
Babbo Natale deve aver giudicato poco bravi i sanvincenzini e per il divieto di sosta a Rimigliano non c’è stato il regalo tanto atteso dai frequentatori del parco.
Il divieto di sosta rimane e di motivazioni plausibili ancora neppure l’ombra. C’è solo l’impegno (verbale) di concludere il passaggio di proprietà dalla Provincia al Comune entro sei mesi. Alla domanda però di come voglia agire l’Amministrazione quando la via sarà comunale, non c’è risposta.
Si sta invece concludendo la vicenda relativa ai parcheggi posti presso il villaggio turistico denominato Garden Club. Ci sono 134 posti auto di proprietà pubblica per i quali, la convenzione del ’90 stipulata tra la proprietà e il Comune prevedeva la fruizione pubblica.
Per quindici lunghi anni tali parcheggi sono stati impropriamente asserviti al villaggio turistico. Un danno economico per la collettività che si potrebbe stimare attorno al mezzo milione di euro. Un danno etico, per l’inosservanza, tollerata dalle amministrazioni succedutesi, di una convenzione.
Oggi la questione viene risolta in questi termini: il Comune cede tutto al privato. L’Amministrazione non solo rinuncia ad un altro pezzo di patrimonio pubblico, non solo lancia un messaggio preciso ai cittadini e cioè che le convenzioni possono tranquillamente essere violate per quindici anni senza nessuna sanzione per i trasgres

Volendo valutare quei parcheggi quanto quelli in paese, il valore di quindici anni di uso si aggirerebbe attorno ai 600.000€. Tuttavia una violazione così protratta nel tempo avrebbe dovuto essere sanzionata. E a tale somma avrebbe dovuto aggiungersi una congrua cifra come valutazione effettiva del bene. Ad essere stretti la richiesta avrebbe dovuto superare il milione e mezzo di euro. L’amministrazione ne ha richiesti 350.000.
Non ci sono parole. Ci chiediamo se sia opportuno denunciare le irregolarità che si possono riscontrare sul nostro territorio se poi l’Amministrazione anziché provvedere a far rispettare gli atti prodotti, getta la spugna e fa fare al privato quello che vuole.
Di fronte ad una tale subalternità dell’Amministrazione agli interessi dei provati, di fronte all’autoreferenzialità di una classe politica così arrogante da ritenere le proprie decisioni al di sopra di qualsiasi valutazione al punto che non giustifica nessun atto prodotto, rimane solo l’impotente esclamazione: vergogna.
Ber N
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