lunedì 29 dicembre 2008

Ghiozzodiaco: un anno per ciascuno

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ARIETE
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Per chi abita in centro.
Lavoro: (°°°? = tre palle e un punto interrogativo) i continui cambi di sensi unici, divieti d’accesso e svolte proibite vi impediscono di uscire dal centro urbano per i primi tre mesi dell’anno. L’influenza dell’astro Codisporcum cesserà nella terza decade del mese di marzo quando riuscirete ad uscire dal centro urbano risalendo a nuoto un fosso in piena. A questo punto avrete perso il vostro lavoro MA avrete pronti molti contratti con televisioni nazionali per interviste e spettacoli dentro a labirinti vari. Insomma se sarete determinati raggiungerete la notorietà.
Amore: (°) pessimo anno in amore. Dopo che siete diventati famosi vi innamorerete di una celebrità. La porterete sulla spiaggia per fare una passeggiata romantica ma verrete sommersi dal ripascimento delle spiagge.
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TORO
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Anno ambivalente per il toro. L’incredibile fetore dell’ennesimo ripascimento spiaggia con bottini vari dragati dal porto, unito all’influenza negativa di Marte, vi renderà avversi alla maggioranza che amministra il vostro comune. In particolare sarete insultati e malmenati senza motivo da una celebrità ricoperta di fango inseguita da una/un Ariete locale.
La vostra decisione politica non vi permetterà di trovare mai, e dico mai, lavoro nel Municipio cosa che influirà negativamente sulla voce lavoro (una palla) ma che influisce positivamente sulle voci amore (°°°°), qualità della vita (°°°) e fegato sano (°°°°°).
Se non ci ripensate, la posizione - opposizione di Giove determinerà l’impossibilità di chiudere il vostro porticato mentre il vostro vicino realizza abusivamente la copia (brutta) del castello di Fenis.
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GEMELLI
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Anno complicato ma con grandi possibilità. È risaputo che i Gemelli sono appassionati frequentatori del parco di Rimigliano. Venere vi rende imbufaliti per i progetti di progressiva privatizzazione e antropizzazione del quasi ex parco naturale.
Qui gli astri si dividono. La stella Sfigattas, potente astro collocato tra il deretano della costellazione del Lupo e il pungiglione dello Scorpione, molto influente nel comune dove risiedete, potrebbe avere influenze su di voi confermando le guide politiche locali.
Se Sfigattas avrà la meglio, deciderete di incatenarvi ad una delle nuove docce a pagamento sulla duna convinti che l’Amministrazione non sia insensibile alle proteste di un cittadino e iniziando lo sciopero della fame (non della sete giocoforza).
Si prevede un’estate umida e fresca per gli amici dei gemelli, con tanto di sbirciatine in costumi da bagno e palpate galeotte. L’inconveniente è che, con Sfigattas influente sul comune, all’Amministrazione non potrà fregargliene di meno del vostro sciopero della fame (non della sete).
Amici e parenti vi costringeranno a lasciare la doccia poco prima del sopraggiungere della morte per fame. Passerete il resto dell’anno a recuperare quei cari e dolci venti chili persi nella protesta.
Tuttavia, cari amici dei Gemelli, potrebbe essere più forte l’influenza di Finalmenzius, astro lontano ma molto determinato che vi libererebbe da questa cupa prospettiva garantendovi la libera e piena fruizione di un vero Parco Naturale pubblico.
Il bello è che anche gli amici dei Gemelli possono stimolare e aiutare Finalmenzius a prevalere su Sfigattas. Si diano da fare nei primi sei mesi dell’anno.
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CONTINUA ...
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BerN
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domenica 21 dicembre 2008

Quaderni dal Consiglio - Saldi di Natale

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Via il Palazzo Comunale. Vendute le ex scuole Fucini non sappiamo dove mettere gli archivi. Facile: costruiamo qualcosa ALLA ZONA INDUSTRIALE. Gli uffici? C’entrano tutti nell’ex Alliata.
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Via i servizi Cimiteriali. L’esternalizzazione (per fortuna aperta alle sole associazioni e limitata ad un anno, per ora) passa in Consiglio alla quasi unanimità. Il prossimo Vicesindaco Nannelli vota sempre e solo insieme alla maggioranza e si esprime in salti carpiati per motivare l’immotivabile.
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Dirigenti liberi di fare quel che vogliono. Sempre più libertà di spesa per i dirigenti senza bisogno di gare d’appalto. Per acquistare beni e servizi il Comune di San Vincenzo porta la libertà di spesa dei dirigenti da 15.000 a 20.000 € (un anno fa era di 1.500 €). In più per i progetti e le consulenze esterne i dirigenti potranno scegliere chi vorranno per somme fino a 40.000 €.
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Ma non sarà troppa discrezionalità? Non c’è il rischio che tale libertà di spesa possa ingenerare fenomeni clientelari in una realtà così piccola? Non c’è il rischio che somme così consistenti lasciate all’arbitrio dei dirigenti possano persino turbare e snaturare la programmazione finanziaria dell’ente? Perché fino all’anno scorso si riusciva a fare tutto con un margine di 1.500 € e ora serve un tetto dieci volte superiore? Non sarebbe il caso di farla finita con le consulenze esterne?
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Sono adempimenti di legge. La maggioranza ha argomentato persino così sperando forse che non conoscessimo la differenza tra “dover fare” e “poter fare”. La legge infatti, uguali per tutti i comuni -abbiano questi 300 abitanti, seimila o due milioni- dispone che si possa liberare la spesa dei dirigenti fino ai 20.000 €. Noi siamo generosi. Anzi, gli amministratori sono generosi con i soldi dei cittadini.
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Sono molto generosi anche con i beni dei cittadini se è vero che oltre alla conferma netta e convinta della vendita delle ex scuole Fucini, oggi palazzo comunale, c’è stata anche l’annuncio del passaggio al villaggio turistico del parcheggio presso il Garden Club e la vendita con caratteristiche urbanistiche da urlo, di un grande lotto di proprietà comunale alla zona industriale.
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Vale la pena di spiegare meglio l’operazione: il comune ha due lotti adiacenti di simili dimensioni alla zona industriale su cui si può costruire un 2000 mq di capannoni (i terreni sono 8000 mq). Un lotto lo vendiamo riversando su di esso tutta la capacità edificatoria. L’altro lotto, su cui insistono pozzi che rendono, afferma l’amministrazione salvo poi smentirsi, inedificabile la maggior parte del terreno per l’esistenza di fasce di rispetto, lo teniamo e ci riserviamo di costruirci GLI ARCHIVI del Comune.
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Dapprima l’Amministrazione ha negato che ci fosse un collegamento con la vendita delle ex Scuole Fucini con il seguente argomento: il nostro Comune ha già sessant’anni e gli archivi stanno diventando enormi. Quando abbiamo fatto notare che se ciò fosse stato vero non immaginavamo come potesse fare un Comune come Firenze a piazzare gli archivi e abbiamo messo in collegamento lo scandalo della zona di Castello con la necessità di reperire volumetrie per archiviare pratiche, la solfa è cambiata e si è ammessa la correlazione, del tutto evidente, tra i due provvedimenti.
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Per cui l’Amministrazione conta di vendere le ex Fucini per spedire gli archivi a tre chilometri dalla sede comunale. Visto che i dirigenti possono finalmente spendere fino a quarantamila euro per le consulenze esterne consigliamo la consulenza di un geografo che possa chiarire le idee ai Nostri Amministratori.
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BerN
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giovedì 18 dicembre 2008

Un Consiglio

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Domani -ore 17:00- va in scena una delle ultime repliche del già visto e rivisto, trito e ritrito spettacolo pop-istituzionale “Consiglio Comunale”.
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Per chi si fosse perso le precedenti repliche, il teatro è la torre Galoppini ma vi dirò, dopo aver assistito a cento e più scissioni, rimpasti, rintrugli e dopo aver udito sfidare la logica e la pazienza con arroganza crescente, lo spettacolo perde d’attrattiva.
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Non credo siano i testi. Di fantasia ce n’è tanta. Probabilmente servirebbero nuovi attori. Pensate come sarebbe bello se nella compagnia Biagi oltre a qualche interessante riconferma ci fossero volti nuovi che so io, un dirigente del PD ex segretario della Margherita, l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia, l’ex candidato Sindaco per Cambiare San Vincenzo.
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Si può fare, direi. Why not? Beh, come innovazioni sarebbero piuttosto modeste. Forse converrebbe cambiare compagnia e copione. Pare però che le repliche delle commediole insulse viste e riviste vadano forte da queste parti.
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La trama si articola in un primo momento (vigilia della campagna elettorale) in cui la maggioranza uscente, con la tuta e le scarpe sporche di cemento, mentre cerca di levarsi almeno dal viso la calcina, geme ed emette alti lai sulla speculazione esondante.
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Secondo momento le elezioni. Anche grazie alle promesse tipo “non più seconde case”, la lista vince le elezioni, indossa di nuovo la tuta e giù a impastare cemento a beneficio dei soliti.
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Terzo momento: il bilancio di metà mandato. “Il paese fa schifo? Per forza siamo in fase di cantiere. Vedrete alla fine come viene bellino!”
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Quarto momento uguale al primo.
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È evidente che sta alla cittadinanza interrompere questa catena. È evidente che sta a noi rappresentare l’alternativa autorevole cui la cittadinanza possa attivamente affidarsi. È infine evidente che sta a noi continuare nell’impegno etico di non fare nostra la trama sopra sviscerata.
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Comunque domani alle cinque non c’è gran ché in TV, andare a teatro fa sempre bene (tra l’altro l’ingresso è gratuito).
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BerN
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sabato 13 dicembre 2008

Questione di mira

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Sono molto dispiaciuto d’esser stato costretto ad eliminare un commento al post di ieri ma invito tutti a riflettere sull’opportunità di occupare venti o trenta commenti con analisi sulla natura arrogante e dispotica della sinistra, della destra, del PD o persino sui Gulag, sul Maresciallo Tito, sui boeri e compagnia cantando.
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Ripeto che a provocazioni così grossolane non dovrebbe seguire un dibattito o una disputa: si faccia una battuta e si chiuda lì, si lasci dire al cordiale visitatore che siamo pericolosi integralisti eredi di Stalin. Poi i commenti tornino ad inquadrare i nostri problemi, le nostre proposte. Altrimenti sbagliamo mira e, spesso ci facciamo molto male.
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Molti, non solo i provocatori, individuano due problemi nella nostra azione politica: primo non abbiamo ancora un programma, secondo è facile dire no.
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Primo non c’è fretta per avere un programma, basta che sia pronto tra un paio di mesi nessuno ci rincorre. I paletti sono già fissati e le indicazioni sono corpose anche solo leggendo alcuni commenti in questo blog. Come si snoderanno il programma di mandato (quel lungo documento da depositare in comune) e la sintesi per la campagna elettorale (quei cinque punti da poter mettere in un volantino) lo decideranno i cittadini attivi che condividano l’analisi di partenza e disposti a riconoscere come valide le rivendicazioni politiche da noi avanzate nell’ultima legislatura.
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Secondo. Sarà anche facile dire “no” ma ad un’osservazione molto rapida di cosa accade a coloro che dicono “no” e coloro che dicono “sì”, salta subito all’occhio un’importante differenza: i primi sono costretti ad un duro lavoro di opposizione, additati a capri espiatori per qualsiasi cosa, devono sforzarsi molto di più degli altri per far circolare le proprie idee mentre i secondi, associati al blocco di potere dominante, hanno la vita molto, molto, moolto più facile.
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Ora si possono fare due teorie sul perché continuiamo a dire no. Una, che va forte tra i commentatori anonimi e provocatori, individua nell’opposizione una malattia mentale. L’altra è che facciamo opposizione a queste scelte perché abbiamo idee IN CUI CREDIAMO da contrapporre e da realizzare (basti dare un’occhiata la programma 2004 – 2009 visionabile sul sito del comune).
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Quanto sarebbe stata più facile la vita di molti del Forum se, infischiandosene dei propri principi, avessero detto di "sì".
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Infine una chiosa al precedente post.
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A dimostrazione della natura fortemente ANTIECONOMICA dell’operazione “ex scuole Fucini” sarà discussa in Consiglio una strana operazione urbanistica consistente nel travaso di volumetrie su un fondo alla zona industriale dove si prevede (sottovoce) di costruire gli archivi (e non gli uffici?).
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BerN
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martedì 9 dicembre 2008

Comune addio.

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Tra feste e comunicati stampa grondanti entusiasmo è stato pubblicato il “programma triennale dei lavori pubblici”. Ci sarebbe molto da dire e molto diremo su questo riassuntino di come verranno spesi i soldi nel Biagi bis (sempre che Biagi bis ci sia) ma intendo mettere a fuoco solo la pag 9: “elenco degli immobili da trasferire”.
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Certo, elenco degli immobili da vendere sarebbe stato di cattivo gusto, sarebbe stato sincero, ma di cattivo gusto. Così è più civile, è più digeribile per tutti. Vendiamo le ex Scuole Fucini potrebbe dar fastidio a qualcuno mentre “trasferiamo le ex Scuole Fucini” è molto meglio.
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Già perché a pagina nove c’è scritta una sola cosa (per fortuna): ex scuole Renato Fucini. Non mi dilungo sul significato dei luoghi hanno avuto una funzione sociale fondamentale in passato per una comunità giovane come quella sanvincenzina. Mi interessano di più le parole: “ex scuole Renato Fucini”.
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C’è un’altra definizione per quell’edificio? Non è forse più logico chiamarlo “attuale palazzo comunale”? Infatti quell’immobile è sede di molti uffici del Comune ed è difficile immaginare un immobile più utilizzato di quello. Chiamandolo ex scuole Renato Fucini sembra quasi che nessuno stia usando il palazzo che invece è un brulicare di persone e di cui sono stati appena rinnovati gli ambienti interni: si sono imbiancati i muri, si sono spostati, riadattati aggiunti e tolti mobili …
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Nel 2009, cioè tra qualche mese, l’Amministrazione vuol “trasferire” l’attuale palazzo comunale e, almeno che non gli vogliano mettere le ruote, vuol dire che lo venderanno. Naturalmente ci sarà da chiedersi dove diavolo mettere gli uffici. Non nel palazzo Alliata, l’altro pezzo della sede comunale che ha particolari architettonici di pregio (pensiamo alla doppia scalinata) che impongono un rigoroso rispetto degli attuali ambienti interni e che pertanto risulta saturo. Forse a piano terra della biblioteca ma come? Con quali rinunce? A che prezzo?
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Si tratterebbe di rinunciare alla sala per riunioni più grande oggi a disposizione nel Comune. Si tratta di sbudellare un’altra volta il “palazzo della cultura”, oggetto di lavori appena due anni fa, si tratta di spenderci altri soldi per qualcosa che potrebbe essere semplicemente evitato.
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Basterebbe tenersi le ex Fucini ovvero l’attuale palazzo comunale. Le esigenze di spazio ci sono e impongono che l’Amministrazione si tenga ben stretto il patrimonio immobiliare che ha.
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Altrimenti qualche sciocco potrebbe pensare che ci sono interessi privati da garantire dietro a queste scelte, ancora una volta a discapito dell’interesse pubblico. E con l’aria che tira da Napoli a Firenze, non sarebbe proprio il caso di far balenare certi sospetti.
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BerN.
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martedì 2 dicembre 2008

A voi la mossa

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Mentre i commenti esondano, dico in breve un paio di cose semplici sull'assemblea di venerdì.
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Innanzi tutto ha partecipato il nucleo che ha permesso a San Vincenzo d'avere una forza d'opposizione, basata su un programma fatto di proposte, per cinque anni. In tal senso di chi aveva titolo di decidere cosa fare del Forum non mancava quasi nessuno.
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L'analisi s'è sviluppata su tutto il percorso amministrativo e, ovviamente, per ogni elemento di criticità individuato è emersa la posizione politica del Forum, il differente approccio al problema e il "come sarebbe stato meglio se ..."
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Qualcuno è rimasto deluso perché non si è costruito un programma pronto per andare alle elezioni e festa finita. Non era questo l'obbiettivo: il Forum ha già un programma e con quello concluderà la legislatura. Il soggetto che dovrà presentarsi alle prossime elezioni il programma lo deve costruire in varie assemblee sui vari argomenti.
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Ecco dunque che appare chiaro come sia un lungo percorso da riempire di contenuti e nuove energie. La partecipazione all'assemblea infatti, se non ampia (poco più di venti persone) non è stata per nulla catastrofica e per l'inizio di un percorso non è affatto male.
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Ricordo che il comitato contro il porto partì con un incontro a cui parteciparono 5 persone e finì coll'organizzare la più grande manifestazione che sia mai stata vista a San Vincenzo.
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L'importante è in realtà non aspettare gennaio come è stato ventialato in assemblea. Occorre ritrovarsi a dicembre ed insistere a parlare di tutto un po'. La strategia, il programma e, in ultima battuta, la lista la dovrete produrre voi.
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In questo senso ci distinguiamo dagli altri: partendo dall'analisi del fallimento delle politiche targate Biagi, realizziamo un nuovo progetto politico in grado di sfidare l'Amministrazione uscente sui programmi a cominciare dai concetti di limite, partecipazione e giustizia sociale.
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Se non sono stato ancora chiaro sintetizzo e schematizzo. Io e Fausto completiamo il mandato con un lavoro di opposizione basato, come è giusto che sia, sul programma del 2004. Voi dovete riprendere il filo della matassa per formare la nuova proposta politica per il 2009.
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Di tempo ce n'è poco, datevi una mossa.
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BerN
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