Dopo l’esperienza dell’Amministrazione Biagi è urgente un radicale cambiamento per garantire che il nostro Comune sia amministrato secondo i principi dell’etica, della partecipazione e della preminenza dell’interesse pubblico sul privato.
Il rapporto tra interesse pubblico e privato è stato sovvertito a favore della speculazione e della rendita penalizzando lavoro e reddito. Vogliamo un’amministrazione che tuteli il patrimonio pubblico, che non disegni il futuro del territorio a seconda delle esigenze di alcuni grandi soggetti privati, che tuteli le risorse di tutti garantendo un sistema economico e sociale stabile e sicuro.
San Vincenzo non può sostenere altri cinque anni di speculazione edilizia e svendita dei beni collettivi. L’amministrazione 2009/2014 dovrà recuperare alla pubblica fruizione gli spazi privatizzati dalla Giunta Biagi, con particolare riferimento alle spiagge e al porto, e la salvaguardia dell’intero patrimonio immobiliare del Comune a cominciare dal palazzo comunale.
Occorrerà inoltre eliminare qualsiasi progetto di nuova espansione urbana, salvaguardare la collina, quello che rimane della duna e degli spazi verdi urbani, e convertire i volumi attualmente previsti di edilizia convenzionata (un inganno) in edilizia popolare, quella vera.
Nella tutela territoriale giocherà un ruolo decisivo la salvaguardia di Rimigliano dove si deve prevedere il solo recupero del patrimonio edilizio esistente ovvero 12.500mq e che deve diventare, finalmente, un vero parco naturale.
Le più importanti decisioni amministrative sono state prese senza il necessario coinvolgimento della cittadinanza che è stata chiamata talvolta ad assistere ma mai a partecipare. Altrettanto grave l’atteggiamento della Giunta a proposito delle associazioni, commissariate con un supercomitato controllato dai partiti. Questo metodo amministrativo, anacronistico e profondamente iniquo, deve essere superato perché la parola cittadinanza riacquisti un significato reale e perché tutti siano coinvolti nelle scelte da prendere nella congiuntura difficile che stiamo attraversando.
Il modello economico su cui l’Amministrazione ha scommesso tutto sta entrando in crisi, ma da parte della maggioranza si prosegue acriticamente per la stessa via. È ora di dare alla giustizia sociale, ai servizi per i cittadini, all’intervento pubblico nel mondo del lavoro, un nuovo rilievo dopo l’ondata di privatizzazioni e di politiche ultraliberiste promosse dall’Amministrazione Biagi.
In tal senso il Comune deve essere il primo soggetto a ridistribuire le risorse con l’approvazione di una serie di misure sociali per fronteggiare adeguatamente la crisi in atto. Pensiamo alle rette dell’asilo e delle mense, alla TIA, alle politiche degli affitti e della casa. Occorre istituire prontamente un fondo straordinario per far fronte alle esigenze di carattere sociale più sentite.
Inoltre è ineludibile il tema della riappropriazione da parte del Comune della gestione diretta dei servizi, a cominciare dall’acqua sempre più cara e mal gestita.
Sarebbe infine ora di realizzare una politica culturale degna di questo nome nel nostro Comune ribaltando completamente gli indirizzi perseguiti che si sono dimostrati succubi di una logica commerciale che consuma le risorse per pochi appuntamenti privi di ricaduta stabile sulla comunità. In tal senso sarà strategico garantire una gestione aperta alla società del Cinema Verdi, quando sarà finalmente realizzato.
Nulla di tutto ciò può essere realizzato dall’Amministrazione uscente che ha aggravato i problemi esistenti e ha precipitato il paese in uno stato di emergenza etica e democratica.
Invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro di San Vincenzo a partecipare a questo progetto politico aperto per garantire un futuro migliore al nostro Comune.