sabato 15 marzo 2008

Pianificazione assistita

Crediamo che siano opportune un paio di delucidazioni sulla sentenza del TAR circa le nuove edificazioni a Villa Piani.

Cominciamo con il mettere i puntini sulle i:
  • Il Piano Regolatore è formato da Piano Strutturale (ps) e Regolamento Urbanistico (RU)
  • Il Piano Strutturale è sovraordinato rispetto al Regolamento Urbanistico (ne deriva che il RU non può modificare le norme del PS), fissa i limiti di capacità insediativa in un paese e limita gli interventi ammissibili nelle varie zone del paese.
  • Al RU spetta solo il compito di ATTUARE le previsioni contenute dal Piano Strutturale declinandole nel dettaglio.

Questo a norma delle leggi regionali.
Il PS nella zona del centro prevede la possibilità di restaurare, ristrutturare e ampliare gli edifici, non di costruirne di nuovi né di completare il tessuto edilizio perché l’edificato è assestato cioè non c’è un bel niente da completare.

Il Regolamento Urbanistico invece prevede che a Villa Piani, nel giardino, si possa costruire un nuovo edificio di pari volumetrie rispetto a quello esistente per “completare” il tessuto edilizio. Secondo questa logica chiunque ha un giardino, potrebbe “completare” il tessuto edilizio costruendo una seconda abitazione in giardino. Tralasciando il lessico inappropriato, appare evidente che si tratta di una nuova edificazione in una zona in cui non è possibile, secondo il Piano Strutturale, procedere a nuove edificazioni.

La sentenza del TAR conferma questa ricostruzione e elimina la scheda relativa a Villa Piani dal Regolamento Urbanistico.

C’è di più. Villa Piani non è l’unico caso che ricade, a nostro modesto parere in questa casistica. Le schede che in modo più eclatante ci pare contravvengano al Piano Strutturale sono quelle relative al Chimera, al Campeggio di San Carlo (campeggio nel PS e civili abitazioni per 1.000mq nel RU) e l’area del podere San Giovanni.

Dunque la sentenza invalida gran parte della Variante Gestionale al Regolamento Urbanistico approvata dalla maggioranza nel 2006. Non a casa fu proprio su questa delibera che si consumarono vari strappi all’interno della maggioranza: una seduta del Consiglio Comunale annullata per mancanza del numero legale, l’Assessore Caporioni che si dimette per motivi di lavoro, il Gruppo Consiliare Democrazia è Libertà, la Margherita allora formata da Camerini, attuale vicesindaco, e Giannellini attuale assessore all’urbanistica, che dichiara di avere forti perplessità sulle schede sopra menzionate ma di votare a favore della Variante per disciplina di coalizione.

Chissà come hanno preso quest’ennesima sentenza del TAR avversa all’operato del Comune i componenti di quel che resta della maggioranza.

Ber N

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