martedì 4 settembre 2007

FANGHI DI BAGNOLI: ASSAGGI DI COMPOSIZIONE CHIMICA


Riunione tecnica al ministero per gli approfondimenti sulle caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti speciali industriali di Bagnoli.

Leggiamo sul Tirreno di oggi che tale vertice serve stabilire se le scorie di Bagnoli siano pericolose per la salute, se quei fanghi contengano Ipa ed eventualmente in che misura e quali siano i rischi nel trasporto via mare. Eccellente, umilmente ne deduciamo che, fino ad oggi nonostante le mille rassicurazioni, pervenute dal molti rappresentanti istituzionali, circa la congruità dei fanghi di Bagnoli, non si è certi delle caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti industriali.

Questo dà una volta ancora la misura di come sia stata gestita la vicenda e offre molti spunti grotteschi. Le Istituzioni che si riuniscono per sapere se i Rifiuti speciali di Bagnoli sono inquinati, assomiglia ad una commissione che valuti se il sito di Chernobyl sia, per caso, contaminato da radiazioni.

Tuttavia riteniamo che i risultati di queste analisi siano perfettamente indifferenti ai fini della posizione da assumere, come riteniamo indifferente la questione se ci siano o non i soldi per la copertura finanziaria dell’operazione.

Ciò che rende inaccettabile l’accordo sui fanghi di Bagnoli è l’insensatezza di riempire un sito da bonificare come Piombino di altre scorie provenienti da altre realtà. Ciò che rende inaccettabile l’accordo è il trasporto di due milioni di metri cubi di materiali per cinquecento chilometri sul Mar Tirreno quando quei rifiuti potrebbero essere trattati in loco. Insomma quello che rifiutiamo è la scelta politica di perseguire una simile operazione a prescindere dalle giustificazioni tecniche che possono essere trovate.

Come giustificare le duemila e più bettoline che intaseranno il Golfo di Follonica per risparmiare, forse, sei mesi? Sappiamo che Piombino potrebbe essere pronta a inertizzare i rifiuti speciali di Bagnoli solo alla fine del 2009 mentre Napoli lo sarebbe sei mesi dopo.
Come giustificare un’operazione che richiederà soldi pubblici per 680.000.000€ (1.310 miliardi di £) per risparmiare sei mesi di tempo in un sito, quello di Bagnoli, che attende la bonifica da quindici anni?

Insomma le analisi che verranno diffuse non cambiano di una virgola la posizione sull’operazione. Nel frattempo, visto che nonostante non si avessero ancora tutti i dati è stato detto più volte che i Rifiuti non sono inquinati, invitiamo tutti gli assaggiatori e i sommelier d’Italia a collaborare con le Istituzioni per stabilire non solo le caratteristiche chimiche e fisiche ma anche le qualità organolettiche, le annate migliori e il grado di cottura delle scorie d’altoforno.

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