia le risorse finanziarie per il nuovo dirigente (il QUARTO) e la nuova posizione organizzativa (la QUINTA) sono state trovate. Per un lavoratore al cimitero invece no.

Significa che, anche stavolta, la faccenda è squisitamente politica.

Muto come una tomba

Naturalmente siamo venuti a conoscenza di quest’intenzione dell’Amministrazione attraverso le voci di paese confermate in Comune. Nessuno aveva impostato uno straccio di discussione politica per verificare con le minoranze i progetti tombali.

Naturalmente non c’è nessuna plausibile motivazione da addurre a tale decisione (se si esclude quella pretestuosa della mancanza di personale). Eppure si procede spediti verso l’ennesima esternalizzazione convinti, evidentemente, che il pubblico non funziona e che il privato è bello.

Proprio come per le privatizzazioni di Acqua (giunta Roventini), porto, servizi di pulizia degli edifici comunali, pubblica illuminazione (giunta Biagi) ci racconteranno che il servizio in questione (la custodia e sepoltura dei morti) funziona meglio se sottoposto alle leggi del libero mercato in un contesto di matura concorrenza.

Esternalizziamo la Giunta.

Conviene, prima che ci vendano un omero su e bay al miglior offerente, esternalizzare immediatamente la Giunta. Potremmo esternalizzarli vendendoli a terzi (come la Giunta vuol fare con le ex scuole Fucini), ad esempio potremmo venderli agli Usa che tanto piacciono ai nostri amministratori (sempre che gli USA vogliano comprarli). Siamo anche in tempo di saldi…

Temiamo però che, in quel caso, si solleverebbe un polverone: è l’ora di finirla con la fuga dei cervelli. Così forse conviene cedere in appalto l’amministrazione del Comune ad un soggetto privato, come ad esempio la Sales. Siamo sicuri che qualcuno si accorgerebbe della differenza nelle scelte amministrative?

Ber N

mercoledì 16 gennaio 2008

Un nuovo Comitato è sorto

Con il nome evocativo di "Comitato contro le mani sulla città" si è costituito un nuovo comitato per la tutela del territorio sanvincenzino. è l'approdo naturale del Comitato contro l'ampliamento del porto turistico che, senza rinunciare alla battaglia sull'opera annullata dal TAR, affronterà anche altri progetti di forte impatto territoriale prima fra tutte la speculazione edilizia nella Tenuta di Rimigliano.

Ecco il primo comunicato stampa del nuovo soggetto.

Si è svolta il 11 Gennaio a San Vincenzo un’assemblea di un gruppo di cittadini che non intendono restare indifferenti alla dilagante cementificazione, che consegna cospicue parti del territorio alla speculazione privata, con grave danno della qualità dell’ambiente pubblico. L’assemblea ha deliberato la costituzione di un nuovo comitato, per la difesa del territorio. L’assemblea ha anche incaricato Francesco Morra di svolgere, in questa fase, compiti di coordinamento.

Il nuovo comitato, che si è dato il nome “Comitato contro le mani sulla città”, intende impegnarsi, con una puntuale informazione dei cittadini, per influire sulle principali spinose questioni urbanistiche che segneranno il futuro del territorio comunale. Il nuovo comitato intende aderire al “Coordinamento dei comitati toscani per la difesa del territorio”.

Intendiamo tenere viva l’attenzione sull’ampliamento del porto, che l’amministrazione intende ostinatamente a portare avanti, nonostante la nota sentenza del TAR della Toscana, prendendo l’enorme rischio di una costruzione che, se la sentenza non venisse ribaltata, andrà smantellata. Quando, un anno fa, ci fu l’esigenza di modificare il progetto, i lavori furono sostanzialmente fermi per mesi. Perché non sospenderli ora, dimostrando un minimo di responsabile cautela?
Per i pesanti danni ambientali già causati in questi primi due anni, è ormai evidente, anche se si fanno considerazioni di carattere puramente economico, che la gestione di un paese che deve supportare una simile opera, partita senza le necessarie garanzie progettuali, si rivelerà per le casse comunali un disastro difficilmente affrontabile.

Intendiamo però intervenire anche su altre scelte sul territorio che riteniamo sbagliate.
Ci opporremo a qualsiasi progetto per Rimigliano che preveda nuova edificazione. Nella tenuta di Rimigliano opera una azienda agricola biologica che, come tale, deve essere sviluppata, valorizzando le produzioni agricole di qualità e, nelle volumetrie divenute obsolete per l’attività agricola, la ricettività agrituristica.
Occorre assicurare quello che abbiamo a lungo chiamato “parco” alla pubblica fruibilità, limitando anche il numero delle presenze, su un territorio che non può subire ulteriormente il consumo indiscriminato del suolo a esclusivo beneficio di speculazioni private.
Interverremo per informare i cittadini e per opporci con forza a qualunque ulteriore scelta di consumo del suolo che non corrisponda ad un reale e sostenibile interesse pubblico.
I cittadini che costituiscono il Comitato intendono salvaguardare le caratteristiche e la vivibilità del loro territorio.

Per il COMITATO CONTRO LE MANI SULLA CITTA’ FRANCESCO MORRA

domenica 13 gennaio 2008

"Asciazione" forzata


Il 4 gennaio Il Comune ha diffuso un Comunicato stampa in cui si dichiara l’intenzione di “unire” il Comitato gemellaggi con l’ente valorizzazione.

L’ipotesi è alquanto strampalata per cui ci siamo presi la briga di chiedere delucidazioni in Comune. Le delucidazioni sono giunte e le offriamo anche a voi. L’intenzione dell’Amministrazione è quella di sciogliere il Comitato gemellaggi e di fondare un “super comitato” che includa le competenze del Comitato Gemellaggi, della promozione turistica e dell’intrattenimento e svago. Cioè tutto.

Chi nominerà il presidente e tutto il consiglio di questo super comitato? Il Sindaco. Nel frattempo l’ente valorizzazione San Vincenzo continuerà ad esistere col proprio debito (il Comune non può sciogliere un’associazione privata né può imporle una fusione con chicchessia) ma svuotato completamente di qualsiasi competenza.

Venerdì sera si è tenuta l’assemblea dei soci del Comitato Gemellaggi e i numerosi soci intervenuti hanno bocciato senza appello la proposta del Sindaco con soli tre astensioni su almeno ottanta partecipanti. Abbiamo più volte dissentito sulla gestione dei gemellaggi ma l’idea di sciogliere quest’attiva esperienza associativa appare incomprensibile ed inaccettabile.

Per come c’è stato illustrato dagli Uffici comunali, il progetto non risponde all’interesse pubblico. Casomai sembra l’ennesimo tentativo di avere completamente sotto controllo la vita "asciativa" del nostro Comune. Peraltro ci sarebbe una grandissima fretta di concludere l’operazione: entro gennaio in Consiglio Comunale.

Chiediamo che venga aperta una discussione politica per evitare una soluzione così autoritaria e autolesionista. Quest’intromissione arrogante della politica nell’attività associativa rischia di dissipare un’esperienza che, pur non perfetta, è certamente stata preziosa per il nostro Comune.

Ber N

sabato 5 gennaio 2008

Un parco fantasma e confuso



L’Amministrazione molto si è vantata d’avere l’ANPIL a Rimigliano: in Consiglio Comunale, sulla stampa e persino nell’AUTO-CERTIFICAZIONE PER OTTENERE LA BANDIERA BLU. I moduli del 2006 e 2007 riportano l’esistenza dell’ANPIL a Rimigliano (anche questo fa punteggio).

Per inciso ANPIL vuol dire: Area Naturale Protetta di Interesse Locale. È il gradino più basso di tutela riconosciuto dalla Regione Toscana. Perché un'area sia un’ANPIL c’è bisogno del seguente iter amministrativo:
  1. Il Comune individua tutte le aree da sottoporre con atti successivi ad ANPIL
  2. Il Comune attua la previsione per alcune aree tra quelle individuate
  3. Il Comune redige un regolamento per il parco da sottoporre agli enti sovraordinati (Provincia e Regione)
  4. La Regione valuta il regolamento redatto dal Comune e inserisce o non l’area in oggetto nell’elenco delle ANPIL

Primo passo. Le aree da sottoporre ad ANPIL sono già state individuate da dieci anni (Rimigliano, Prunicce, Masseto e Terre Rosse). Il metodo di individuazione è tipicamente sanvincenzino al punto che la Tenuta di Rimigliano è da fare ANPIL per tutte le aree boscate e agricole ma non per le pertinenze degli edifici. Si tutela ciò che è già tutelato e si lascia mano libera, a macchia di leopardo, sulle edificazioni.

Secondo passo. Mentre in nove anni il Comune ha esaurito l’edificabilità del Piano Strutturale, per l’attuazione delle ANPIL nulla è stato fatto sino al febbraio 2005 quando la Giunta Comunale “attua” la previsione nella sola fascia a mare lasciando mano libera sulla Tenuta. Oltretutto “sbaglia” la perimetrazione rispetto a quanto previsto dal Consiglio Comunale (ad esempio manca la spiaggia) pertanto tale attuazione non pare essere del tutto legittima: la Giunta non può far quel che vuole degli atti approvati dal Consiglio.

Terzo spasso: bozza riservata. Anche volendo sorvolare sui rilevanti vizi di forma, il Comune, in altre faccende affaccendato, s’è dimenticato non tanto di inviare il regolamento del parco alla Regione, ma persino di scriverlo. Attualmente, a tre anni dall’”attuazione” della Giunta, pare esista una bozza che il Comune non ha fatto vedere a nessuno.

Andate pure a vedere l’elenco regionale delle Aree Naturali Protette d’Interesse Locale e cercate il parco di Rimigliano. Buona ricerca!

http://www.parchinaturali.toscana.it/anpil.html

Oltre a confermare i piani speculativi per Rimigliano, questa vicenda dimostra l’attendibilità dell’importante riconoscimento della bandiera blu, i cui responsabili non hanno fatto neppure una passeggiatina su internet a verificare se l’ANPIL di Rimigliano esistesse veramente. Dimostra inoltre, ben più grave, l’attendibilità di un Sindaco che racconta ai quattro venti d’avere l’ANPIL quando ciò non è vero. Se i rappresentanti del Forum raccontassero che l’Amministrazione ha realizzato l’ANPIL sapendo che ciò non corrisponde al vero, mentirebbero. Buon 2008 a tutti.

Sempre su Rimigliano segnaliamo il nuovo blog di un nostro lettore: http://rimigliano.blogspot.com/

Ber N


Immagine da: www.gattobug.it

giovedì 3 gennaio 2008

LA QUALITA' ONIRICA DI JUNTA E AMMINISTORIONE

Il Blog del Forum del Centrosinsitra è lieto di offrirvi due brevissimi racconti: uno per i maschietti, l’altro per le femminucce.

Per i maschietti

“Cittadine e cittadini, abbiamo ANPILA!” Folle festanti gettano in aria cappelli, occhiali, parrucche, dentiere e unghie posticce. Migliaia di esseri umani si baciano in piazza e brindano ad una grande vittoria. “Invitiamo sul palco la signora ANPILA”. Compare una donna bellissima molto elegante nel portamento e poco vestita che sale i gradini lentamente mentre la piazza, sbigottita, si divide tra le salive maschili e i bisbigli femminili.

Giunta in prossimità del Signor Amministorione, che l'aveva invitata a salire, ANPILA si avvicina una mano al seno. Sul Signor Amministorione si posa un sorrisino che cava gli occhi dalle orbite e lascia la lingua adagiata sul labbro inferiore con inespressiva voluttà. Il capo è proteso verso i suoi seni che si intravedono ansanti fare capolino dallo scollo. La signora ANPILA si sfiora il collo, poi rivolge in basso le punta delle dita e infila la mano laddove spera di poterla infilare il Signor Amministorione e la lascia oscillare, animando i seni con sapiente sintonia.

Amministorione prende fiato. Non respirava da un pezzo e le palpitazioni lo avevano affaticato. Rufolando la tasca della giacca cerca quei meravigliosi confetti blu di cui tutti parlano. Senza capirne la ragione, mosso da un istinto primitivo, il Signor Amministorione sussurra solennemente balbettando: “I-io tti attuo”. All’improvviso la piazza non c’è più. Ora è una stanza lurida e cadente con una scrivania polverosa e scaffali gremiti di fogli dimenticati alle pareti.

La mano della donna emerge dai seni assieme ad un enorme pennato (come sarà riuscita a tenercelo…). Il Signor Amministorione atterrito sente le pulsazioni del suo cuore farsi sempre più violente. Le gambe diventano deboli e molli. Si volta mentre ANPILA agita il pennato davanti ai seni con destrezza, il volto è stravolto da un moto d’ira insopprimibile, il collo teso, le gambe flesse, pronte a balzare sulla preda.

Amministorione, come un tacchino goffo, cade inciampando con destrezza su una cartella d’archivio colorata di rosso antico. Fa per rialzarsi ma le gambe, come paralizzate non rispondono agli ordini irrevocabili. ANPILA avanza e balza su di lui… Scattando a sedere sul letto guarda l’orologio: le 3:14. Era andato a mangiare al "Ghizzo Grigio" e non aveva digerito, ma Amministorione sa che, se si è spaventato così tanto per quella donna bellissima e da tutti desiderata, quella ANPILA comparsa in uno dei tanti suoi sogni, un perché c’è…

Per le femminucce

“Cittadine e cittadini, abbiamo AmPIL!” Folle festanti gettano in aria cappelli, occhiali, dentiere e unghie posticce. Migliaia di esseri umani si baciano in piazza e brindano ad una grande vittoria. “Invitiamo sul palco il compagno AmPIL”. Un uomo sui trenta, alto, sicuro nel passo e molto atletico avanza nella folla. Lo sguardo chiaro spazia come volesse sfuggire al giudizio dei presenti ma le spalle larghe sembrano sfidare ciascuno a metterne in discussione la solidità. Salendo i gradini del palco fa mostra di grazia e robustezza nei glutei mentre tiene incollato uno sguardo intenso e indecifrabile sulla Signora Junta, che lo aveva chiamato dal centro del palco. La piazza è divisa tra lo sbattere delle ciglia delle signore impettite e il risentimento orso dei maschi frustrati nella loro virilità. Un’arzilla signora di novantaquattr'anni, in fondo alla piazza grida “Voglio AmPIL tutto per me!”

La Signora Junta, benevola, rivolge allora la voce a tutta la piazza ma mantiene cementato lo sguardo sui pettorali di AmPIL, e spiega che “AmPIL, vedete, è pubblico, ovvero di tutta la collettività da me rappresentata.” La vispa signora ci pensa un po’. Poi sgranando gli occhi dal teschio grida “Brutto sudiciume, lo voi tutto per te!” E per la foga parte, rallentata da chili di saliva che la tengono legata come in un abbraccio di anaconda, la dentiera della signora che, volando volando, cade proprio sul letto rifatto.

Già perché la folla è sparita e c’è un grande letto su una grande discarica di sassi in mezzo al mare. Il tramonto accompagna AmPIL che si avvicina a Junta mentre i raggi rossi del sole si infrangono sui denti bianchi sopra il lenzuolo azzurro. L’arzilla signora s’avventa su Junta che, incurante della rivale, s’era infilata in bocca una mentina.

Ma la novantenne sdentata l’assale e la getta a terra sottraendole la vista dei pettorali di AmPIL sempre più vicino. Eccitata dall’odio la vecchina istintivamente morde alla giugulare Junta ma ne viene fuori un bel succhiotto. Nel protrarsi dell’abbraccio mortale e degli ultimi sprazzi di giorno, avanza nella scogliera AmPIL. La lotta è una madida tenzone. Junta si trova dinnanzi la faccia secca dell’avversaria e, d’istinto le sputa in bocca la mentina.

Ma ecco che AmPIL le ha raggiunte. Le due restano allora stese a terra, come ipnotizzate delle movenze di quel giovane corpo. Le sue mani grandi e forti toccano il petto e scendono sugli addominali che si intravedono scolpiti sotto la maglia un po’ lunga. E poi proseguono e si conficcano laddove non è bene dire lasciando impietrite le due signore che osservano manovre tanto ampie quanto strane.

AmPIL estrae dai pantaloni un’enorme… grandissima betoniera e brandendola in cielo grida “Ora vi ho individuato”… Scatta a sedere sul letto. Guarda l’orologio: le 3:14. Era andata a mangiare al "Ghizzo Grigio" e non aveva digerito. Ma Junta sa che se si è spaventata così tanto per quell’uomo avvenente comparso in sogno, quel tale AmPIL, un perché c’è…


Prima che chiamiate il 118 per farmi internare preciso che nei prossimi giorni arriverà una spiegazione anche per questi due testi. Vedrete che i racconti che, meglio precisarlo, sono solo bislacche fantasie del tutto estranee alla realtà (anche i nomi non devono essere riferiti né a persone né a cose reali), hanno una loro ragione nel nostro tempo e nei nostri luoghi.

Tenete conto che anch’io in qualche modo devo divertirmi.

Ber N